martedì 16 dicembre 2008

LETTERA DEL COBAS E DELEGATI RSU AUSL RM D DEL 15.12.2008

Al Direttore Generale AUSL Roma D Dr.ssa Giuseppina Gabriele
Al Direttore Sanitario Aziendale Dr. Maurizio Rango
Al Direttore Amministrativo Dr. Antonio Scuteri
Al Direttore del Distretto 2Dott. Vittorio Chinni
Al Dirigente U.O.C. Prevenzione e Protezione Dr. Vittorio Chinni
Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione Dr. Agostino Sorce
Al D. R. U.O.Tutela Salute Mentale e R.Età Evolutiva Dr. Enrico Nonnis
Al D. Area Tutela della Donna e del Bambino Dr. Pierluigi Palazzetti
Al D. f. f. U.O.C.I. Salute della Donna e del BambinoDr.ssa Patrizia Musacchio
Al R. U.O.S. Consultori del Distretto 2 Dr. Gianlorenzo Darbisi
Al D. U.O.S.D. Im. e Prog. Di Prev. e Prom. della SaluteDr.ssa Daniela Reggiani
Al Direttore Area Risorse Umane e Affari Generali Dr. Filippo Coiro
e,p.c. Al Presidente della Regione Lazio On. Piero Marrazzo
Al Presidente del Municipio XIII – Comune di Roma On. Giacomo Vizzani
All’ Assessore ai S. S. Scuola e Casa del XIII Municipio –On.Lodovico Pace
Al Coordinatore delle R.S.U. Eugenio Bellomo
Oggetto: trasferimento Consultorio Familiare – Ostia / Attività e Servizi Socio Sanitari, Distretto 2 XIII Municipo.
Scrivente O.S., ha appreso la notizia dell’annuncio della consegna, all’interno della pineta dell’ Ospedale G.B. Grassi, della struttura denominata “ Casa del Parto “. In tale struttura, come si evince dallo stesso comunicato stampa diramato dalla Direzione Aziendale, si dovranno effettuare dei lavori per permettere il temporaneo trasferimento del Consultorio Familiare di Ostia, trasferimento dovuto all’intenzione più volte dichiarata e annunciata, di pervenire alla definitiva, inevitabile ristrutturazione, viste anche le condizioni di estremo degrado, abbandono ed inagibilità, del presidio Sant’Agostino, con la conseguente realizzazione della “ Casa della Salute della Donna e del Bambino”, dove il Consultorio, una volta terminati i lavori, ritroverà la sua collocazione originaria.
Consideriamo singolare l’annuncio della realizzazione di una struttura, quella della “Casa del Parto “ che, eventualmente, avrà attuazione, secondo quanto anche dichiarato nel suddetto comunicato stampa, solo dopo ultimati i lavori di ristrutturazione del Sant’Agostino. Considerato che i lavori, secondo quanto dichiarato ed annunciato, dovevano essere già ultimati e la “Casa della Salute della Donna e del Bambino” doveva già essere stata realizzata ( 8 marzo 2008…,2009….? ) e tenuto conto che ancora non si conoscono, in modo certo, i tempi di inizio dei suddetti lavori, si può tranquillamente evincere che tale struttura, anche se avessero inizio entro il prossimo anno, non vedrà la sua definitiva realizzazione prima dei prossimi due / tre anni, a meno che, altri e formalmente sconosciuti, siano i programmi e, altre le scelte, contrariamente a quanto precedentemente annunciato. Sarebbe opportuno, dichiarare in modo chiaro, trasparente e definitivo, nel rispetto degli operatori/trici e dei cittadini utenti quali siano effettivamente i programmi ed i progetti che si intende perseguire e realizzare.
Appare altrettanto singolare quanto ancora dichiarato, sempre attraverso il comunicato stampa, che, per permettere il trasferimento temporaneo del Consultorio Familiare, debbono essere eseguiti, all’interno della struttura, da poco realizzata, “ piccole modifiche strutturali “.
Si chiede come mai non si è ritenuto opportuno procedere, nei modi e nei tempi utili, prima della sua realizzazione, ad una corretta e funzionale programmazione e progettazione della struttura stessa. Ciò, pensiamo, avrebbe non solo, permesso il completamento di una struttura con spazi più ampi e funzionali in grado di rispondere al meglio alle esigenze dei Servizi a della attività, ma avrebbe evitato anche il ricorso ad eventuali e successivi costi aggiuntivi.
Si fa altresì presente che, in un recente incontro tra le R.S.U. e il Direttore del Distretto 2, Dr. Vittorio Chinni, il Direttore U.O.C. Area Tutela della Donna e del Bambino, Dr. Pierluigi Palazzetti e il Dirigente U.O. Tutela della Salute Età Evolutiva, Dr. Enrico Nonnis, era stato assicurato, dopo gli evidenti ritardi, che il Consultorio si sarebbe trasferito entro novembre/dicembre 2008.
Ci si chiede come poteva essere realizzato tale trasferimento quando, appena pochi giorni fa, si è dichiarato che, per realizzarlo, devono ancora essere effettuate modifiche strutturali?
Crediamo sia necessaria la massima chiarezza anche per non alimentare e dare corpo a preoccupazioni, nonché a voci insistenti, che intendono dar credito all’ipotesi di un cambiamento nelle decisioni della Direzione Aziendale in merito al trasferimento del Consultorio Familiare di Ostia presso la struttura da poco realizzata all’interno dell’Ospedale G.B. Grassi. Ipotesi e voci che trovano ulteriore conferma nelle notizie apparse sugli Organi di Stampa ( Il Messaggero 12/12/u.s. ) che, se confermate, non farebbero che contribuire ad aumentare lo stato di incertezza ed aggravare la situazione in merito ai destini dei Servizi Socio – Sanitari nel territorio del XIII Municipio.
Se come viene dichiarato alla stampa, il trasferimento del Consultorio sarebbe in “ stand – by”, perché non lo si è detto con chiarezza e trasparenza lo stesso venerdì 5 dicembre e specificato nello stesso comunicato stampa della Direzione Aziendale?
Si vuole forse trovare eventualmente “giustificazione” nel fatto che i nuovi locali sarebbero insufficienti ed inadeguati a contenere le attività del Consultorio stesso?
Certamente ciò corrisponde, anche, a verità! Noi, da subito, abbiamo segnalato che questa soluzione avrebbe comportato un restringimento degli spazi per le attività e le esigenze del Consultorio, ma si riteneva questa, comunque, una soluzione dignitosa che aveva, in ogni caso, trovato il gradimento anche degli operatori/trici, considerato il fatto che sino ad allora non si erano pensate, cercate e non erano emerse soluzioni alternative valide.
Ma se ipotesi diverse sono ora emerse nelle intenzioni della Direzione Aziendale, lo si scopre, senza che sia stato dichiarato ufficialmente quando tutti già sapevano ed aspettavano a breve il trasferimento e quando si era già provveduto ad acquistare specificatamente, per un importo di € 17.282,04 ( Determinazione Dirigenziale n° 658/49 del 25/08/2008 ) arredi adatti agli spazi del Consultorio ( nell’attesa, sembra, giacciano in magazzino ) come proposto ed indicato dalla stessa Area Tutela della Salute e del Bambino.
Ci chiediamo quale siano le vere ragioni di tale ipotesi, considerato che viene anche ammesso, sugli Organi di Stampa che si starebbero “ svolgendo ricognizioni” per trovare soluzioni alternative. In che tempi ed in quali modi si intende praticarle e realizzarle dato che il Sant’Agostino, per ovvie ragioni, deve comunque chiudere?
Deve essere chiaro che saranno respinte ipotesi di soluzioni che tendano a mortificare e limitare ulteriormente un servizio ed un’attività fondamentale come quella portata avanti dai Consultori Familiari.
Perché ci si rende conto e ci “preoccupa” solo ora di quanto poteva, invece, tranquillamente essere, rilevato attraverso il dialogo ed il confronto con le stesse operatrici e gli stessi operatori, le OO.SS. – R.S.U., come, anche, dalla scrivente Organizzazione era stato più volte richiesto e sollecitato?
Sfuggono ragioni oggettive di tale sciagurata ipotesi considerato che, eventualmente, se i lavori di ristrutturazione del Sant’Agostino saranno realizzati, sia la “Casa del Parto” che il Consultorio Familiare di Ostia avrebbero la loro specifica sede….è quanto si evince anche dal Comunicato Stampa, NO??!!!
Non vorremmo, invece, che in fondo ci siano solo mere questioni di propaganda, magari, nella ricerca di qualche accreditamento politico/professionale, che porta a “privilegiare”, annunciando e proclamando con enfasi e con qualche anno di anticipo, scelte e realizzazioni di spazi e servizi, sacrificandone altri, perché magari hanno la capacità, anche mediatica, di dare più lustro e voce all’immagine e alla propaganda, utilizzando, anche in modo strumentale, argomenti, questioni, nonché problemi legati ad una eventuale “inadeguatezza ambientale “ della struttura in modo, così, da poter accelerare l’auspicata e ambita soluzione della “Casa del Parto”, prima di possibili futuri cambiamenti negli assetti Aziendali.
Riteniamo sempre fondamentale e prioritaria la realizzazione di strutture, di spazi e di servizi di qualità e di eccellenza che possano dare risposte più complessive ai bisogni e ai diritti di salute dei cittadini/utenti, ma pensiamo che queste possano e debbano avvenire attraverso l’individuazione delle priorità, delle carenze, delle molteplici domande in base alle risorse umane e finanziarie disponibili e in rapporto anche alle risorse economico/finanziarie dell’Azienda. Per questo riteniamo fondamentale che si apra un dialogo ed un confronto che metta al centro lo sviluppo quantitativo e qualitativo dei Servizi Socio – Sanitari.
Ma dobbiamo dire, purtroppo, che, sino ad oggi, così non è stato.
Si è proseguiti imperterriti con decisioni, scelte e provvedimenti improvvisati e contraddittori: da una parte cercando di “ svuotare “ il Sant’Agostino, procedendo a spostamenti e trasferimenti di alcune attività, Servizi e Funzioni, come la Direzione del Distretto 2, la Protesica, la Guardia Medica, il C.A.D., Servizio Disabili adulti, la Scuola Infermieri Professionali mentre, dall’altra, successivamente, si decideva di trasferire senza oggettivi e plausibili criteri e ragioni nella stessa struttura, oltretutto in spazi e locali inidonei e divenuti oramai inagibili, la ex Medicina Preventiva e la Direzione del TSMREE.
Scelte, decisioni, annunci, proclami, avvenuti senza alcun preventivo confronto e senza adeguate informazioni, se non attraverso gli Organi di Stampa, dettati, non da criteri e principi di razionalità, di crescita, sviluppo quantitativo e qualitativo dei Servizi, ma da improvvisazione e pressappochismo al punto che tutto ciò che era annunciato veniva nei modi e/o nei tempi successivamente contraddetto e smentito dai fatti.
Bastano solo alcuni esempi: ristrutturazione Sant’Agostino, - realizzazione della Casa della Salute della Donna e del Bambino; trasferimento TSMREE presso Via U. Cagni; trasferimento Servizio Immunoprofilassi – Vaccinazioni – ex Medicina Preventiva – CO.MA.VI. presso Viale delle Repubbliche Marinare; trasferimento Vaccinazioni e Consultorio di Acilia presso ex Pronto Soccorso in Largo da Montesarchio ( Acilia ); trasferimento attività e Servizi della sede di Lungomare Paolo Toscanelli, 72; ristrutturazione Presidi Via Paolini e Repubbliche Marinare – Viale Vasco De Gama; apertura Poliambulatorio di Ostia Antica, ecc..
Ancora oggi, quando, in teoria i lavori di ristrutturazione del Sant’Agostino dovevano essere già iniziati, se non ultimati, non si conoscono con certezza né, i tempi dei trasferimenti né, le rispettive ed effettive collocazioni dei vari Servizi che, ivi si trovano, e se, questi, verranno destinati in sedi e spazi idonei per rispondere al meglio ed in modo funzionale alle esigenze degli operatori ed operatrici, in rapporto alle attività da loro svolte nei singoli servizi che, a quelle dei cittadini utenti che ci si rivolgono per cercare e trovare risposta alle varie esigenze e bisogni di Salute.
Tutto ciò, indipendentemente dal rinvio per il ricorso vinto da una delle ditte che hanno partecipato alla gara, ovviamente.
Appare chiaro come queste siano un’ulteriore dimostrazione di come, in merito alla collocazione e al trasferimento dei Servizi Socio - Sanitari, non vi sia stata una vera programmazione e organizzazione in grado di affrontare le diverse problematiche e di individuare e proporre valide e adeguate soluzioni. E’ mancata, di fatto, anche alla luce dei cambiamenti e della crescita di un Territorio, una visione d’insieme delle problematiche riguardanti i destini dei Servizi e delle attività Sociali e Sanitarie del XIII Municipio.
Questa O.S. ha più volte segnalato e denunciato il rischio di tale situazione e lo stato di grave crisi e difficoltà in cui versano i servizi Socio Sanitari nel Distretto 2 – XIII Municipio, ultima la nota del 30.09.2008 Prot. n° 79158, sia per la carenza, inadeguatezza ed inagibilità degli spazi che, per l’evanescenza delle soluzioni presentate dall’Azienda in merito al trasferimento e alla collocazione dei Servizi stessi. Ad oggi, infatti, non risultano esserci tempi e soluzioni certe sia, per quanto riguarda la messa a norma e la consegna delle diverse strutture interessate alle ristrutturazioni, compreso il Sant’Agostino, che, per una adeguata e funzionale sistemazione e destinazione dei vari Servizi interessati in rapporto alle attività ed al numero degli operatori/trici impegnati, agli spazi e all’individuazione di eventuali nuove sedi.
Anche le proposte emerse che potrebbero rappresentare una valida, se pur parziale, soluzione, come quella del trasferimento del TSMREE in una parte dei locali, realizzati per l’ANFFAS, in Via del Sommergibile ad Ostia, devono ancora trovare formale e definitiva soluzione. Si chiede, a tal fine, di attivare e sollecitare, in concorso con il Municipio XIII, tutte le misure e procedure necessarie per pervenire in modo sollecito alla definitiva destinazione di tale struttura.
Tra le soluzioni che sembrano prendere corpo, inoltre, sempre secondo alcune voci, ci sarebbe quella di un utilizzo, da parte della AUSL RM/D di una parte dell’edificio attualmente in dotazione alla Guardia di Finanza, nella zona Infernetto. Tale scelta sarebbe determinata dal fatto che non comporterebbe particolari costi per l’Azienda.
Ribadiamo, a tale proposito, come questa eventuale soluzione, pur nell’esigenza di perseguire scelte dettate da criteri di risparmio e razionalità, non possa rappresentare un’idonea soluzione, vista la sua collocazione, priva di sufficienti ed adeguati collegamenti di trasporto e viari, di eventuali trasferimenti di servizi già esistenti nel territorio. Tale soluzione, comunque da verificare, potrebbe essere utile per andare ad una diversa articolazione ed ulteriore potenziamento della rete di strutture e di Servizi Socio – Sanitari necessari al Territorio, in una zona in continua espansione edilizio/abitativa carente di qualsiasi struttura e Servizio Socio Sanitario Pubblico.
Pensiamo, che le suddette problematiche e tutte quelle relative al funzionamento, al miglioramento, allo sviluppo qualitativo e quantitativo dei Servizi debbano vedere interessati e coinvolti tutti i soggetti e le Realtà Istituzionali, Sociali, Sindacali e Politiche del Territorio per cercare, attraverso percorsi partecipativi, di individuare le soluzioni più idonee e possibilmente condivise nell’interesse della cittadinanza e in difesa di Servizi Pubblici più efficienti e più umani.
A tale proposito dichiariamo e riconfermiamo tutta la nostra disponibilità per un confronto di merito su tali questioni e su tutte le suddette problematiche, dovunque e con chiunque.
Saluti
I Delegati R.S.U. AUSL RM/D Antonio Nocera – Cesare Morra
p. La Segreteria Territoriale COBAS AUSL RM/D Francesco Donzella
Prot. AUSL RM D
N°103823 del 15.12.2008
Prot. Municipio XIII
N°108697 del 15.12.2008

martedì 2 dicembre 2008

COMUNICATO DEL COBAS AUSL RM D SULLA RIDUZIONE DEI POSTI LETTO AL G.B.GRASSI DI OSTIA

COBAS AUSL RM D Roma, 1.12.2008

email:listacobasrmd@gmail.com
blog :listacobasrmd.blogspot.com

LA TELENOVELLA DEI POSTI LETTO DEL G.B.GRASSI …NUOVA PUNTATA…!!!!

La Regione Lazio propone la riduzione del taglio di 2.373 posti letto nel proprio territorio.
Tale decisione riguarderà anche l’Ospedale G.B. Grassi che vede scendere a 266 ( in realtà quelli attuali ) il numero dei posti letto, contrariamente a quanto precedentemente annunciato.
Tale decisione smentisce clamorosamente quanto in precedenza individuato con lo stesso Atto Aziendale che stimava in 293 posti letto. Ma in realtà a quanti posti letto l’ultimo atto formale consente di avere al Grassi? Ed ovviamente con quanti infermieri ed altre figure professionali si dovrebbe garantire questa quantità di posti letto?
Crediamo che il taglio dei posti letto al Grassi sia una decisione discriminatoria ed irresponsabile.
Si è sempre sostenuta l’esigenza di pervenire ad un potenziamento della struttura sanitaria di emergenza in ragione di un territorio ( Municipio XIII, Comune di Fiumicino ) in continua crescita edilizio/abitativa con un aumento esponenziale della popolazione residente e con un notevole transito di migliaia di persone nel periodo estivo per le attività turistico/balneari e la presenza, peraltro, dell’aeroporto, quello di Fiumicino, tante è vero che tale potenziamento era stato inserito nell’Atto Aziendale.
Tale decisione è un’ulteriore conferma del fatto che il Piano Sanitario Regionale è dettato e determinato solo ed esclusivamente da quel piano di rientro economico/finanziario, discusso ed approvato con il Governo Berlusconi che comporterà tagli, tickets e risparmi che, di fatto, già gravano e graveranno ancor più sulle condizioni di vita e di lavoro degli operatori/trici, sull’ erogazione quantitativa e qualitativa dei servizi socio sanitari e, soprattutto sulla garanzie e sui diritti di salute dei cittadini stessi.
Ci permettiamo di sottolineare: se un Atto Aziendale rappresenta lo strumento con il quale un’Azienda definisce la sua organizzazione ed il suo funzionamento in rapporto ai servizi, alle attività e alle strutture nell’ambito di una programmazione sanitaria, come mai, quell’ Atto Aziendale concordato solo pochi mesi fa, anche dalla Regione, oggi viene smentito e stracciato?
Forse dinanzi a decisioni come quelle adottate si pone un problema; o quelle delineate nel suddetto Atto Aziendale erano solo enunciazioni di principio e/o proclami e propaganda o, altrimenti, dinanzi a decisioni che ne rinnegano lo spirito ed i contenuti, facendone carta straccia, si dovrebbero,allora, trarne tutte le conseguenze politiche/istituzionali.
Non si può, pensiamo, sostenere una cosa e successivamente e contemporaneamente l’esatto contrario…quel contrario poi, dovrebbe essere e rappresentare una risposta quantitativo/qualitativa alla domanda, ai bisogni e ai diritti di salute dei cittadini.
Pensiamo che sia necessario promuovere ed attivare tutte le iniziative politiche, sindacali ed istituzionali per richiedere che tale decisione venga revocata, rilanciando, anche, con l’occasione un forte movimento nel nostro territorio in difesa del Servizio Pubblico, dell’Integrazione dei Servizi Socio Sanitari, del Diritto alla Salute.
Proponiamo, a tal fine, che la RSU della AUSL RM/D si faccia parte attiva indicendo un’Assemblea Pubblica con il coinvolgimento e la partecipazione delle realtà istituzionali ( XIII Municipio – Comune di Fiumicino ) e di tutte le realtà politiche, sociali e culturali.

martedì 25 novembre 2008

TELEGRAMMA CUB-CONFEDERAZIONE COBAS-SDL PER INDIZIONE SCIOPERO 12.12.08

Al Presidente del Consiglio
On. Silvio Berlusconi
Palazzo Chigi – Roma

Al Ministro del Welfare
On. Maurizio Sacconi
V. Fornovo 8 – Roma

Al Ministro della Funzione Pubblica
On. Renato Brunetta
C.so V. Emanuele II°, 116 – Roma

Al Presidente la Commissione di Garanzia ex Legge 146/90
Dott. Antonio Martone
Via Po 16 – Roma


Oggetto: Proclamazione Sciopero Generale.


Le scriventi Confederazioni ed Organizzazioni sindacali CUB, Confederazione Cobas, SdL Intercategoriale, in continuità con lo sciopero generale del 17 ottobre, proclamano lo SCIOPERO GENERALE di tutte le categorie pubbliche e private per l’intera giornata del 12 dicembre 2008:

- contro la Finanziaria, i tagli e la privatizzazione di scuola e Università, per la cancellazione della legge 133 e della 169 (ex-decreto Gelmini);

- per usare il denaro pubblico per forti aumenti salariali e pensionistici, per scuola, sanità e servizi sociali e non per salvare banche fraudolente e speculatori, per l’introduzione di un meccanismo automatico di adeguamento salariale legato agli aumenti dei prezzi e difesa della pensione pubblica, per il rilancio del ruolo del contratto nazionale come strumento di redistribuzione del reddito, la difesa e potenziamento dei servizi pubblici, dei beni comuni, del diritto a prestazioni sanitarie, del diritto alla casa e all'istruzione;

- contro la precarietà e per l'abolizione delle leggi Treu e 30, per la continuità del reddito e la lotta alla precarietà lavorativa e sociale, con forme di reddito legate al diritto alla casa, allo studio, alla formazione e alla mobilità;

- per la sicurezza nei posti di lavoro e sanzioni penali per chi provoca infortuni gravi o mortali;

- per restituire ai lavoratori il diritto di decidere, per la difesa del diritto di sciopero e il recupero dei diritti sindacali sequestrati dai sindacati concertativi.

- per fermare il razzismo che, oltre a negare diritti uguali e la dignità delle persone, scarica sui migranti la responsabilità dei principali problemi sociali;

Durante lo sciopero generale saranno garantiti i servizi minimi essenziali.
Le articolazioni di categoria saranno quanto prima comunicate a cura delle stesse.


CUB Confederazione\Cobas SdL Intercategoriale
Piergiorgio Tiboni Piero BERNOCCHI Fabrizio TOMASELLI

Info:

02 70631804 06 70452452 06 59640004


TELEGRAMMA DEL 17 Novembre 2008 ..............

venerdì 21 novembre 2008

IERI IL MESSAGGERO HA RIPORTATO STRALCI DELLA NOSTRA NOTA E LA AUSL RM D MINACCIA QUERELE!!!




E mail: listacobasrmd@gmail.com COMUNICATO DEL 20.11.08
Blog: listacobas.blogspot.com

………In Tribunale, In Tribunale……..!

A seguito della nostra denuncia sulla Gestione delle Risorse Umanane nella AUSL RM/D, l’Azienda risponde, attraverso organi di stampa ( Il Messaggero 20/11/2008 ) che,:....” non è tenuta a rispondere ai COBAS in quanto, Organizzazione Sindacale non firmataria di contratti…” inoltre, di aver interessato l’Ufficio Legale per….”procedere ad una querela per diffamazione….” nei nostri confronti.
A parte il fatto che, visti i contratti e gli accordi firmati, lo consideriamo un merito ed un complimento….! Per il resto….Bene, aspettiamo…! Ma intanto facciamo notare che:
1) Nella suddetta nota, firmata, peraltro, da delegati R.S.U,. abbiamo parlato di violazioni non per il fatto che non ci si rispondesse, questo attiene alla sensibilità, ai doveri, ai principi di buona regola e rispetto del confronto democratico e delle relazioni e prerogative sindacali, ma di inosservanza e violazione degli accordi sindacali sottoscritti anche nel verbale d’intesa con le R.S.U. del 12/02/2008,( obbligo di informativa e mobilità da attuarsi con criteri certi e trasparenti ) ci risulta, inoltre che, la R.S.U., abbia inoltrato formale richiesta e, pertanto questa amministrazione non ha adempiuto, nello specifico, all’obbligo informativo nei confronti della R.S.U., oltre che verso l’O.S. COBAS. ……Aspettiamo di essere smentiti…..!
Ma poi, se la vogliamo dire proprio tutta, non esistono anche Leggi ( n°241/90 e 142/90) sulla trasparenza nella pubblica amministrativa che fa riferimento al diritto di accesso ai documenti amministrativi…?

2) Tutte le questioni sollevate nella suddetta nota e, anche, in quella precedente del 29/05/2008 Pro. n°44753, chiedevano e sollecitavano chiarimenti in merito alla Gestione delle Risorse Umane ( inserimenti, trasferimenti, comandi, ecc. ).
Quanti e quali sono, per esempio, quelli avvenuti ed effettuati dal 2006 ad oggi?

Si vuole forse dire che non è pertinente chiedere e conoscere il modo come queste risorse vengono inserite ed utilizzate, ai fini di una corretta e funzionale ottimizzazione, in rapporto alle esigenze e alle priorità dei servizi e degli uffici e nel rispetto delle normative e, a garanzia e alla tutela dei diritti degli stessi lavoratori e lavoratrici?

Si vuole continuare ad eludere questioni che sono sotto gli occhi di tutti? Non sarebbe opportuno, invece, rispondere nel merito delle questioni poste….?
……..Ai posteri l’ardua sentenza……!

20/11/2008 COBAS AUSL RM D

martedì 18 novembre 2008

CONTINUANO LE PRATICHE CLIENTELARI ALLA AUSL RM D NUOVA PRESA DI POSIZIONE DEI NOSTRI DELEGATI COBAS NELLA RSU AZIENDALE PER UNA DIFESA DEI SERVIZI




Roma, 17/11/2008
E - mail:listacobasrmd@gmail.com
Blog: listacobasrmd.blogspot.com


Al Direttore Generale AUSL Roma D
Dr.ssa Giuseppina Gabriele
Al Direttore Amministrativo
Dr. Antonio Scuteri
Al Direttore Sanitario
Dr. Maurizio Rango
Al Direttore Area Risorse Umane e A.G.
Dr. Filippo Coiro
Al Dirigente U.O.C. Reclutamento e Stato
Giuridico del Personale Dipendente
Dr.ssa Giuditta Del Borrello
Al Dirigente S.A.I. Aziendale
Dr. Andrea Tranghese
e,p.c. Al Presidente della Regione Lazio
On. Piero Marrazzo
Al Coordinatore R.S.U.
Eugenio Bellomo
Oggetto: Gestione Risorse Umane. Trasferimenti - mobilità interna.
Scrivente O.S., fa seguito alla nota Prot. AUSL RM/D n° 44753 del 29/05/2008, nella quale, nel segnalare la grave carenza del personale tecnico, amministrativo e socio - sanitario nei vari servizi, uffici e strutture dell’ AUSL RM/D si evidenziava anche l’uso distorto e discrezionale, al di fuori di ogni buona regola di confronto e di trasparenza, nell’uso e nella gestione delle Risorse Umane in merito agli spostamenti, ai trasferimenti, agli incarichi, alle assunzioni ( v. immissioni dal S. Lucia ), ai Comandi e alle Consulenze.
A tale proposito si chiedeva altresì di conoscere la movimentazione del personale in entrata ( Comandi, Consulenze, Incarichi, Assunzioni, Trasferimenti, ecc.) avvenute presso l’Azienda AUSL RM/D, dal 2006 ad oggi, specificando ruolo, qualifica, professione, sede e servizio di assegnazione.
Si deve purtroppo constatare che, a tutt’oggi, non sono pervenute alcune risposte e questo, oltre a rappresentare un elemento elusivo ed omissivo, anche in merito ai doveri ed ai principi di informativa verso le istanze sindacali, denota la completa assenza di rispetto e sensibilità per il confronto democratico, per le relazioni sociali e le prerogative sindacali. Ciò evidenzia ancor più, al di là di generiche dichiarazioni di principio e di facciata, oggi tanto in voga, come, su scelte che riguardano la gestione della Pubblica Amministrazione, dei Servizi e della loro funzionalità, efficacia ed efficienza, si continuano a perseguire comportamenti e scelte dettati solo ed esclusivamente da logiche arbitrarie e discrezionali, in spregio a norme ed accordi sindacali e al di fuori di ogni regola di confronto, che nulla hanno a che vedere con una corretta, trasparente, democratica e partecipata gestione della Cosa Pubblica.
Le condizioni di difficoltà e di criticità nelle quali versano i Servizi tutti, legate alle sempre più evidenti difficoltà economico/finanziarie, alla carenza degli organici, alla inadeguatezza degli strumenti necessari allo svolgimento dei rispettivi lavori (qualità e insufficienza del sistema informatico, carenza materiale sanitario, tecnico/amministrativo, ecc. ) compromettono, non solo la qualità e la quantità delle attività e delle prestazioni, ma determinano ritmi e condizioni di vita e di lavoro per i singoli operatori/trici difficili da sostenere, con rischi per la salute e per le loro stesse condizioni psico - fisiche.
Tali condizioni, proprio in presenza di una dichiarata gravosa situazione economico/finanziaria, richiederebbero comportamenti oculati e scelte in merito all’uso, alla gestione e alla distribuzione delle Risorse Umane, dettate e mirate ad una più equa distribuzione e razionalizzazione in rapporto ai ruoli, alle qualifiche, alle competenze, alle professionalità delle rispettive assegnazioni e collocazioni, partendo dalle priorità delle attività e dei singoli servizi. Ciò, nel rispetto degli accordi, ultimo quello sottoscritto e ratificato nel Verbale d’Intesa tra l’Azienda AUSL RM/D e le RSU in data 12/02/2008.
L’osservanza delle normative e dei regolamenti contrattuali, dei principi e delle regole di consultazione ed informazione, dell’espletamento di tutte le procedure tecnico/amministrative basate su criteri di correttezza e trasparenza ( graduatorie, avvisi e bandi di mobilità, ecc. ), nel pieno ed esclusivo rispetto dei principi di equità, correttezza e trasparenza, sono condizioni necessarie per ridare certezza del diritto, e fattibilità nell’esercizio del potere di organizzazione, di gestione degli uffici e dei servizi e di ottimizzazione delle attività. Ciò allo scopo di conseguire il migliore e più funzionale inserimento del personale, in rapporto alle dotazioni e alle carenze organiche, all’organizzazione del lavoro e per una crescita professionale/lavorativa di tutti/e gli operatori/trici così da dissipare ogni comprensibile dubbio su atteggiamenti autoritari, vessatori e/o clientelari, più volte ed in varie occasioni palesati.
Basti pensare, a tale proposito, che, ancora oggi, gli innumerevoli provvedimenti legati agli spostamenti, alle mobilità e ai trasferimenti avvengono, in maniera completamente deregolamentata senza alcuna preventiva e successiva informazione, magari per la sola ed esclusiva volontà e decisione di singoli Dirigenti, e senza che ci sia la possibilità di conoscerne ragioni, criteri e priorità.
Tali provvedimenti apparirebbero, pertanto, dettati solo ed esclusivamente da scelte e logiche clientelari, di “ favore “ e/o punitive determinate, spesso , peraltro, da mere “ trattative private “, con il risultato che ad alcuni dipendenti è concesso di trasferirsi, anche più volte, magari senza neanche aver presentato formale domanda, rispetto ad altri che, nel corso degli anni, pur avendo manifestato l’esigenza di un cambio e di un trasferimento, divengono “ ostaggio “di “esigenze di servizio “ a volte improcrastinabili altre volte, invece…., no !
L’inosservanza, la violazione sistematica, il mancato rispetto degli accordi sindacali, l’inadeguatezza, se non la vera e propria assenza di regole, normative e di strumenti che diano trasparenza e certezza del diritto, determinano, di fatto, comportamenti discrezionali generando nei lavoratori/trici, condizioni di completa sudditanza e sottomissione, inducendoli, in questo modo, a ricercare “ strategie “ personali e/o a rapporti esclusivamente personalistici, “ prigionieri” magari, di zelanti esponenti e Dirigenti Aziendali che pensano di possedere e, quindi, esercitare, in modo spesso autoritario, il Potere Assoluto nella vita e nei destini lavorativi delle persone, e/o di rappresentanti politici e sindacali, nella speranza e nell’aspettativa di potersi vedere riconoscere e affermare bisogni e diritti altrimenti negati.
Anche quando si è cercato di dare, per alcuni trasferimenti, una parvenza di trasparenza ed ufficialità ( v. Avviso di Mobilità per il Personale Amministrativo ) attraverso bandi ed avvisi pubblici, questi, sono stati carenti, sia sotto l’aspetto della tempestiva e della capillare informazione e diffusione in tutti gli uffici e le sedi Aziendali, sia per la mancanza di chiarezza e trasparenza degli atti, delle scelte e dei criteri adottati. Ciò ha lasciato spazio ad applicazioni interpretative con un ampio potere discrezionale nella formazione delle graduatorie, nelle scelte e nelle collocazioni, non indicando e specificando, peraltro, nell’avviso di mobilità stesso, né le funzioni, né i ruoli e né, tanto meno, le qualifiche da ricoprire. Per non parlare, poi, dei tempi per la presentazione delle domande, da parte degli/delle interessati/e, ( 10 giorni dalla pubblicazione del bando di mobilità del personale amministrativo ) e non è un caso, pensiamo, che siano state poche le domande presentate.
Per quanto riguarda, invece, le figure pervenute dall’Istituto S. Lucia, ( circa 32 unità ) c’è da sottolineare come, l’immissione del suddetto personale, sia avvenuta in modo sotterraneo, senza alcun confronto finalizzato all’individuazione delle effettive carenze e criticità esistenti in materia di dotazione organica, non permettendo quindi né un corretto e funzionale inserimento di queste figure professionali, né i trasferimenti a domanda, attraverso regole certe e condivise, delle unità lavorative già presenti.
E’ ancora da chiarire, peraltro, se, queste assunzioni/trasferimenti, siano corrispondenti ai criteri e alle normative vigenti riguardanti le assunzioni nella Pubblica Amministrazione e l’istituto della mobilità, ( richiesta presentata anche dall’ O.S. C.I.S.L. in data 17/05/2007, Prot. AUSL RM/D n° 40638 ).
Non si può, inoltre, proprio perché attinente ai temi qui trattati, in merito alle problematiche sulla Gestione delle Risorse Umane, non segnalare il modo, i tempi, i criteri con i quali, con le “Delibere Balneari” n° 583 del 27/07/2006 e n° 640 del 24/08/2006 e n° 645 del 28/08/2006, si è proceduto al bando di selezione per l’attivazione del Cantiere Scuola Lavoro che, di fatto, ha escluso dalla possibilità di partecipare, anche per il criterio della “ Residenza Territoriale AUSL”, considerato anche il periodo estivo e per l’assenza di una tempestiva e diffusa informazione, quanti sarebbero stati interessati, primi fra tutti/e anche molti/e di quei lavoratori/trici che da anni lavorano nell’azienda in condizioni di precarietà.
E’ lecito avere qualche dubbio sui modi e sulle scelte che hanno portato a tali decisioni anche se sono sempre condivisibili provvedimenti mirati alla stabilizzazione del personale, come quello approvato con Deliberazione n° 635 del 13/08/2008, che ha riguardato le 10 unità di personale del Cantiere Scuola Lavoro.
Un’altra questione che merita attenzione ed esigenza di chiarezza e trasparenza è quella riguardante il personale entrato in regime di Comando e gli eventuali rapporti di Consulenza all’interno dell’Azienda: è possibile conoscere con esattezza quanti e quali sono?
Così come sarebbe lecito conoscere quali e quanti sono gli incarichi, formalmente ed “informalmente” rilasciati dall’Azienda!
A quali logiche di risparmio, razionalità, efficacia, efficienza, ottimizzazione e priorità risponderebbero, per esempio, scelte che vedono addirittura assegnare unità in comando per compiti e attività ( vedi Rassegna Stampa, Formazione, ecc. ) che poco o nulla hanno a che vedere, con la carenza degli organici e con le diverse carenze, priorità ed esigenze esistenti nei vari servizi socio – sanitari e nelle diverse attività tecnico/amministrative? Per di più quando tali scelte non corrispondono talvolta ai ruoli e alle qualifiche di appartenenza.
Tali scelte e comportamenti non trovano neanche giustificazione nella motivazione che il personale in entrata sostituirebbe numericamente il personale in uscita nel corso di questi anni. Infatti, quante e quali unità sono andate a coprire effettivamente i ruoli, le qualifiche, le attività e le funzioni dei dipendenti cessati e/o trasferiti?
Dovremmo pensare che questo è solo il frutto di uno stato di confusione, approssimazione e pressappochismo? O, forse, è questo ciò che si vuole, in modo da poter affermare, difendere, attraverso una precisa “Strategia di Gestione”, un’idea proprietaria e feudale della “ Cosa Pubblica”: una rete di piccoli/grandi interessi, particolarismi, clientele, che non esita ad usare forme sottili di “ pressione “ e di “ricatto” utilizzando, anche al di fuori di ogni regola di diritto e trasparenza, la Gestione delle Risorse Umane e Professionali, come strumento di “controllo totale”, così da salvaguardare logiche, appetiti ed interessi Aziendali/Politici/Sindacali, per non disturbare i “ conducenti “?
E’ forse un caso che a tutt’oggi non si conoscono formalmente, il numero delle persone in entrata ( solo dal 01/01/2008 sarebbero circa 104 persone ) i trasferimenti e gli spostamenti realizzati, le assunzioni avvenute, i criteri e le priorità di assegnazione né, tanto meno, il ruolo, la qualifica del personale interessato e la loro destinazione?
L’assenza di una preventiva, dettagliata ed esauriente, informazione sulla movimentazione del personale in merito agli spostamenti e alle mobilità effettuate ed in via di imminente e prossima realizzazione, è una palese ed inaccettabile violazione degli accordi sindacali sulla mobilità, ribaditi, anche, nel verbale d’intesa del 12/02/2008 con le R.S.U. .
Le problematiche sopra esposte pongono l’attenzione sull’esigenza di affermare e realizzare principi e criteri di trasparenza e confronto nella Gestione delle Risorse Umane, sia in rapporto alle necessità organizzative dell’Azienda, alle carenze degli organici, ai carichi di lavoro, anche per meglio ottimizzare le diverse conoscenze, competenze e professionalità che alla tutela e alla difesa dei diritti dei singoli lavoratori e lavoratrici, nonché per rispondere a quei criteri di risparmio, di razionalizzazione e ottimizzazione delle risorse umane e di lotta agli sprechi.
A tali principi e criteri sembrano, solo ora, richiamarsi anche alcune delle recenti disposizioni in materia di Assestamento di Bilancio diramate dalla Regione Lazio per far fronte alle difficoltà di natura economico/finanziaria della Sanità Regionale. Una situazione di crisi e difficoltà della quale conosciamo la provenienza e le responsabilità dei Governi Nazionali, della precedente Giunta Regionale e delle passate Gestioni Aziendali, ma che, pensiamo, non abbiano trovato, anche, una volontà ed una capacità di risposta nelle politiche sociali e sanitari dell’attuale Governo della Regione Lazio.
Pensiamo non siano state attuate sufficienti forme di controllo sull’operato delle Aziende Sanitarie rilevando e contrastando realmente le vere fonti di spreco e di disservizio presenti nella Sanità ( appalti, consulenze, incarichi, finanziamenti alle strutture private, esternalizzazioni, ecc. ).
Oggi, dopo il dicktat / ricatto del Governo Berlusconi si cerca di correre ai ripari, dichiarando una generica lotta agli sprechi e lo si fa, in accordo con lo stesso Governo, attraverso il piano di rientro del deficit finanziario ed il Piano Sanitario Regionale con interventi che porteranno, di fatto, a tagli e risparmi che peseranno e graveranno sulle condizioni di vita e di lavoro, sulle garanzie e sui diritti degli operatori/trici e sui cittadini, con la riduzione dei posti letto, il blocco delle assunzioni e della stabilizzazione dei lavoratori/trici precari e la reintroduzione dei ticket sui farmaci, ecc..
La situazione e le problematiche, sopra rappresentate, pensiamo, richiedano interventi e risposte immediate.
Questa O.S. si riserverà di intraprendere le iniziative che riterrà più opportune qualora, tali problematiche, venissero, ancora una volta eluse e disattese.
Distinti saluti
Prot. AUSL RM/D
n° 94759 del 17/11/2008

p.il COBAS AUSLRM/D
I Delegati R.S.U.
Antonio Nocera - Cesare Morra- Ivano Piermattei

lunedì 10 novembre 2008

I DELEGATI COBAS DELLA RSU AUSL RM D DIFENDONO IL DIRITTO ALLA SALUTE LETTERA SULLE VACCINAZIONI


Roma, 30/10/2008
Al Direttore Generale AUSL Roma D
Dr.ssa Giuseppina Gabriele
Al Direttore Sanitario Aziendale
Dr. Maurizio Rango
Al Direttore Amministrativo
Dr. Antonio Scuteri
Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione
Dr. Agostino Sorce
Al Dirigente Responsabile U.O.SD. Immunoprofilassi
e Programmi di Prevenzione e Protezione della Salute
Dr.ssa Daniela Reggiani
Al Direttore f.f. Area Politiche del Farmaco
Dr.ssa Lorella Lombardozzi
e,p.c. Al Coordinatore delle R.S.U.
Eugenio Bellomo


Oggetto: disposizioni in materia di somministrazione vaccini.

Scrivente O.S. è venuta a conoscenza di disposizioni che limiterebbero le prestazioni vaccinali consentendo solamente quelle obbligatorie e sospendendo e posticipando all’01/01/2009 tutte le vaccinazioni raccomandate.

Tali disposizioni sarebbero determinate dalla necessità di contenimento del budget Aziendale in relazione al Piano di Rientro della Regione Lazio.

Pur nella necessità di contenimento della spesa dovuta alle difficoltà di natura economica/finanziaria che attraversa la Regione Lazio e, di conseguenza, tutte le Aziende UU.SS.LL., non si può non rilevare come eventuali decisioni e disposizioni non solo, possono creare disagio e allarme per quei cittadini/utenti che, pur avendo già prenotato le prestazioni delle vaccinazioni si vedono sospendere e rimandare l’appuntamento ottenuto, ma sarebbero in contrasto con quanto stabilito dal Comunicato relativo alla Deliberazione del 03 marzo 2005, Conferenza Stato - Regioni, ( Gazzetta Ufficiale n° 120 del 25/05/2005 ) recante “ Accordo, ai sensi dell’art. 4 del DLG 28 agosto 1997, n° 281 tra il Ministro della Salute e i Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, concernente il Nuovo Piano Nazionale Vaccini 2005 - 2007 “ che, richiama i compiti, tra gli altri, del Dipartimento di Prevenzione ossia,
…” quello di presidiare operativamente le seguenti Aree prioritarie:
1) la promozione dell’adesione consapevole alle vaccinazioni;
2) l’offerta attiva e gratuita dei vaccini previsti dal calendario…….”.
Si pone l’attenzione all’assunzione di responsabilità di fronte alle conseguenze che una mancata copertura vaccinale potrebbe comportare verso quelle patologie gravi come la meningite in bambini che, comunque, frequentano scuole e nidi per l’infanzia.
Si ravvisa, inoltre, una distinzione obsoleta tra vaccinazioni obbligatorie e facoltative, in quanto il Piano Nazionale Vaccinazione non prevede distinzione nella formulazione del Piano stesso.

In attesa di un sollecito riscontro si porgono, distinti saluti.

Prot. AUSL RM/D
n° 89634 del 30/10/2008
p. I COBAS AUSL RM/D
IDelegatiR.S.U.
Antonio Nocera - Cesare Morra - Ivano Piermattei

lunedì 27 ottobre 2008

NUOVO VOLANTINO DEL COBAS AUSL RM D


SARANNO DUE SOLDI, MA DATECELI, VISTO CHE SONO NOSTRI …!

Mentre da una parte si fanno sempre più gravose le condizioni di vita delle persone e delle famiglie per la grave crisi economica e sociale che attanaglia il paese, il governo prosegue il suo attacco ai lavoratori pubblici, apprestandosi a dare, per il rinnovo del contratto del pubblico impiego,2008-2009, la miserrima somma di soli circa 40 € netti al mese in busta paga, più € 7 di produttività, prosegue, all’interno della nostra ausl, un sistema di relazioni sindacali che e’ ben lontano dal perseguire e realizzare processi di democrazia partecipata, dal definire ed affermare un sistema di regole trasparenti e condivise, capace di ridare certezza del diritto, su temi e questioni che attengono la gestione del personale, ( trasferimenti, comandi, assegnazioni ecc. ) l’organizzazione del lavoro, la funzionalità degli uffici e dei servizi socio – sanitari, la collocazione, il trasferimento, il potenziamento dei servizi e della sicurezza ed idoneità dei luoghi e degli spazi di lavoro.
Si continuano ad applicare, infatti, senza alcun confronto e, spesso, in modo discrezionale e burocratico, strumenti normativi/contrattuali che generano malcontento, sperequazione e disuguaglianze ( v. indennità turni, posizioni organizzative, utilizzo fondi produttività ).
Con lo stipendio di ottobre molti lavoratori/trici, troveranno in busta paga il pagamento della quota della produttività.
Si tratta di quote non elevate che risalgono ai fondi residui a disposizione risalenti all' anno 2005.
Purtroppo, però, dobbiamo dire, che il pagamento di tali esigue somme non riguarderà tutti/e i lavoratori e le lavoratrici perché l'azienda ha deciso di pagare tali somme in base agli " obiettivi raggiunti " indicati dai responsabili e dirigenti dei vari uffici e servizi.
Malgrado da tempo all’interno della R.S.U., i delegati eletti nella lista COBAS , abbiano sollecitato e seguito la vicenda, sostenendo che il pagamento riguardante i fondi residui 2005, 2006, 2007 e, chiaramente, successivamente, anche per quelli relativi all’ anno in corso 2008, dovesse essere distribuito, come già avvenuto negli anni precedenti ( dal 2000 al 2004 ), in assenza di un confronto preventivo di metodo e di merito sugli obiettivi, attraverso il calcolo delle presenze,come la normativa consente, ed un’ unica soluzione.
Solo negli ultimi giorni, ed in maniera informale, si e’ venuti a conoscenza che il pagamento delle suddette somme avrebbe riguardato solo coloro che si trovavano all'interno degli obiettivi indicati e raggiunti.
Tale scelta la consideriamo iniqua, non solo perché gli obiettivi indicati dall' azienda, dai rispettivi responsabili e dirigenti non hanno avuto come base e premessa alcun confronto, ne’tantomeno hanno visto coinvolti e resi partecipi i diretti lavotratori/trici che quegli obiettivi contribuivano a raggiungere, ma rappresenta ed esprime una volontà ed una decisione unilaterale da parte della stessa azienda che, su tale questione, non ha avuto con le rappresentanze degli stessi lavoratori e lavoratrici un confronto sistematico finendo per penalizzare e creare disparità di trattamento, i lavoratori/trici stessi che hanno continuato e continuano a svolgere con serietà, professionalità e sacrificio il proprio lavoro, garantendo la funzionalità e l’efficienza dell’ attività anche in presenza di una sempre più grave carenza degli organici e molto spesso degli strumenti necessari allo svolgimento del lavoro ( inadeguatezza del sistema informatico, carenza materiale sanitario e tecnico/amministrativo, ecc. ), che riguarda tutti gli uffici e i servizi socio - sanitari dell’azienda.
Non possiamo, allo stesso tempo, tacere e nascondere le responsabilità che le R.S.U. hanno avuto in questa vicenda nell’affidarsi esclusivamente ad effimeri colloqui informali e personali con rappresentanti dell’azienda, senza riuscire ad avviare un confronto reale con l'amministrazione e, soprattutto, senza un confronto con gli stessi lavoratori e lavoratrici che, attraverso un percorso partecipato, avrebbe potuto dare quella spinta necessaria alla soluzione positiva di tale problematica.
Pensiamo che tale esito non debba ripetersi e che tale situazione possa divenire occasione per riflettere e per avviare un percorso di partecipazione che sia in grado di riaprire e dare forza ad una vertenza con l'azienda che porti, sia al riconoscimento del pagamento, per tutte/i i lavoratori/trici, delle somme ancora a disposizione degli anni 2006 -2007 - 2008, che ad un confronto ampio e articolato sul metodo ed i criteri da adottare nell'utilizzo dei fondi legati alla produttività a partire dall'anno 2009.
A tale proposito invitiamo tutti/e i delegati/e R.S.U. ad attivarsi per promuovere e favorire le iniziative e la partecipazione di tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici sulle problematiche suddette.
E’ necessario, infine, dare la massima informazione per favorire la più ampia partecipazione e mobilitazione in difesa delle condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori e lavoratrici, contro l’attacco ai servizi pubblici, per un' immediato rinnovo del contratto di lavoro che metta al centro realmente la questione salariale, per la difesa del servizio sanitario pubblico, contro il degrado politico, culturale e sociale in atto e l’attacco ai diritti e alle libertà, oggi, ancor più minacciati dagli interessi e dalle politiche economico - sociali del governo e delle imprese.
ROMA 27.10.2008

lunedì 6 ottobre 2008

NOTA SU ATTIVITA' TUTELA SALUTE MENTALE ETA' EVOLUTIVA 13°MUNICIPIO DEL COMUNE DI ROMA 2°DISTRETTO AUSL RM D LISTE DI ATTESA


COBAS AUSL RM D
Roma 06.10.2008


Al Direttore Generale AUSL Roma Dr.ssa Giuseppina Gabriele
Al Direttore Sanitario Aziendale Dr. Maurizio Rango
Al Direttore Amministrativo Dr. Antonio Scuteri
Al Direttore Area Risorse Umane e Affari Generali Dr. Filippo Coiro
Al D. R- U.O. Tutela della Salute Mentale Età Evolutiva Dr. Lorenzo Toni
Al D. R- U.O. Tutela della Salute Mentale Età Evolutiva Fiumicino Dr. Enrico Nonnis
e,p.c. Al Presidente della Regione Lazio On. Piero Marrazzo
Al Presidente del XIII Municipio Comune di Roma On. Giacomo Vizzani
All’ Assessore ai Servizi Sociali, alla Scuola e alla Casa del XIII Municipio
On. Ludovico Pace
Al Presidente della Commissione Servizi Sociali XIII Municipio
Cons. Monica Picca
Ai Capo Gruppo del Consiglio del XIII Municipio
Al Coordinatore delle R.S.U. Eugenio Bellomo

Oggetto: attività Tutela Salute Mentale Età Evolutiva 13° Municipio Distretto 2 - Liste d’attesa.

Scrivente O.S., intende con la presente, precisare alcune questioni relative al gravoso problema delle liste d’attesa legata alle attività dell’Assistenza neuropsichiatrica in Età Evolutiva. Ciò allo scopo di contribuire ad un approfondimento delle problematiche suddette, anche in seguito ad alcune notizie apparse sugli Organi di Stampa, in cui viene data notizia dell’ intenzione, da parte della Direzione Aziendale, di avviare un’indagine interna allo scopo di conoscere le ragioni dei lunghi tempi d’attesa e di provvedere ad una riorganizzazione del Dipartimento e delle attività suddette.
Crediamo sia utile ricordare che i Servizi ( T.S.M.R.E.E. ) preposti all’Assistenza neuropsichiatrica e alla cura delle patologie in Età Evolutiva ( 0 - 18 anni ) rappresentano anche uno strumento importante di prevenzione per le patologie neuropsichiatriche dell’età adulta ( depressioni, comportamenti autodistruttivi, violenze, ecc. ) e delle patologia legate alle varie dipendenze ( tossicodipendenze, alcolismo, gioco d’azzardo, anoressia, bulimia, ecc. ).
All’interno del suddetto servizio trovano applicazione quattro Aree di intervento, sia sotto l’aspetto sanitario che sociale:
- Neurologia ( epilessie, paralisi cerebrali infantili, patologie neuromuscolari, ecc );
- Neuropsicologia ( disturbi specifici e aspecifici di apprendimento, disturbi del linguaggio, ecc);
- Psichiatria ( autismo, psicosi, depressione, anoressia, bulimia e altri disturbi del comportamento, ecc. );
- Riabilitazione ( disturbi motori, cognitivi, neuropsicologici e psichiatrici).
Già il Piano Sanitario Regionale 2002 – 2004 sottolineava l’importanza della promozione
della salute mentale evidenziando l’opportunità di favorire tutti gli interventi di prevenzione in particolare quelli diretti all’individuazione precoce dei quadri patologici sia di tipo cognitivo psicomotorio che sul piano del disagio psichico.
Tale premessa, peraltro rappresentata compiutamente ed in modo più opportuno in una relazione redatta dagli operatori/trici del TSMREE del presidio Sant’Agostino, di cui la R.S.U. è venuta a conoscenza in occasione di incontri precedentemente svolti, sembra importante per capire i campi di intervento e le problematiche in cui tali servizi si trovano ad operare.
Se per l’appunto, come rappresentato da questa O.S. nella nota/documento del 30/09 u.s. tali servizi si trovano ad operare in un tessuto urbano, sociale e culturale profondamente trasformato per l’intensità e l’espansione edilizio/abitativa, non accompagnate da un potenziamento e dallo sviluppo dei vari servizi – Socio Sanitari, si presuppone che le forme e le condizioni di disagio e sofferenza, la richiesta dei bisogni e dei servizi e la stessa domanda di salute della popolazione, nel 13° Municipio, siano cresciute in maniera esponenziale senza trovare le necessarie ed adeguate risposte, anzi assistendo alla progressiva riduzione degli operatori/trici ( unica eccezione l’assunzione a tempo determinato di alcuni operatori/trici, per garantire la continuità dell’assistenza ai bambini seguiti dall’Istituto IKT, chiuso in seguito al noto scandalo di “Lady AUSL”. Ciò ha comportato e comporta costi non solo economici per le famiglie che sono costrette a rivolgersi a servizi a pagamento, ma gravosi costi umani e sociali per la salute e la vita stessa delle persone.
Certamente, pensiamo ci sia la necessità di individuare, per tali servizi, sedi idonee, realizzare quantitativamente e qualitativamente ambienti, luoghi/spazi dove i cittadini/utenti e i rispettivi nuclei familiari possano essere accolti, visitati, assistiti, curati nelle più ottimali condizioni, nei Territori di appartenenza e, auspichiamo, che a tal fine si arrivi presto all’assegnazione al suddetto servizio di una parte dei locali dell’ ANFFAS di Via del Sommergibile. Ciò, però, risulterebbe insufficiente ad affrontare il gravoso e annoso problema delle liste d’attesa per le attività di cura, recupero e riabilitazione, ( Logoterapici, Neuropsichiatrici, Psicologici e Fisioterapici ).
Grave risulta la situazione per le terapie riabilitative, dove la continua e progressiva domanda rende, di fatto, impossibile poter ritenere i tempi d’attesa compatibili con qualsiasi intervento di recupero e riabilitazione delle varie patologie.
I tempi, per l’inizio di un percorso riabilitativo ( v. Logopedia ), risultano di oltre un anno di attesa. Il dato è confermato dall’esistenza di liste di attesa, anche più lunghe, presso i Centri Riabilitativi accreditati ( ex art. 26 L. 833/78 ).
Si stimano in circa 200, nel 13° Municipio - Distretto 2 i minori in lista d’attesa o alla AUSL o ai Centri accreditati del territorio ( ANFFAS, Audiomedical, Audiofonologopedia, Rifi di Fiumicino). Quante famiglie sono costrette a recarsi nei Centri di Roma? Quante famiglie, ancora, si stanno rivolgendo a studi privati con enormi disagi e sacrifici economici? ( da un minimo di 25 a un massimo di 80 € a prestazione: se si considera tutto il percorso terapeutico necessario, si può avere una stima dei costi che ciò comporta).
Ciò che determina tale situazione, a fronte anche della crescita della domanda dovuta all’aumento di popolazione nel 13° Municipio, composta, peraltro, da nuclei molto giovani rispetto ad altre realtà territoriali, è la cronica carenza di operatori/trici, non solo di Logopedisti, ma anche di Neuropsichiatri, di Psicologi, di Terapisti della Neuropsicomitricità e di Assistenti Sociali. Nei Servizi TSMREE del 13° Municipio, Distretto 2 ( Acilia - Ostia ) sono presenti il seguente numero di figure professionali:
- Ostia ( Sant’Agostino ): Un Dirigente Responsabile U.O.C., due Neuropsichiatri Infantili, una delle quali ancora non sicura del rinnovo del contratto in scadenza alla fine di ottobre,
due Psicologi, una Logopedista, due Terapisti della Neuropsichiatria, due Assistenti Sociali, di cui uno a metà tempo, due Amministrativi oltre i già citati operatori/trici che seguono i minori dell’ex Istituto IKT;
- Acilia ( Via del Poggio ): due Neuropsichiatri, di cui uno a 18 ore settimanali, due Psicologi, più un’altra a metà tempo ( una Psicologa è stata trasferita presso la Direzione del Distretto 2, per altri compiti, circa due anni fa ), due Logopediste e due Assistenti Sociali, due Amministrative di cui una in prossimità del pensionamento; risulta assente la figura della Terapista della Riabilitazione Neuropsicomotoria.
Ogni bacino di utenza comprende circa 20.000 minori di 18 anni.

La carenza e l’assenza di tali figure, oltre a non poter far fronte alle numerose richieste afferenti al Servizio TSMREE, rende arduo e difficile la realizzazione di percorsi terapeutici multidisciplinari, nei tempi giusti, rispettosi delle esigenze di salute dell’utente.
Le competenze del Servizio TSMREE comprendono, tra l’altro, il rapporto con le diverse Istituzioni ( Scuole, Autorità Giudiziarie, Municipio e Comune, Associazioni del Territorio ed altri Servizi Socio - Sanitari, ecc. ) e necessitano dell’importante ed insostituibile lavoro di equipe per una idonea ed adeguata presa in carico dei piccoli utenti.
Tale complessità richiede un impegno ed uno sforzo da parte del Servizio su ogni singolo caso tale da rendere impraticabile l’idea di risolvere i tempi d’ attesa, per le prese in carico, con un intervento estemporaneo, non accompagnato da un preciso piano di intervento individuale, prolungato nel tempo.
Crediamo che non siano più rinviabili iniziative ed interventi, da parte di tutti i livelli Istituzionali e di tutti gli Organi competenti, che pongano al centro il potenziamento degli organici di tutte le figure professionali necessarie a garantire livelli qualitativi/quantitativi corrispondenti ai reali bisogni del territorio e, soprattutto, alle domande di salute dei cittadini.
Eludere, ulteriormente, tali problematiche comporta disagi, difficoltà e mortificazione per l’impegno, le competenze, le conoscenze messe in campo, sino ad oggi, tra tante difficoltà, da tutti/e gli operatori/trici, ma soprattutto comporta un aggravio delle condizioni di vita e di salute per molti cittadini/utenti sottoposti a sacrifici e sofferenze non degni di un paese civile ed umano.
Si coglie, altresì, l’occasione, in merito alle ipotesi circa l’inserimento del Servizio nel C.U.P. ( Centro Unico di Prenotazione ) per ricordare che l’utenza afferente al Servizio TSMREE è solo in parte riferibile all’accesso in autoriferimento ( richiesta di visita da parte dei genitori ); una parte dei minori/utenti pervengono al Servizio dietro segnalazione ed invio delle Scuole di ogni ordine e grado, dell’ Autorità Giudiziaria, del Municipio / Comune ed altri.
Per tale motivo gli appuntamenti tramite C.U.P. potrebbero risultare, non solo di difficile applicazione, ma anche di ulteriore disagio per fasce di popolazione già particolarmente fragili. Tale eventuale decisione dovrebbe, comunque, essere discussa, approfondita, verificata con tutte le figure professionali che operano su tali problematiche ed avere, in ogni caso un carattere sperimentale in grado di verificarne i risultati e l’effettiva funzionalità ed efficienza.
Si fa, inoltre, presente che le attività del Servizio TSMREE non sono rapportabili e confrontabili con normali attività ambulatoriali, ma richiedono, anche per la definizione diagnostica di un approccio multidisciplinare, l’intervento di più specialisti.
Pensiamo, inoltre, che su queste tematiche e problematiche confronti con realtà territoriali limitrofi ( Fiumicino ), senza aver prima conosciuto, approfondito e analizzato le diverse caratteristiche dei bisogni e le tipologie di approccio e di risposta, può risultare fuorviante, se non persino, strumentale, per una ricerca delle soluzioni più idonee alle domande di salute dei cittadini/utenti.
A tale proposito sarebbe anche utile capire, secondo le notizie apparse sugli Organi di Stampa, che sarebbero state diramate dalla Direzione Aziendale, in merito al fatto che nel Servizio TSMREE di Fiumicino la prima visita sarebbe fissata entro un tempo massimo di quindici giorni, come viene realizzata la lista di attesa per la Terapia Logopedica, considerato che, al RI.FI di Fiumicino, i tempi per la Terapia di Logopedia, riguarderebbe circa 160 minori che sono ancora in attesa.
Crediamo, invece, che un confronto ampio tra i diversi livelli Istituzionali, gli operatori/trici, le Associazioni e le realtà Territoriali possa rappresentare un modo per una approfondita e maggiore comprensione e conoscenza delle problematiche suddette, in grado di individuare responsabilità, rimuovere eventuali inefficienze e ritardi e indicare le possibili ed idonee soluzioni.
Distinti saluti
p. I COBAS AUSL RM/D
I Delegati R.S.U.
Antonio Nocera – Cesare Morra – Ivano Piermattei
Prot. Ausl rm d n°80914 del 6.10.2008
Prot.Municipio n°84627 del 6.10.2008

mercoledì 1 ottobre 2008

NOTA COBAS SU TRASFERIMENTO ATTIVITA' E SERVIZI DEL SANT'AGOSTINO

Oggi 1.10.2008 "il Giornale di Ostia" ed il "Messaggero" hanno riportato ampi stralci,sotto il documento:
COBAS AUSL RM D
Roma 30.9.2008

Al Direttore Generale AUSL Roma Dr.ssa Giuseppina Gabriele
Al Direttore Sanitario Aziendale Dr. Maurizio Rango
Al Direttore Amministrativo Dr. Antonio Scuteri
Al Direttore del Distretto 2 Dott. Vittorio Chinni
Al Direttore Area Risorse Umane e Affari Generali Dr. Filippo Coiro
Al Dirigente U.O.C. Prevenzione e Protezione Dr. Vittorio Chinni
Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione Dr. Agostino Sorce
Al D. R- U.O. Tutela della Salute Mentale Età Evolutiva Dr. Lorenzo Toni
Al Direttore Area Tutela della Donna e del Bambino Dr. Pierluigi Palazzetti
Al Direttore f. f. U.O.C.I. Salute della Donna e del Bambino Dr.ssa Patrizia Musacchio
Al Responsabile U.O.S. Consultori del Distretto 2 Dr. Gianlorenzo Darbisi
Al Dirig. U.O.S.D. Imm. Prog. Prev. e Promozione della Salute Dr.ssa Daniela Reggiani
Al Direttore U.O.C. Gestione Patrimonio Immobiliare Ing. Luciano Massimi
e,p.c. Al Presidente della Regione Lazio On. Piero Marrazzo
Al Presidente del XIII Municipio Comune di Roma On. Giacomo Vizzani
All’ Assessore ai Servizi Sociali, alla Scuola e alla Casa del XIII Municipio
On. Ludovico Pace
Al Presidente della Commissione Servizi Sociali XIII Municipio
Cons. Monica Picca
Ai Capo Gruppo del Consiglio del XIII Municipio
Al Coordinatore delle R.S.U. Eugenio Bellomo

Oggetto:trasferimenti Attività e Servizi Socio Sanitari, Distretto 2 - XIII Municipio :

Scrivente O.S., con la presente intende segnalare alcune problematiche e criticità, emerse e tuttora presenti in merito ai trasferimenti di alcune attività e di alcuni Servizi all’interno del Distretto 2 – XIII Municipio.
Malgrado i lavori di ristrutturazione per la realizzazione della Casa della Salute della Donna e del Bambino stiano subendo dei ritardi e delle difficoltà a causa di problematiche procedurali emerse nelle indizioni delle gare di appalto, nonché, crediamo, anche, per problemi di natura economico/finanziaria che, di fatto ne impediscono e ne ostacolano la realizzazione nei tempi annunciati, è stata, comunque, dichiarata, negli incontri avuti tra alcuni Organi di Direzione Aziendale e le R.S.U., l’intenzione di pervenire ugualmente, date le condizioni, peraltro non nuove e neanche recenti, in cui versa la struttura stessa, all’immediata chiusura del presidio suddetto.
La chiusura del Presidio Sant’Agostino ed il conseguente trasferimento e la ricollocazione delle attività e dei Servizi ivi esistenti, si inserisce in un quadro già complesso e delicato per quanto riguarda i Servizi Socio - Sanitari del XIII Municipio - Distretto 2.
In un territorio, dove profonde sono state e sono le trasformazioni del tessuto urbano, sociale e culturale a causa di un’espansione e di uno sviluppo edilizio abitativo cresciuto, in questi anni, e a tutt’oggi in continua e vertiginosa crescita, è stata ed è del tutto assente una politica volta all’ individuazione e alla realizzazione di spazi e strutture dove collocare quei servizi necessari al miglioramento della qualità della vita delle persone.
La carenza se non l’assenza di servizi primari come la Scuola, i Trasporti gli Spazi Sociali e Culturali, ma soprattutto delle Strutture e dei Servizi Socio sanitari ha determinato un aumento delle difficoltà e dei disagi e di fatto, un peggioramento delle condizioni di vita di molte famiglie e la stessa qualità della vita nel nostro territorio. La sola rete dei Servizi Socio Sanitari Territoriali, presente, è rimasta quella di circa trent’anni fa: basti pensare che già allora con metà della popolazione, rispetto a quella attuale, si parlava di realizzare, nel XIII Municipio, allora Circoscrizione, un terzo Consultorio Familiare.
A tutt’oggi, i Consultori sono rimasti solamente due, mentre la legge ne prevedeva uno ogni 20.000 abitanti.
L’aumento della popolazione ha, di fatto, accresciuto la richiesta dei bisogni e dei servizi e la domanda di salute della popolazione non ha trovato risposta, anzi, di fatto, ha costretto e costringe molti cittadini/utenti, a rivolgersi a strutture, studi, Associazioni private, rappresentando, peraltro, non solo un disagio, ma un vero sacrificio economico per le famiglie e cittadini/utenti.
Per molti, queste situazioni, risultano, per le condizioni e le difficoltà socio - economiche, in cui si trovano, impossibili da praticare.
Tra le attività che maggiormente risentono di tale situazione ci sono proprio quelle che rappresentano e sono causa ed espressione di disagio, difficoltà, se non di vera e propria sofferenza, come le attività legate alle prestazioni del Servizio per la Tutela della Salute Mentale Riabilitativa in Età Evolutiva. Bastano solo alcuni esempi per dare un’idea dello stato di grave disagio, difficoltà e criticità in cui versano i servizi che devono offrire e garantire una risposta ai cittadini/utenti del territorio: per le attività di Terapie individuali ( Logoterapia o Neuropsicomotricità / Fisioterapia ) i tempi di attesa sono incredibilmente lunghi ( oltre un anno ), laddove, proprio per la delicata attività di recupero/riabilitativa, si può sostenere che ogni giorno che passa è un giorno perso e con costi futuri non solo economici. Per non parlare di quei servizi legati alle attività dei Consultori Familiari come le consulenze psico - sociali, le mediazioni familiari, l’informazione e l’educazione sessuale nelle scuole e, più in generale, di tutte quelle attività che riguardano la tutela della maternità e la salute della donna e del bambino.
A tale proposito, pensiamo, non sia più rinviabile la progettazione e la realizzazione di almeno altri due Consultori Familiari: uno nell’ entroterra e un altro nel litorale.
In attesa che vengano individuati Sedi e spazi idonei, i Consultori Familiari, attualmente esistenti, chiaramente adeguando e raddoppiando gli organici esistenti, potrebbero svolgere la loro attività sulle 12 ore giornaliere.
Rileviamo, inoltre, l’esigenza e la necessità di potenziare quei Servizi e quelle strutture che si occupano della Salute mentale: a questo proposito chiediamo quale logica è stata applicata con il nuovo Atto Aziendale che, sempre per il XIII Municipio, prevede due U.O.C. ed una Struttura Semplice, penalizzando proprio il CSM, di Via del Poggio di Acilia, istituito proprio per andare incontro ai bisogni delle popolazioni dell’entroterra che da anni hanno superato quella di Ostia?
Nonché di quelle attività legate alla deospedalizzazione e all’Assistenza domiciliare per gli anziani, i disabili adulti, i malati terminali e i servizi per la prevenzione ed il recupero delle tossicodipendenze.
La situazione, sopra descritta che richiede chiaramente analisi, approfondimenti ed iniziative dei vari e diversi livelli Istituzionali, nonché delle Associazioni dei cittadini, delle Organizzazioni, politiche, sociali e sindacali, è solo una parte delle problematiche presenti che evidenziano la carenza, l’insufficienza, l’inadeguatezza di quei Servizi Socio Sanitari ritenuti primari e fondamentali che non può essere ulteriormente trascurata, ignorata, elusa se si vuole, non solo dare risposte al bisogno ed al diritto di salute dei cittadini/utenti, ma contribuire a migliorare la qualità della vita dei cittadini che vivono nel nostro territorio.
Abbiamo negli anni sostenuto e continuiamo ancora a sostenere che, una Città senza Servizi è una Città senza Diritti, proprio perché nega quei diritti fondamentali e primari agli uomini e alle donne che la abitano.
Tale premessa appare, quindi, fondamentale per favorire una comprensione della delicatezza che investe la questione e la problematica dei trasferimenti e della collocazione dei Servizi.
Proprio per questo, la scrivente O.S. esprime la critica e il profondo disappunto per il modo come la questione e la problematica dei trasferimenti e della collocazione dei Servizi del Distretto 2 - XIII Municipio sia stata, sino ad oggi, trattata dalla Direzione Aziendale.
Infatti, malgrado siano stati annunciati, più volte, una serie di provvedimenti ed iniziative per risolvere le suddette problematiche, non si è provveduto, in realtà, sino ad oggi, a definire un programmazione ed un piano organico che, attraverso l’individuazione di spazi e sedi idonei, definisse modi e tempi certi per i trasferimenti e la collocazione dei Servizi.
Si sono riscontrati, invece, sino ad oggi, limiti, ritardi incomprensibili ed ingiustificabili: persino i vari lavori di ristrutturazione delle sedi hanno registrato e registrano lentezze incredibili, notizie di ipotesi di soluzioni che generano incertezza, se non sconcerto, per l’improvvisazione e il pressappochismo manifestato, e profonda preoccupazione tra gli operatori/trici e per la sorte stessa dei Servizi Socio Sanitari del XIII Municipio - Distretto 2.
Pur consapevoli dell’ insieme delle difficoltà di natura economico/finanziaria, tecnico/operativa, queste, avrebbero potuto essere, in parte, affrontate e superate, attraverso il confronto, il coinvolgimento, la partecipazione degli operatori/trici interessati, delle Associazioni dei cittadini/utenti e delle Organizzazioni Sindacali.
Ciò è avvenuto solo in parte, grazie, soprattutto, all’azione e all’iniziativa delle R.S.U. che, su queste questioni ha promosso e avviato un percorso di partecipazione e coinvolgimento degli stessi operatori/trici, favorendo un confronto, con il quale si sono discusse e affrontate, insieme ai Direttori del Distretto 2 e del Dipartimento di Prevenzione, problematiche, avanzate proposte, indicate possibili soluzioni.
Si deve proprio a ciò, se alcune di queste proposte, come quelle riguardanti la collocazione del TSMREE, che necessita almeno di circa 12/13 stanze per garantire adeguati livelli qualitativi/quantitativi, in una parte dei locali dell’ANFFAS, con la disponibilità ed il contributo della stessa Associazione e del XIII Municipio, stanno portando a dei risultati che devono comunque essere ancora definiti. A tal fine, si richiama ad un continuo e costante impegno ed iniziativa da parte di tutti i soggetti interessati per poter giungere, in tempi brevi, ad un positiva conclusione, senza la quale il destino di un Servizio così delicato ed importante, riteniamo, sia realmente in pericolo.
Pensiamo che proprio per la natura della complessità e delle problematiche sulla collocazione e sul trasferimento dei servizi e la portata delle decisioni legate a tali soluzioni, il confronto doveva vedere impegnata l’insieme della Direzione Generale per evitare proposte ed indicazioni frammentate e prive di qualsiasi oggettivo riscontro, atteggiamenti dilatori, balletti e scarichi di responsabilità in modo da poter pervenire ad un piano razionale e funzionale adeguato alle necessità. Si è assistito, invece, purtroppo, a confronti ed incontri che, se pur utili, risultavano parziali e frammentari perché riguardavano ed investivano Organi Aziendali che hanno, in realtà, solo il compito ed un potere esecutivo delle indicazioni e delle decisioni prese dalla Direzione Aziendale, senza che mai si potesse delineare ed affrontare una visione d’insieme dell’intera problematica.
Le comunicazioni, le informazioni di cui si viene in possesso risultano, a tutt’oggi, essere solo quelle date in passato a mezzo stampa dalla Direzione Aziendale o che circolano per canali e livelli esclusivamente informali.
Tra le poche e forse uniche certezze c’è quella dell’imminente ( ottobre ? ) trasferimento del Consultorio Familiare di Ostia presso il prefabbricato allocato all’interno dell’Ospedale G.B. Grassi. Se pur, questa soluzione comporterà un restringimento degli spazi per le attività del Consultorio stesso, pensiamo possa momentaneamente rappresentare una soluzione dignitosa, fermo restando che vanno date tutte le garanzie affinché gli operatori/trici, le funzioni e le attività dedicate al Consultorio restino completamente disgiunte e separate dalle attività e dalle funzioni della Struttura Sanitaria Ospedaliera.
Per quanto riguarda, inoltre, i Servizi e le attività presenti nel Presidio S. Agostino restano da definire, invece, tutta una serie di questioni legate, non solo ai tempi ed ai modi dei trasferimenti dei Servizi stessi, ( Immunoprofilassi, Medicina Preventiva, Sale Vaccinali, U.O.C. Malattie Infettive / CO.MA.VI. ), ma alla loro stessa collocazione.
Tra le varie proposte emerse, si è parlato dei locali di Via Cagni, ma i lavori di ristrutturazione, adattamento e messa a norma degli spazi non risultano essere ancora iniziati e, se tutto procederà per il meglio, non se ne parlerà, comunque, prima della prossima estate.
Alcune notizie davano per certo, inizialmente, il trasferimento dell’Immunoprofilassi, della Medicina Preventiva, della U.O.C. Malattie Infettive ( CO.MA.VI. ), ( di questo servizio si era deciso, per settembre, anche il trasferimento, in una stanza all’interno dell’Ospedale G.B. Grassi, poi forse rientrato perché successivamente risultato inadeguato ed insufficiente?! ) nei locali, ancora in via di ristrutturazione di V.le delle Repubbliche Marinare / V.le Vasco de Gama, ma, anche questi, risulterebbero insufficienti ed inadeguati ad accogliere l’insieme dei servizi, tenuto conto che, all’interno di quei locali, dovranno trovare sistemazione, anche ( quanti ? come ? ) i servizi e gli uffici del Dipartimento di Prevenzione attualmente presenti nella Sede di Via Lungomare Paolo Toscanelli, 72 dove, per i ritardi nella consegna dei locali di Viale Vasco De Gama e Repubbliche Marinare, verrebbero pagate enormi somme di danaro a causa delle penali per finita locazione.
Risorse economiche che, pensiamo, possano e debbano essere destinate all’individuazione di locali dove potrebbero trovare sistemazione alcuni dei servizi in questione.
Come si evince da questa parziale disamina la situazione del trasferimento e della collocazione dei Servizi presenti nel presidio S. Agostino sembra lontana da una positiva e risolutiva soluzione.
Pensiamo che L’Azienda USL RM/D, in tutte le sue articolazioni, debba dire con chiarezza quali sono le intenzioni e le proposte, sia in merito ai trasferimenti e alla collocazione dei Servizi e delle attività, che in merito alla ristrutturazione ed ai destini della struttura Sant’ Agostino, anche per evitare ed impedire i rischi, una volta chiuso, di un suo completo e definitivo abbandono, con il pericolo che tale eventualità possa rappresentare motivo e “ giustificazione “, per qualcuno, per una messa in vendita della struttura, con il conseguente ricorso ad operazioni speculative e privatistiche, che determinerebbero per il territorio una grave, ulteriore perdita degli spazi e delle poche strutture esistenti ai fini degli interessi e degli usi pubblici per i quali, la stessa, da sempre è stata destinata.
La chiusura del Sant’Agostino, così come prevista ed annunciata, qualora non fosse accompagnata da un’idonea ed adeguata individuazione e collocazione dei Servizi e delle attività, ivi esistenti, sarebbe un atto di grave irresponsabilità e risulterebbe ingiustificabile dopo che, in tutti questi anni ed in tutto questo tempo, si sono annunciate e propagandate scelte ed iniziative che lasciavano intendere ad uno sviluppo e ad un potenziamento dell’insieme dei servizi e delle attività. Ciò, soprattutto, dopo che la struttura è stata lasciata nel suo più completo abbandono e degrado senza, peraltro, produrre e promuovere un programma organico ed un piano reale ed efficace di intervento, atto all’individuazione di locali e sedi idonee, nel rispetto delle professionalità degli operatori/trici tutti e, soprattutto, delle esigenze, dei bisogni e dei diritti di salute dei cittadini/utenti.
Sarebbe, quindi, grave ed inaccettabile che si pervenisse alla chiusura della struttura, magari adducendo strumentalmente motivi di inagibilità dovuti , magari, a qualche “ problema tecnico “ in modo da poter giustificare soluzioni e sistemazioni “ provvisorie “ ed approssimative tenuto altresì conto che, proprio nel corso dell’anno, si sono effettuati lavori, con conseguente dispendio di risorse economiche, di sistemazione delle stanze del T.S.M.R.E.E. e della U.O.C. Malattie Infettive ( CO.MA.VI. ) e si sono trasferiti, presso la stessa struttura, “ provvisoriamente “ dalla Sede di Via di Casal Bernocchi, i Servizi della Medicina Preventiva ( ex Area Territoriale ), della Direzione del TSMREE e il Coordinamento Distrettuale di Servizio Sociale, peraltro collocati in locali inidonei e non a norma.
Pensiamo che la chiusura del Presidio debba e possa avvenire progressivamente e contestualmente solo dopo e quando siano state individuate, indicate e rese possibili e praticabili le alternative idonee in grado di impedire la frammentazione delle attività e dei servizi primari, garantendone la necessaria ed indispensabile continuità nell’ambito socio sanitario territoriale in cui operano.
Si ritengono, pertanto, inaccettabili soluzioni, anche a carattere provvisorio, come quelle che sono state, in maniera informale, paventate, di un trasferimento delle Vaccinazioni, attualmente presso il Presidio S. Agostino, nei locali del Poliambulatorio, in via di ristrutturazione, di Ostia Antica. Tale, eventuale ipotesi, tenuto conto che il Servizio di Vaccinazioni avrebbe almeno bisogno di 2/3 Sale Vaccinali, di un’ampia stanza per la Sala d’attesa, di una stanza per l’infermeria e una stanza per l’attività amministrativa, adibita anche per gli appuntamenti telefonici, oltre a ritardare o rendere impraticabile e difficoltoso il trasferimento dei servizi per i quali tale struttura è stata destinata, recherebbe seri disagi e difficoltà per i cittadini/utenti, in particolare donne e bambini/e, spesso muniti di passeggini, che si troverebbero a recarvisi. Infatti i collegamenti sono possibili attraverso solo poche linee di trasporto ( linea 04 da Ostia e da Acilia ) o tramite la ferrovia Roma Lido costringendo, gli stessi, ad attraversamenti difficoltosi, se non pericolosi, ed esposti ad eventuali condizione atmosferiche avverse.
Va fatto presente che anche per coloro che si recassero presso il suddetto presidio con la propria automobile, numerose sarebbero le difficoltà di posteggio in prossimità del suddetto presidio, per la carenza ed insufficienza dei parcheggi nella zona. L’altra ipotesi affiorata, sempre in modo informale, è quella di collocare le sale vaccinali all’interno dell’Ospedale G.B. Grassi, ma esistono le condizioni e soprattutto gli spazi necessari?
Pertanto, considerata, a nostro parere, impraticabile la suddetta ipotesi e qualora risultasse impossibile collocare il Servizio di Vaccinazioni di Ostia all’interno dei locali in via di ristrutturazione di V.le Vasco De Gama, si suggerisce il trasferimento o in nuovi locali eventualmente da acquisire o , in alternativa, nei locali di Via U. Cagni, chiaramente verificandone le compatibilità e la corrispondenza con le leggi e le normative vigenti, nonché l’adeguatezza funzionale, attivando tutte le iniziative e le procedure d’urgenza affinché vengano effettuate tutte le verifiche e tutti i lavori necessari.
Restano tuttora da definire la collocazione dei Servizi U.O.C. Malattie Infettive ( CO.MA.VI ), per i quali necessitano di almeno 4/5 stanze ( sala visite, sala consegna referti / conseling, sala colloqui psicologici, archivio e sala d’attesa ); la Direzione Immunoprofilassi per la quale necessitano di almeno 3/4 stanze ( personale, server, stampante/fax/archivio); Medicina Preventiva Distretto 2 e Medicina Preventiva ( ex Area Territoriale ) per le quali occorrono almeno 5/6 stanze, tenuto conto che sono presenti anche 7 unità di personale.
Per questi Servizi era stata avanzata l’ipotesi di inserimento nei locali ristrutturati di V.le Vasco De Gama / V.le Delle Repubbliche Marinare. Tale ipotesi non è mai stata formalmente e ufficialmente abbandonata. Si ritiene superata? Quali sono le ragioni ?
Restano pertanto da conoscere gli eventuali motivi e, in caso contrario, se l’insieme dell’attività, degli spazi e dei servizi siano compatibili con i locali in questione ed eventualmente dove si pensa di collocarli.
Pertanto, considerato che, allo stato attuale, non si conosce la data di avvio dei lavori di ristrutturazione del Presidio S. Agostino, la chiusura della struttura non può avvenire prima che sia stata individuata, con certezza, la collocazione idonea per tutti i servizi interessati.
Si chiede, a tal fine, di promuovere ed attivare tutte le iniziative e le procedure, come questa O.S. ha più volte segnalato e sollecitato, atte a realizzare quegli interventi a garanzia delle condizioni igienico/sanitarie, di tutela e sicurezza, come previsto dalle normative e dalle leggi vigenti, eliminando, soprattutto, quelle situazioni di maggior disagio e rischio per gli operatori/trici e per gli stessi cittadini/utenti (es. rimozione delle batterie di alimentazione, inutilizzate, giacenti in prossimità delle sale vaccinali e del materiale edile sul piazzale antistante,manutenzione e controllo per l’accensione dell’impianto di riscaldamento, rimozione dei pannelli di ETERNIT, ecc. ).
A tale proposito si suggerisce, inoltre, una volta trasferito il Consultorio Familiare ivi presente, l’utilizzo di quelle stanze per quei servizi e per quelle attività che attualmente operano in condizioni di maggior disagio ed inagibilità, quali la Direzione del TSMREE, attualmente collocata in un salone al pian terreno, la Medicina Preventiva e le attività per le terapie individuali del TSMREE, collocate nel lato sx primo piano rialzato.Tale soluzione permetterebbe, anche, la chiusura definitiva di un ala dello stabile.
Si chiede, inoltre, onde evitare disagi e disservizi, già altre volte verificatesi, una tempestiva programmazione, organizzazione ed informazione pubblica dei servizi che verranno trasferiti, assicurandone la completa funzionalità ed operatività istituendo, in tempi e modi idonei, gli opportuni allacci delle linee telefoniche, dei collegamenti in rete e delle attrezzature informatiche.
La situazione dei Servizi Socio – Sanitari Territoriali evidenzia elementi di criticità e difficoltà anche e soprattutto nell’entroterra dove si è registrato, nell’ultimo ventennio, il maggior numero di nuovi insediamenti abitativi.
Malgrado alcune funzioni ed attività, attualmente presenti nel Presidio AUSL di Via Paolini, troveranno sistemazione e collocazione nelle sedi, ancora in via di ristrutturazione, ad Ostia Antica, l’insufficienza e l’inadeguatezza dei Servizi, in questa parte del nostro territorio, è sempre più grave e fonte di disagio per gli operatori/trici e, soprattutto, per i cittadini/utenti.
Il Consultorio Familiare e il Servizio di Vaccinazioni di Acilia attendono l’annunciato trasferimento nei locali dell’ex Pronto Soccorso in Largo da Montesarchio, dove i lavori di ristrutturazione sono stati sospesi e non ancora ripresi a causa del crollo di un solaio che ha causato anche il ferimento di un funzionario dell’Azienda.
Non si conosce ancora come e se questi Servizi verranno collocati all’interno della suddetta struttura e se saranno dotati di tutti gli spazi idonei ai fini di una corretta ed adeguata funzionalità quantitativa / qualitativa.
Nel frattempo il Servizio di Vaccinazioni soffre di una inadeguatezza ed insufficienza di spazi ( due sole stanze, senza sala di attesa ) che rendono l’attività sempre più gravosa, costringendo, anche, operatori/trici ed utenti a numerosi disagi e a spostarsi ad Ostia una volta a settimana per effettuare le sedute vaccinali necessarie a coprire le richieste.
Il Consultorio Familiare di Acilia risente di un aumento delle richieste dovuto al maggior numero di popolazione residente che si rivolge a questo servizio con conseguente allungamento dei tempi di attesa. Si coglie l’occasione, inoltre, per segnalare che da circa sei mesi è danneggiata la centralina telefonica che permetteva lo smistamento delle chiamate in entrata ed in uscita verso i diversi operatori/operatrici. Ciò provoca notevoli disagi e difficoltà nel garantire una continua e corretta comunicazione sia nel rispetto della privacy che nello svolgimento del lavoro perché gli operatori/trici si trovano costretti ad utilizzare l’unica linea funzionante che è quella della segreteria e dell’accoglienza.
E’ inammissibile che in un servizio pubblico siano necessari tempi così lunghi per provvedere alla soluzioni anche di tali problematiche.
Situazioni di altrettanti disagi e difficoltà per la carenza e l’inadeguatezza degli spazi vengono vissuti dagli operatori/trici e dei cittadini/utenti del TSMREE e del CSM di Acilia costretti entrambi ad alternarsi tra i diversi operatori/trici nelle poche stanze a disposizione.
Tale situazione, che ha indubbiamente ragioni e responsabilità storiche, evidenzia non solo la necessità di un potenziamento dei Servizi, ma anche l’adeguamento degli spazi e delle sedi esistenti.
Certamente ciò può essere possibile solo attraverso uno studio, un’analisi ed una programmazione sia del Territorio che dei bisogni ad esso connessi, cercando, inoltre, di individuare, fin d’ora, nei nuovi insediamenti edilizi/abitativi spazi e strutture che possano permettere un’articolazione capillare ed un potenziamento dei Servizi Socio –Sanitari.
A tale proposito la ventilata ipotesi/proposta di un utilizzo a tal fine di una parte dell’edificio attualmente in dotazione della Guardia di Finanza, nella zona dell’Infernetto, pensiamo, che non debba e non possa essere considerata sostitutiva né dei servizi attualmente presenti nell’entroterra, che di quelli presenti sul Litorale.
Qualora si optasse in tal senso, si priverebbero, infatti, intere zone di strutture socio – sanitarie, oltre a rendere difficoltoso il raggiungimento di tali sedi in zone così isolate e prive di adeguati collegamenti di trasporto e viari.
Il solo ruolo che questa ipotesi può assolvere è quello di andare a colmare un vuoto in una parte di territorio in continua espansione, ma non certo di sostituzione delle strutture e dei servizi esistenti.
Pensiamo che le problematiche qui sopra parzialmente riportate possano rappresentare un contributo all’analisi, alla riflessione, nonché alla discussione e al confronto sullo stato dei Servizi Socio – Sanitari nel Territorio del XIII Municipio – Distretto 2, per valutarne e migliorarne la loro efficienza, la loro funzionalità ed umanizzazione.
Confronto in grado, anche, di rimettere al centro dell’iniziativa Istituzionale, Sociale/Culturale, Politica e Sindacale le condizioni materiali di vita delle persone, per ripensare e ridisegnare l’idea stessa di Città, e per il quale impegneremo il nostro essere ed il nostro agire sindacale.

Distinti saluti

p. I COBAS AUSL RM/D
I Delegati R. S. U.
Antonio Nocera – Cesare Morra - Ivano Piermattei
Numero prot. 79158 AUSL RM D del 30.9.08
Numero prot 82961 13 municipio del 30.9.08

martedì 23 settembre 2008

NOTA DELEGATI RSU DEI COBAS AUSL RM D

Roma, 21/09/2008
Al Direttore Generale AUSL RM/D
Dr.ssa Giuseppina Gabriele
Al Direttore Sanitario Aziendale
Dr. Maurizio Rango
Al Direttore Amministrativo Aziendale
Dr. Antonio Scuteri
Al Direttore del Dipartimento Area Risorse Umane e AA.GG
U.O.C. Reclutamento e Stato Giuridico del Personale
Dr. Filippo Coiro
Al Direttore U.O.C. Acquisizione Beni e Servizi
Dr.ssa Diana Pasquarelli
e,p.c. Al Coordinatore del Consiglio dei Delegati R.S.U.
Eugenio Bellomo


Oggetto: distributori automatici bevande/alimenti - Sede Aziendale Casal Bernocchi.


Scrivente O.S., nel rivolgere l’invito a codesta Direzione Aziendale di attivare tutte le procedure tecnico/amministrative affinché possa, nel più breve tempo possibile, essere realizzato, all’interno della Sede Aziendale in oggetto, il bar/spazio ristoro, come da delibera n° 636 del 13/08/2008 in modo da garantire, non solo ai dipendenti aziendali, ma anche ai cittadini/utenti la possibilità di usufruire di uno spazio ristoro, tenuto altresì conto che in prossimità della Sede e del Poliambulatorio non sono presenti locali dove poter rivolgersi, e che i lavoratori/trici hanno a disposizione pochissimo tempo per poter recarcisi, di chiedere, alla Ditta attualmente titolare delle macchine distributrici, la riparazione o la sostituzione di quelle attualmente esistenti, in quanto risulta impossibile poter rifornirsi, attraverso normale introduzione di moneta, perché ne è stato manomesso ed eliminato l’apposito meccanismo di introduzione delle monete stesse.

Tale situazione si configura come un vero e proprio abuso in considerazione del fatto che, chiunque voglia rifornirsi, degli appositi alimenti e bevande, si trova costretto ad acquistare la relativa chiavetta, senza la quale il rifornimento a richiesta, di alimenti e bevande, risulta impossibile, considerato che per i cittadini/utenti resta, comunque, di fatto, improbabile anche tale ipotesi essendo presumibilmente privi della stessa.

Si chiede, pertanto, alla Direzione Aziendale, di sollecitare la Ditta titolare a ristabilire il normale e regolare funzionamento, delle macchine suddette, garantendone la completa e adeguata manutenzione e funzionalità, nonché la pulizia e le condizioni igienico/sanitarie per la sicurezza stessa degli alimenti ivi presenti. Si chiede, altresì una verifica sul corretto funzionamento e l’idoneità igienico/sanitaria delle macchine distributrici presenti in tutte le Sedi della AUSL RM/D, sostituendo quelle già esistenti che eventualmente risultassero vecchie e malfunzionanti.

Distinti saluti
Prot. AUSL RM/D
n° 76873 del 22/09/2008
I Delegati R.S.U.
Antonio Nocera - Cesare Morra - IvanoPiermattei

ANCORA SULLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE NELLA AUSL RM D


Si è aperta la caccia alle Posizioni Organizzative…!
In questa nostra epoca resa famosa dalla tanto decantata managerialità, ci si poteva attendere una riflessione, un bilancio, un’analisi sulla efficacia ed efficienza che hanno avuto, dal 2004 ad oggi, nei processi Aziendali e sulla crescita professionale delle diverse categorie del comparto, le Posizioni Organizzative.
I diversi soggetti e attori istituzionali: Direzione Generale e le OO.SS. maggiormente rappresentative ( CGIL – CISL – UIL ) avrebbero potuto favorire e promuovere una discussione, un incontro anche di natura seminariale, per illustrare ed approfondire i punti di forza e le criticità di questa “esaltante” esperienza per comprenderne ed analizzarne le diverse ragioni e problematiche, per vedere e valutare, attraverso i limiti emersi nelle esperienze maturate, cosa, in realtà, non avesse funzionato e per correggerne eventualmente le storture, in modo da rendere le P.O. utili alla finalità del Servizio Sanitario Pubblico, dentro un progetto di crescita e rilancio delle professioni del comparto.
Purtroppo ciò non è avvenuto e questa opportunità non sarà ancora una volta realizzata; ma se questo è avvenuto, se storture, abusi, deviazioni si stanno di nuovo presentando, se il “dubbio” che la maggior parte di esse siano già “ predestinate “, ciò lo dobbiamo al modo stesso in cui le Posizioni Organizzative sono state, e sono, pensate e concepite.
Tale processo politico,culturale, sindacale viene da lontano e si è basato su fattori e meccanismi di gerarchizzazione dei rapporti e sull’idea della centralizzazione dei servizi abbandonando le politiche di decentramento, cancellando il principio innovatore e partecipativo dei lavori di equipe a favore del lavoro individuale e parcellizzato, che peraltro, è dimostrato, riescono ad essere più funzionali ed efficienti.
Prima dell’estate, come COBAS della AUSL RM/D, abbiamo espresso in un nostro documento ciò che pensiamo delle P. O., e nella nostra intenzione e nel nostro ragionamento c’era e c’è la volontà di aprire una riflessione e promuovere un’analisi. Si preferisce, invece, ancora una volta, “concertare”, magari nel chiuso delle stanze, senza il confronto ed il contributo, attraverso incontri ed assemblee, di quei saperi e di quelle esperienze di cui sono portatori i lavoratori e le lavoratrici.
Crediamo che una analisi ed uno studio attento e razionale, fuori da logiche clientelari e spartitorie poteva determinare una drastica riduzione delle P.O., individuando e realizzando quelle peculiarità oggettivamente rispondenti alle esigenze funzionali dell’azienda, ( tra le 6 e le 10 ) riconoscendone il valore ed il livello di autonomia e responsabilità anche con adeguati e proporzionati riscontri economici.
Diciamo anche che, trattandosi di un rapporto fiduciario, la nomina avrebbe potuto avvenire direttamente da parte della Direzione Aziendale evitando, in questo modo, la commedia, se non la farsa, delle selezioni che “costringono” molti lavoratori/trici, per la preparazione alle selezioni, a sottoporsi ad ulteriori condizioni di tensione, sacrificando molto del loro tempo libero, agli affetti, agli interessi, allo studio, e quando è possibile... …al meritato dolce far nulla….!
Perché tutto questo? Come se i lavoratori/trici non avessero già sufficientemente dato, come se ogni giorno, sia che siano vincitori di selezione, oppure no, non continuino a svolgere il loro lavoro con competenza e professionalità e, per il quale, a qualcuno viene, grazie alle P.O., riconosciuto e ad altri no……
….. .E’ LA MERITOCRAZIA …?!!!
Al di là delle legittime aspettative di crescita professionale, o perlomeno economica dei singoli, noi denunciamo che, così come vengono concepite, le P.O. sono inutili e dannose:
perché sono inefficaci nei processi aziendali poiché al di fuori di ogni ragionamento di sistema e di rapporto tra i ruoli;
perché sono uno sperpero del nostro denaro;

perché sono uno strumento di gerarchizzazione dei rapporti e delle relazioni umane e professionali, di divisione e ricatto, di sperequazione e ingiustizia, nonché di vera e propria discriminazione, proprio mentre, le sempre più profonde carenze degli organici, costringono tutte/i le operatrici e gli operatori, a svolgere lavori, attività, funzioni che spesso esulano dalle proprie competenze, garantendo, in questo modo la funzionalità degli uffici e dei servizi tutti.
Pertanto si riscontra che, a parità di lavoro, condizione, di conoscenze e competenze si vede riconoscere a qualcuno ciò che viene negato a qualcun altro, determinando disparità di trattamento economico e normativo per l’insieme dei lavoratori e delle lavoratrici del comparto;
perché sono uno strumento di deresponsabilizzazione della Dirigenza;
perché sono un terreno di spartizione e di mantenimento di un sistema clientelare e merce di scambio degli Apparati Aziendali, Politici e Sindacali;
Pertanto, nel ribadire il legittimo ed indiscutibile diritto individuale di ciascuno/a a partecipare alle selezioni, diciamo, con chiarezza, che vanno individuati, in alternativa, strumenti di crescita formativa e criteri di valorizzazione di tutte le professioni e professionalità, in modo trasparente, equo e riconoscibile.
Si sarebbero potuti utilizzare altrimenti questi 200.000 € annui?Noi pensiamo di si...!
Si sarebbero potuti evitare i tagli compensativi alla dotazione organica;
Si poteva consentire un recupero economico degli stipendi, sempre più inadeguati all’aumento del costo della vita: se ogni fascia orizzontale costa circa 700 € l’anno, si sarebbero potute pagare circa 280 fasce e, con il resto del fondo, pagare le fasce a tutti.
Coloro che sostengono strumentalmente che queste sono solo dichiarazioni o prese di posizione di principio e ci richiamano ad un maggiore pragmatismo, rispondiamo, con serenità ma con altrettanta fermezza, che il cosiddetto pragmatismo senza principi, di cui da anni sono alfieri, sta segnando e dettando le strategie e le scelte degli apparati politici e sindacali ed ha portato ad un peggioramento di fatto delle condizioni di vita e di lavoro calpestando ogni principio ed ogni diritto e, di questo, i principali responsabili sono proprio coloro ( CGIL – CISL – UIL ) firmatari di accordi e di contratti di cui i primi a pagarne le conseguenze sono proprio i lavoratori e lavoratrici stessi.
È sotto gli occhi di tutti una situazione e una condizione generale che si sta facendo sempre più pesante per milioni di uomini e donne. Sempre più ogni aspetto della vita è segnato da una condizione di precarietà che riguarda il lavoro, la casa, la salute, l’istruzione mentre sempre più drammatica diventa la condizione determinata dall’aumento del costo della vita mentre è in atto, anche, il tentativo di cancellare il valore e lo strumento del contratto unico nazionale. E’ necessario ricordare che mentre si discute e si cerca di cambiare, peggiorandolo, il nuovo modello contrattuale, per il rinnovo del contratto del pubblico impiego per il biennio 2008-2009, il governo vuole ripetere la farsa e l’inganno dell’accordo del 2006 e proporre contratti con aumenti di 10 euro mensili, vacanza contrattuale, e 65 totali per il 2009!!!
Le OO.SS. CGIL – CISL – UIL firmeranno, ancora una volta, a queste condizioni..??!!!
Crediamo ancora che lo strumento sindacale sia uno strumento indispensabile per i lavoratori/trici, se diviene elemento di trasformazione e miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro e della società tutta, liberandolo da quei meccanismi corporativi, clientelari e spartitori tesi a difendere esclusivamente interessi personali e di parte.
Pensiamo sia indispensabile rilanciare, rivitalizzare il ruolo e la funzione delle RSU, ed è per questo, che segnaliamo e denunciamo il malcostume e la mancanza di rispetto ed attenzione, nei confronti di coloro ai quali si chiede un’adesione nel momento elettorale, e, poi, da parte di molti delegati/e eletti/e persiste un atteggiamento di indifferenza, irresponsabilità e strafottenza verso il confronto, la partecipazione alle riunioni, agli incontri e, soprattutto, verso i lavoratori e le lavoratrici.
Cosa aspettano le rispettive oo.ss. a chiederne la sostituzione…?!
Il nostro agire, il nostro invito ad aderire, a partecipare al COBAS AUSL RM/D, significa mettere le rispettive conoscenze, competenze, sensibilità in comune gli uni con gli altri e costruire una forza che sia in grado di contrastare i processi di abbandono e di privatizzazione del Servizio Sanitario Nazionale provando, anche nel nostro piccolo, a rappresentare un’ idea “ Altra “ e divenire argine al degrado e al declino morale, etico, culturale che sta soffocando la vita del paese.