lunedì 27 ottobre 2008

NUOVO VOLANTINO DEL COBAS AUSL RM D


SARANNO DUE SOLDI, MA DATECELI, VISTO CHE SONO NOSTRI …!

Mentre da una parte si fanno sempre più gravose le condizioni di vita delle persone e delle famiglie per la grave crisi economica e sociale che attanaglia il paese, il governo prosegue il suo attacco ai lavoratori pubblici, apprestandosi a dare, per il rinnovo del contratto del pubblico impiego,2008-2009, la miserrima somma di soli circa 40 € netti al mese in busta paga, più € 7 di produttività, prosegue, all’interno della nostra ausl, un sistema di relazioni sindacali che e’ ben lontano dal perseguire e realizzare processi di democrazia partecipata, dal definire ed affermare un sistema di regole trasparenti e condivise, capace di ridare certezza del diritto, su temi e questioni che attengono la gestione del personale, ( trasferimenti, comandi, assegnazioni ecc. ) l’organizzazione del lavoro, la funzionalità degli uffici e dei servizi socio – sanitari, la collocazione, il trasferimento, il potenziamento dei servizi e della sicurezza ed idoneità dei luoghi e degli spazi di lavoro.
Si continuano ad applicare, infatti, senza alcun confronto e, spesso, in modo discrezionale e burocratico, strumenti normativi/contrattuali che generano malcontento, sperequazione e disuguaglianze ( v. indennità turni, posizioni organizzative, utilizzo fondi produttività ).
Con lo stipendio di ottobre molti lavoratori/trici, troveranno in busta paga il pagamento della quota della produttività.
Si tratta di quote non elevate che risalgono ai fondi residui a disposizione risalenti all' anno 2005.
Purtroppo, però, dobbiamo dire, che il pagamento di tali esigue somme non riguarderà tutti/e i lavoratori e le lavoratrici perché l'azienda ha deciso di pagare tali somme in base agli " obiettivi raggiunti " indicati dai responsabili e dirigenti dei vari uffici e servizi.
Malgrado da tempo all’interno della R.S.U., i delegati eletti nella lista COBAS , abbiano sollecitato e seguito la vicenda, sostenendo che il pagamento riguardante i fondi residui 2005, 2006, 2007 e, chiaramente, successivamente, anche per quelli relativi all’ anno in corso 2008, dovesse essere distribuito, come già avvenuto negli anni precedenti ( dal 2000 al 2004 ), in assenza di un confronto preventivo di metodo e di merito sugli obiettivi, attraverso il calcolo delle presenze,come la normativa consente, ed un’ unica soluzione.
Solo negli ultimi giorni, ed in maniera informale, si e’ venuti a conoscenza che il pagamento delle suddette somme avrebbe riguardato solo coloro che si trovavano all'interno degli obiettivi indicati e raggiunti.
Tale scelta la consideriamo iniqua, non solo perché gli obiettivi indicati dall' azienda, dai rispettivi responsabili e dirigenti non hanno avuto come base e premessa alcun confronto, ne’tantomeno hanno visto coinvolti e resi partecipi i diretti lavotratori/trici che quegli obiettivi contribuivano a raggiungere, ma rappresenta ed esprime una volontà ed una decisione unilaterale da parte della stessa azienda che, su tale questione, non ha avuto con le rappresentanze degli stessi lavoratori e lavoratrici un confronto sistematico finendo per penalizzare e creare disparità di trattamento, i lavoratori/trici stessi che hanno continuato e continuano a svolgere con serietà, professionalità e sacrificio il proprio lavoro, garantendo la funzionalità e l’efficienza dell’ attività anche in presenza di una sempre più grave carenza degli organici e molto spesso degli strumenti necessari allo svolgimento del lavoro ( inadeguatezza del sistema informatico, carenza materiale sanitario e tecnico/amministrativo, ecc. ), che riguarda tutti gli uffici e i servizi socio - sanitari dell’azienda.
Non possiamo, allo stesso tempo, tacere e nascondere le responsabilità che le R.S.U. hanno avuto in questa vicenda nell’affidarsi esclusivamente ad effimeri colloqui informali e personali con rappresentanti dell’azienda, senza riuscire ad avviare un confronto reale con l'amministrazione e, soprattutto, senza un confronto con gli stessi lavoratori e lavoratrici che, attraverso un percorso partecipato, avrebbe potuto dare quella spinta necessaria alla soluzione positiva di tale problematica.
Pensiamo che tale esito non debba ripetersi e che tale situazione possa divenire occasione per riflettere e per avviare un percorso di partecipazione che sia in grado di riaprire e dare forza ad una vertenza con l'azienda che porti, sia al riconoscimento del pagamento, per tutte/i i lavoratori/trici, delle somme ancora a disposizione degli anni 2006 -2007 - 2008, che ad un confronto ampio e articolato sul metodo ed i criteri da adottare nell'utilizzo dei fondi legati alla produttività a partire dall'anno 2009.
A tale proposito invitiamo tutti/e i delegati/e R.S.U. ad attivarsi per promuovere e favorire le iniziative e la partecipazione di tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici sulle problematiche suddette.
E’ necessario, infine, dare la massima informazione per favorire la più ampia partecipazione e mobilitazione in difesa delle condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori e lavoratrici, contro l’attacco ai servizi pubblici, per un' immediato rinnovo del contratto di lavoro che metta al centro realmente la questione salariale, per la difesa del servizio sanitario pubblico, contro il degrado politico, culturale e sociale in atto e l’attacco ai diritti e alle libertà, oggi, ancor più minacciati dagli interessi e dalle politiche economico - sociali del governo e delle imprese.
ROMA 27.10.2008

lunedì 6 ottobre 2008

NOTA SU ATTIVITA' TUTELA SALUTE MENTALE ETA' EVOLUTIVA 13°MUNICIPIO DEL COMUNE DI ROMA 2°DISTRETTO AUSL RM D LISTE DI ATTESA


COBAS AUSL RM D
Roma 06.10.2008


Al Direttore Generale AUSL Roma Dr.ssa Giuseppina Gabriele
Al Direttore Sanitario Aziendale Dr. Maurizio Rango
Al Direttore Amministrativo Dr. Antonio Scuteri
Al Direttore Area Risorse Umane e Affari Generali Dr. Filippo Coiro
Al D. R- U.O. Tutela della Salute Mentale Età Evolutiva Dr. Lorenzo Toni
Al D. R- U.O. Tutela della Salute Mentale Età Evolutiva Fiumicino Dr. Enrico Nonnis
e,p.c. Al Presidente della Regione Lazio On. Piero Marrazzo
Al Presidente del XIII Municipio Comune di Roma On. Giacomo Vizzani
All’ Assessore ai Servizi Sociali, alla Scuola e alla Casa del XIII Municipio
On. Ludovico Pace
Al Presidente della Commissione Servizi Sociali XIII Municipio
Cons. Monica Picca
Ai Capo Gruppo del Consiglio del XIII Municipio
Al Coordinatore delle R.S.U. Eugenio Bellomo

Oggetto: attività Tutela Salute Mentale Età Evolutiva 13° Municipio Distretto 2 - Liste d’attesa.

Scrivente O.S., intende con la presente, precisare alcune questioni relative al gravoso problema delle liste d’attesa legata alle attività dell’Assistenza neuropsichiatrica in Età Evolutiva. Ciò allo scopo di contribuire ad un approfondimento delle problematiche suddette, anche in seguito ad alcune notizie apparse sugli Organi di Stampa, in cui viene data notizia dell’ intenzione, da parte della Direzione Aziendale, di avviare un’indagine interna allo scopo di conoscere le ragioni dei lunghi tempi d’attesa e di provvedere ad una riorganizzazione del Dipartimento e delle attività suddette.
Crediamo sia utile ricordare che i Servizi ( T.S.M.R.E.E. ) preposti all’Assistenza neuropsichiatrica e alla cura delle patologie in Età Evolutiva ( 0 - 18 anni ) rappresentano anche uno strumento importante di prevenzione per le patologie neuropsichiatriche dell’età adulta ( depressioni, comportamenti autodistruttivi, violenze, ecc. ) e delle patologia legate alle varie dipendenze ( tossicodipendenze, alcolismo, gioco d’azzardo, anoressia, bulimia, ecc. ).
All’interno del suddetto servizio trovano applicazione quattro Aree di intervento, sia sotto l’aspetto sanitario che sociale:
- Neurologia ( epilessie, paralisi cerebrali infantili, patologie neuromuscolari, ecc );
- Neuropsicologia ( disturbi specifici e aspecifici di apprendimento, disturbi del linguaggio, ecc);
- Psichiatria ( autismo, psicosi, depressione, anoressia, bulimia e altri disturbi del comportamento, ecc. );
- Riabilitazione ( disturbi motori, cognitivi, neuropsicologici e psichiatrici).
Già il Piano Sanitario Regionale 2002 – 2004 sottolineava l’importanza della promozione
della salute mentale evidenziando l’opportunità di favorire tutti gli interventi di prevenzione in particolare quelli diretti all’individuazione precoce dei quadri patologici sia di tipo cognitivo psicomotorio che sul piano del disagio psichico.
Tale premessa, peraltro rappresentata compiutamente ed in modo più opportuno in una relazione redatta dagli operatori/trici del TSMREE del presidio Sant’Agostino, di cui la R.S.U. è venuta a conoscenza in occasione di incontri precedentemente svolti, sembra importante per capire i campi di intervento e le problematiche in cui tali servizi si trovano ad operare.
Se per l’appunto, come rappresentato da questa O.S. nella nota/documento del 30/09 u.s. tali servizi si trovano ad operare in un tessuto urbano, sociale e culturale profondamente trasformato per l’intensità e l’espansione edilizio/abitativa, non accompagnate da un potenziamento e dallo sviluppo dei vari servizi – Socio Sanitari, si presuppone che le forme e le condizioni di disagio e sofferenza, la richiesta dei bisogni e dei servizi e la stessa domanda di salute della popolazione, nel 13° Municipio, siano cresciute in maniera esponenziale senza trovare le necessarie ed adeguate risposte, anzi assistendo alla progressiva riduzione degli operatori/trici ( unica eccezione l’assunzione a tempo determinato di alcuni operatori/trici, per garantire la continuità dell’assistenza ai bambini seguiti dall’Istituto IKT, chiuso in seguito al noto scandalo di “Lady AUSL”. Ciò ha comportato e comporta costi non solo economici per le famiglie che sono costrette a rivolgersi a servizi a pagamento, ma gravosi costi umani e sociali per la salute e la vita stessa delle persone.
Certamente, pensiamo ci sia la necessità di individuare, per tali servizi, sedi idonee, realizzare quantitativamente e qualitativamente ambienti, luoghi/spazi dove i cittadini/utenti e i rispettivi nuclei familiari possano essere accolti, visitati, assistiti, curati nelle più ottimali condizioni, nei Territori di appartenenza e, auspichiamo, che a tal fine si arrivi presto all’assegnazione al suddetto servizio di una parte dei locali dell’ ANFFAS di Via del Sommergibile. Ciò, però, risulterebbe insufficiente ad affrontare il gravoso e annoso problema delle liste d’attesa per le attività di cura, recupero e riabilitazione, ( Logoterapici, Neuropsichiatrici, Psicologici e Fisioterapici ).
Grave risulta la situazione per le terapie riabilitative, dove la continua e progressiva domanda rende, di fatto, impossibile poter ritenere i tempi d’attesa compatibili con qualsiasi intervento di recupero e riabilitazione delle varie patologie.
I tempi, per l’inizio di un percorso riabilitativo ( v. Logopedia ), risultano di oltre un anno di attesa. Il dato è confermato dall’esistenza di liste di attesa, anche più lunghe, presso i Centri Riabilitativi accreditati ( ex art. 26 L. 833/78 ).
Si stimano in circa 200, nel 13° Municipio - Distretto 2 i minori in lista d’attesa o alla AUSL o ai Centri accreditati del territorio ( ANFFAS, Audiomedical, Audiofonologopedia, Rifi di Fiumicino). Quante famiglie sono costrette a recarsi nei Centri di Roma? Quante famiglie, ancora, si stanno rivolgendo a studi privati con enormi disagi e sacrifici economici? ( da un minimo di 25 a un massimo di 80 € a prestazione: se si considera tutto il percorso terapeutico necessario, si può avere una stima dei costi che ciò comporta).
Ciò che determina tale situazione, a fronte anche della crescita della domanda dovuta all’aumento di popolazione nel 13° Municipio, composta, peraltro, da nuclei molto giovani rispetto ad altre realtà territoriali, è la cronica carenza di operatori/trici, non solo di Logopedisti, ma anche di Neuropsichiatri, di Psicologi, di Terapisti della Neuropsicomitricità e di Assistenti Sociali. Nei Servizi TSMREE del 13° Municipio, Distretto 2 ( Acilia - Ostia ) sono presenti il seguente numero di figure professionali:
- Ostia ( Sant’Agostino ): Un Dirigente Responsabile U.O.C., due Neuropsichiatri Infantili, una delle quali ancora non sicura del rinnovo del contratto in scadenza alla fine di ottobre,
due Psicologi, una Logopedista, due Terapisti della Neuropsichiatria, due Assistenti Sociali, di cui uno a metà tempo, due Amministrativi oltre i già citati operatori/trici che seguono i minori dell’ex Istituto IKT;
- Acilia ( Via del Poggio ): due Neuropsichiatri, di cui uno a 18 ore settimanali, due Psicologi, più un’altra a metà tempo ( una Psicologa è stata trasferita presso la Direzione del Distretto 2, per altri compiti, circa due anni fa ), due Logopediste e due Assistenti Sociali, due Amministrative di cui una in prossimità del pensionamento; risulta assente la figura della Terapista della Riabilitazione Neuropsicomotoria.
Ogni bacino di utenza comprende circa 20.000 minori di 18 anni.

La carenza e l’assenza di tali figure, oltre a non poter far fronte alle numerose richieste afferenti al Servizio TSMREE, rende arduo e difficile la realizzazione di percorsi terapeutici multidisciplinari, nei tempi giusti, rispettosi delle esigenze di salute dell’utente.
Le competenze del Servizio TSMREE comprendono, tra l’altro, il rapporto con le diverse Istituzioni ( Scuole, Autorità Giudiziarie, Municipio e Comune, Associazioni del Territorio ed altri Servizi Socio - Sanitari, ecc. ) e necessitano dell’importante ed insostituibile lavoro di equipe per una idonea ed adeguata presa in carico dei piccoli utenti.
Tale complessità richiede un impegno ed uno sforzo da parte del Servizio su ogni singolo caso tale da rendere impraticabile l’idea di risolvere i tempi d’ attesa, per le prese in carico, con un intervento estemporaneo, non accompagnato da un preciso piano di intervento individuale, prolungato nel tempo.
Crediamo che non siano più rinviabili iniziative ed interventi, da parte di tutti i livelli Istituzionali e di tutti gli Organi competenti, che pongano al centro il potenziamento degli organici di tutte le figure professionali necessarie a garantire livelli qualitativi/quantitativi corrispondenti ai reali bisogni del territorio e, soprattutto, alle domande di salute dei cittadini.
Eludere, ulteriormente, tali problematiche comporta disagi, difficoltà e mortificazione per l’impegno, le competenze, le conoscenze messe in campo, sino ad oggi, tra tante difficoltà, da tutti/e gli operatori/trici, ma soprattutto comporta un aggravio delle condizioni di vita e di salute per molti cittadini/utenti sottoposti a sacrifici e sofferenze non degni di un paese civile ed umano.
Si coglie, altresì, l’occasione, in merito alle ipotesi circa l’inserimento del Servizio nel C.U.P. ( Centro Unico di Prenotazione ) per ricordare che l’utenza afferente al Servizio TSMREE è solo in parte riferibile all’accesso in autoriferimento ( richiesta di visita da parte dei genitori ); una parte dei minori/utenti pervengono al Servizio dietro segnalazione ed invio delle Scuole di ogni ordine e grado, dell’ Autorità Giudiziaria, del Municipio / Comune ed altri.
Per tale motivo gli appuntamenti tramite C.U.P. potrebbero risultare, non solo di difficile applicazione, ma anche di ulteriore disagio per fasce di popolazione già particolarmente fragili. Tale eventuale decisione dovrebbe, comunque, essere discussa, approfondita, verificata con tutte le figure professionali che operano su tali problematiche ed avere, in ogni caso un carattere sperimentale in grado di verificarne i risultati e l’effettiva funzionalità ed efficienza.
Si fa, inoltre, presente che le attività del Servizio TSMREE non sono rapportabili e confrontabili con normali attività ambulatoriali, ma richiedono, anche per la definizione diagnostica di un approccio multidisciplinare, l’intervento di più specialisti.
Pensiamo, inoltre, che su queste tematiche e problematiche confronti con realtà territoriali limitrofi ( Fiumicino ), senza aver prima conosciuto, approfondito e analizzato le diverse caratteristiche dei bisogni e le tipologie di approccio e di risposta, può risultare fuorviante, se non persino, strumentale, per una ricerca delle soluzioni più idonee alle domande di salute dei cittadini/utenti.
A tale proposito sarebbe anche utile capire, secondo le notizie apparse sugli Organi di Stampa, che sarebbero state diramate dalla Direzione Aziendale, in merito al fatto che nel Servizio TSMREE di Fiumicino la prima visita sarebbe fissata entro un tempo massimo di quindici giorni, come viene realizzata la lista di attesa per la Terapia Logopedica, considerato che, al RI.FI di Fiumicino, i tempi per la Terapia di Logopedia, riguarderebbe circa 160 minori che sono ancora in attesa.
Crediamo, invece, che un confronto ampio tra i diversi livelli Istituzionali, gli operatori/trici, le Associazioni e le realtà Territoriali possa rappresentare un modo per una approfondita e maggiore comprensione e conoscenza delle problematiche suddette, in grado di individuare responsabilità, rimuovere eventuali inefficienze e ritardi e indicare le possibili ed idonee soluzioni.
Distinti saluti
p. I COBAS AUSL RM/D
I Delegati R.S.U.
Antonio Nocera – Cesare Morra – Ivano Piermattei
Prot. Ausl rm d n°80914 del 6.10.2008
Prot.Municipio n°84627 del 6.10.2008

mercoledì 1 ottobre 2008

NOTA COBAS SU TRASFERIMENTO ATTIVITA' E SERVIZI DEL SANT'AGOSTINO

Oggi 1.10.2008 "il Giornale di Ostia" ed il "Messaggero" hanno riportato ampi stralci,sotto il documento:
COBAS AUSL RM D
Roma 30.9.2008

Al Direttore Generale AUSL Roma Dr.ssa Giuseppina Gabriele
Al Direttore Sanitario Aziendale Dr. Maurizio Rango
Al Direttore Amministrativo Dr. Antonio Scuteri
Al Direttore del Distretto 2 Dott. Vittorio Chinni
Al Direttore Area Risorse Umane e Affari Generali Dr. Filippo Coiro
Al Dirigente U.O.C. Prevenzione e Protezione Dr. Vittorio Chinni
Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione Dr. Agostino Sorce
Al D. R- U.O. Tutela della Salute Mentale Età Evolutiva Dr. Lorenzo Toni
Al Direttore Area Tutela della Donna e del Bambino Dr. Pierluigi Palazzetti
Al Direttore f. f. U.O.C.I. Salute della Donna e del Bambino Dr.ssa Patrizia Musacchio
Al Responsabile U.O.S. Consultori del Distretto 2 Dr. Gianlorenzo Darbisi
Al Dirig. U.O.S.D. Imm. Prog. Prev. e Promozione della Salute Dr.ssa Daniela Reggiani
Al Direttore U.O.C. Gestione Patrimonio Immobiliare Ing. Luciano Massimi
e,p.c. Al Presidente della Regione Lazio On. Piero Marrazzo
Al Presidente del XIII Municipio Comune di Roma On. Giacomo Vizzani
All’ Assessore ai Servizi Sociali, alla Scuola e alla Casa del XIII Municipio
On. Ludovico Pace
Al Presidente della Commissione Servizi Sociali XIII Municipio
Cons. Monica Picca
Ai Capo Gruppo del Consiglio del XIII Municipio
Al Coordinatore delle R.S.U. Eugenio Bellomo

Oggetto:trasferimenti Attività e Servizi Socio Sanitari, Distretto 2 - XIII Municipio :

Scrivente O.S., con la presente intende segnalare alcune problematiche e criticità, emerse e tuttora presenti in merito ai trasferimenti di alcune attività e di alcuni Servizi all’interno del Distretto 2 – XIII Municipio.
Malgrado i lavori di ristrutturazione per la realizzazione della Casa della Salute della Donna e del Bambino stiano subendo dei ritardi e delle difficoltà a causa di problematiche procedurali emerse nelle indizioni delle gare di appalto, nonché, crediamo, anche, per problemi di natura economico/finanziaria che, di fatto ne impediscono e ne ostacolano la realizzazione nei tempi annunciati, è stata, comunque, dichiarata, negli incontri avuti tra alcuni Organi di Direzione Aziendale e le R.S.U., l’intenzione di pervenire ugualmente, date le condizioni, peraltro non nuove e neanche recenti, in cui versa la struttura stessa, all’immediata chiusura del presidio suddetto.
La chiusura del Presidio Sant’Agostino ed il conseguente trasferimento e la ricollocazione delle attività e dei Servizi ivi esistenti, si inserisce in un quadro già complesso e delicato per quanto riguarda i Servizi Socio - Sanitari del XIII Municipio - Distretto 2.
In un territorio, dove profonde sono state e sono le trasformazioni del tessuto urbano, sociale e culturale a causa di un’espansione e di uno sviluppo edilizio abitativo cresciuto, in questi anni, e a tutt’oggi in continua e vertiginosa crescita, è stata ed è del tutto assente una politica volta all’ individuazione e alla realizzazione di spazi e strutture dove collocare quei servizi necessari al miglioramento della qualità della vita delle persone.
La carenza se non l’assenza di servizi primari come la Scuola, i Trasporti gli Spazi Sociali e Culturali, ma soprattutto delle Strutture e dei Servizi Socio sanitari ha determinato un aumento delle difficoltà e dei disagi e di fatto, un peggioramento delle condizioni di vita di molte famiglie e la stessa qualità della vita nel nostro territorio. La sola rete dei Servizi Socio Sanitari Territoriali, presente, è rimasta quella di circa trent’anni fa: basti pensare che già allora con metà della popolazione, rispetto a quella attuale, si parlava di realizzare, nel XIII Municipio, allora Circoscrizione, un terzo Consultorio Familiare.
A tutt’oggi, i Consultori sono rimasti solamente due, mentre la legge ne prevedeva uno ogni 20.000 abitanti.
L’aumento della popolazione ha, di fatto, accresciuto la richiesta dei bisogni e dei servizi e la domanda di salute della popolazione non ha trovato risposta, anzi, di fatto, ha costretto e costringe molti cittadini/utenti, a rivolgersi a strutture, studi, Associazioni private, rappresentando, peraltro, non solo un disagio, ma un vero sacrificio economico per le famiglie e cittadini/utenti.
Per molti, queste situazioni, risultano, per le condizioni e le difficoltà socio - economiche, in cui si trovano, impossibili da praticare.
Tra le attività che maggiormente risentono di tale situazione ci sono proprio quelle che rappresentano e sono causa ed espressione di disagio, difficoltà, se non di vera e propria sofferenza, come le attività legate alle prestazioni del Servizio per la Tutela della Salute Mentale Riabilitativa in Età Evolutiva. Bastano solo alcuni esempi per dare un’idea dello stato di grave disagio, difficoltà e criticità in cui versano i servizi che devono offrire e garantire una risposta ai cittadini/utenti del territorio: per le attività di Terapie individuali ( Logoterapia o Neuropsicomotricità / Fisioterapia ) i tempi di attesa sono incredibilmente lunghi ( oltre un anno ), laddove, proprio per la delicata attività di recupero/riabilitativa, si può sostenere che ogni giorno che passa è un giorno perso e con costi futuri non solo economici. Per non parlare di quei servizi legati alle attività dei Consultori Familiari come le consulenze psico - sociali, le mediazioni familiari, l’informazione e l’educazione sessuale nelle scuole e, più in generale, di tutte quelle attività che riguardano la tutela della maternità e la salute della donna e del bambino.
A tale proposito, pensiamo, non sia più rinviabile la progettazione e la realizzazione di almeno altri due Consultori Familiari: uno nell’ entroterra e un altro nel litorale.
In attesa che vengano individuati Sedi e spazi idonei, i Consultori Familiari, attualmente esistenti, chiaramente adeguando e raddoppiando gli organici esistenti, potrebbero svolgere la loro attività sulle 12 ore giornaliere.
Rileviamo, inoltre, l’esigenza e la necessità di potenziare quei Servizi e quelle strutture che si occupano della Salute mentale: a questo proposito chiediamo quale logica è stata applicata con il nuovo Atto Aziendale che, sempre per il XIII Municipio, prevede due U.O.C. ed una Struttura Semplice, penalizzando proprio il CSM, di Via del Poggio di Acilia, istituito proprio per andare incontro ai bisogni delle popolazioni dell’entroterra che da anni hanno superato quella di Ostia?
Nonché di quelle attività legate alla deospedalizzazione e all’Assistenza domiciliare per gli anziani, i disabili adulti, i malati terminali e i servizi per la prevenzione ed il recupero delle tossicodipendenze.
La situazione, sopra descritta che richiede chiaramente analisi, approfondimenti ed iniziative dei vari e diversi livelli Istituzionali, nonché delle Associazioni dei cittadini, delle Organizzazioni, politiche, sociali e sindacali, è solo una parte delle problematiche presenti che evidenziano la carenza, l’insufficienza, l’inadeguatezza di quei Servizi Socio Sanitari ritenuti primari e fondamentali che non può essere ulteriormente trascurata, ignorata, elusa se si vuole, non solo dare risposte al bisogno ed al diritto di salute dei cittadini/utenti, ma contribuire a migliorare la qualità della vita dei cittadini che vivono nel nostro territorio.
Abbiamo negli anni sostenuto e continuiamo ancora a sostenere che, una Città senza Servizi è una Città senza Diritti, proprio perché nega quei diritti fondamentali e primari agli uomini e alle donne che la abitano.
Tale premessa appare, quindi, fondamentale per favorire una comprensione della delicatezza che investe la questione e la problematica dei trasferimenti e della collocazione dei Servizi.
Proprio per questo, la scrivente O.S. esprime la critica e il profondo disappunto per il modo come la questione e la problematica dei trasferimenti e della collocazione dei Servizi del Distretto 2 - XIII Municipio sia stata, sino ad oggi, trattata dalla Direzione Aziendale.
Infatti, malgrado siano stati annunciati, più volte, una serie di provvedimenti ed iniziative per risolvere le suddette problematiche, non si è provveduto, in realtà, sino ad oggi, a definire un programmazione ed un piano organico che, attraverso l’individuazione di spazi e sedi idonei, definisse modi e tempi certi per i trasferimenti e la collocazione dei Servizi.
Si sono riscontrati, invece, sino ad oggi, limiti, ritardi incomprensibili ed ingiustificabili: persino i vari lavori di ristrutturazione delle sedi hanno registrato e registrano lentezze incredibili, notizie di ipotesi di soluzioni che generano incertezza, se non sconcerto, per l’improvvisazione e il pressappochismo manifestato, e profonda preoccupazione tra gli operatori/trici e per la sorte stessa dei Servizi Socio Sanitari del XIII Municipio - Distretto 2.
Pur consapevoli dell’ insieme delle difficoltà di natura economico/finanziaria, tecnico/operativa, queste, avrebbero potuto essere, in parte, affrontate e superate, attraverso il confronto, il coinvolgimento, la partecipazione degli operatori/trici interessati, delle Associazioni dei cittadini/utenti e delle Organizzazioni Sindacali.
Ciò è avvenuto solo in parte, grazie, soprattutto, all’azione e all’iniziativa delle R.S.U. che, su queste questioni ha promosso e avviato un percorso di partecipazione e coinvolgimento degli stessi operatori/trici, favorendo un confronto, con il quale si sono discusse e affrontate, insieme ai Direttori del Distretto 2 e del Dipartimento di Prevenzione, problematiche, avanzate proposte, indicate possibili soluzioni.
Si deve proprio a ciò, se alcune di queste proposte, come quelle riguardanti la collocazione del TSMREE, che necessita almeno di circa 12/13 stanze per garantire adeguati livelli qualitativi/quantitativi, in una parte dei locali dell’ANFFAS, con la disponibilità ed il contributo della stessa Associazione e del XIII Municipio, stanno portando a dei risultati che devono comunque essere ancora definiti. A tal fine, si richiama ad un continuo e costante impegno ed iniziativa da parte di tutti i soggetti interessati per poter giungere, in tempi brevi, ad un positiva conclusione, senza la quale il destino di un Servizio così delicato ed importante, riteniamo, sia realmente in pericolo.
Pensiamo che proprio per la natura della complessità e delle problematiche sulla collocazione e sul trasferimento dei servizi e la portata delle decisioni legate a tali soluzioni, il confronto doveva vedere impegnata l’insieme della Direzione Generale per evitare proposte ed indicazioni frammentate e prive di qualsiasi oggettivo riscontro, atteggiamenti dilatori, balletti e scarichi di responsabilità in modo da poter pervenire ad un piano razionale e funzionale adeguato alle necessità. Si è assistito, invece, purtroppo, a confronti ed incontri che, se pur utili, risultavano parziali e frammentari perché riguardavano ed investivano Organi Aziendali che hanno, in realtà, solo il compito ed un potere esecutivo delle indicazioni e delle decisioni prese dalla Direzione Aziendale, senza che mai si potesse delineare ed affrontare una visione d’insieme dell’intera problematica.
Le comunicazioni, le informazioni di cui si viene in possesso risultano, a tutt’oggi, essere solo quelle date in passato a mezzo stampa dalla Direzione Aziendale o che circolano per canali e livelli esclusivamente informali.
Tra le poche e forse uniche certezze c’è quella dell’imminente ( ottobre ? ) trasferimento del Consultorio Familiare di Ostia presso il prefabbricato allocato all’interno dell’Ospedale G.B. Grassi. Se pur, questa soluzione comporterà un restringimento degli spazi per le attività del Consultorio stesso, pensiamo possa momentaneamente rappresentare una soluzione dignitosa, fermo restando che vanno date tutte le garanzie affinché gli operatori/trici, le funzioni e le attività dedicate al Consultorio restino completamente disgiunte e separate dalle attività e dalle funzioni della Struttura Sanitaria Ospedaliera.
Per quanto riguarda, inoltre, i Servizi e le attività presenti nel Presidio S. Agostino restano da definire, invece, tutta una serie di questioni legate, non solo ai tempi ed ai modi dei trasferimenti dei Servizi stessi, ( Immunoprofilassi, Medicina Preventiva, Sale Vaccinali, U.O.C. Malattie Infettive / CO.MA.VI. ), ma alla loro stessa collocazione.
Tra le varie proposte emerse, si è parlato dei locali di Via Cagni, ma i lavori di ristrutturazione, adattamento e messa a norma degli spazi non risultano essere ancora iniziati e, se tutto procederà per il meglio, non se ne parlerà, comunque, prima della prossima estate.
Alcune notizie davano per certo, inizialmente, il trasferimento dell’Immunoprofilassi, della Medicina Preventiva, della U.O.C. Malattie Infettive ( CO.MA.VI. ), ( di questo servizio si era deciso, per settembre, anche il trasferimento, in una stanza all’interno dell’Ospedale G.B. Grassi, poi forse rientrato perché successivamente risultato inadeguato ed insufficiente?! ) nei locali, ancora in via di ristrutturazione di V.le delle Repubbliche Marinare / V.le Vasco de Gama, ma, anche questi, risulterebbero insufficienti ed inadeguati ad accogliere l’insieme dei servizi, tenuto conto che, all’interno di quei locali, dovranno trovare sistemazione, anche ( quanti ? come ? ) i servizi e gli uffici del Dipartimento di Prevenzione attualmente presenti nella Sede di Via Lungomare Paolo Toscanelli, 72 dove, per i ritardi nella consegna dei locali di Viale Vasco De Gama e Repubbliche Marinare, verrebbero pagate enormi somme di danaro a causa delle penali per finita locazione.
Risorse economiche che, pensiamo, possano e debbano essere destinate all’individuazione di locali dove potrebbero trovare sistemazione alcuni dei servizi in questione.
Come si evince da questa parziale disamina la situazione del trasferimento e della collocazione dei Servizi presenti nel presidio S. Agostino sembra lontana da una positiva e risolutiva soluzione.
Pensiamo che L’Azienda USL RM/D, in tutte le sue articolazioni, debba dire con chiarezza quali sono le intenzioni e le proposte, sia in merito ai trasferimenti e alla collocazione dei Servizi e delle attività, che in merito alla ristrutturazione ed ai destini della struttura Sant’ Agostino, anche per evitare ed impedire i rischi, una volta chiuso, di un suo completo e definitivo abbandono, con il pericolo che tale eventualità possa rappresentare motivo e “ giustificazione “, per qualcuno, per una messa in vendita della struttura, con il conseguente ricorso ad operazioni speculative e privatistiche, che determinerebbero per il territorio una grave, ulteriore perdita degli spazi e delle poche strutture esistenti ai fini degli interessi e degli usi pubblici per i quali, la stessa, da sempre è stata destinata.
La chiusura del Sant’Agostino, così come prevista ed annunciata, qualora non fosse accompagnata da un’idonea ed adeguata individuazione e collocazione dei Servizi e delle attività, ivi esistenti, sarebbe un atto di grave irresponsabilità e risulterebbe ingiustificabile dopo che, in tutti questi anni ed in tutto questo tempo, si sono annunciate e propagandate scelte ed iniziative che lasciavano intendere ad uno sviluppo e ad un potenziamento dell’insieme dei servizi e delle attività. Ciò, soprattutto, dopo che la struttura è stata lasciata nel suo più completo abbandono e degrado senza, peraltro, produrre e promuovere un programma organico ed un piano reale ed efficace di intervento, atto all’individuazione di locali e sedi idonee, nel rispetto delle professionalità degli operatori/trici tutti e, soprattutto, delle esigenze, dei bisogni e dei diritti di salute dei cittadini/utenti.
Sarebbe, quindi, grave ed inaccettabile che si pervenisse alla chiusura della struttura, magari adducendo strumentalmente motivi di inagibilità dovuti , magari, a qualche “ problema tecnico “ in modo da poter giustificare soluzioni e sistemazioni “ provvisorie “ ed approssimative tenuto altresì conto che, proprio nel corso dell’anno, si sono effettuati lavori, con conseguente dispendio di risorse economiche, di sistemazione delle stanze del T.S.M.R.E.E. e della U.O.C. Malattie Infettive ( CO.MA.VI. ) e si sono trasferiti, presso la stessa struttura, “ provvisoriamente “ dalla Sede di Via di Casal Bernocchi, i Servizi della Medicina Preventiva ( ex Area Territoriale ), della Direzione del TSMREE e il Coordinamento Distrettuale di Servizio Sociale, peraltro collocati in locali inidonei e non a norma.
Pensiamo che la chiusura del Presidio debba e possa avvenire progressivamente e contestualmente solo dopo e quando siano state individuate, indicate e rese possibili e praticabili le alternative idonee in grado di impedire la frammentazione delle attività e dei servizi primari, garantendone la necessaria ed indispensabile continuità nell’ambito socio sanitario territoriale in cui operano.
Si ritengono, pertanto, inaccettabili soluzioni, anche a carattere provvisorio, come quelle che sono state, in maniera informale, paventate, di un trasferimento delle Vaccinazioni, attualmente presso il Presidio S. Agostino, nei locali del Poliambulatorio, in via di ristrutturazione, di Ostia Antica. Tale, eventuale ipotesi, tenuto conto che il Servizio di Vaccinazioni avrebbe almeno bisogno di 2/3 Sale Vaccinali, di un’ampia stanza per la Sala d’attesa, di una stanza per l’infermeria e una stanza per l’attività amministrativa, adibita anche per gli appuntamenti telefonici, oltre a ritardare o rendere impraticabile e difficoltoso il trasferimento dei servizi per i quali tale struttura è stata destinata, recherebbe seri disagi e difficoltà per i cittadini/utenti, in particolare donne e bambini/e, spesso muniti di passeggini, che si troverebbero a recarvisi. Infatti i collegamenti sono possibili attraverso solo poche linee di trasporto ( linea 04 da Ostia e da Acilia ) o tramite la ferrovia Roma Lido costringendo, gli stessi, ad attraversamenti difficoltosi, se non pericolosi, ed esposti ad eventuali condizione atmosferiche avverse.
Va fatto presente che anche per coloro che si recassero presso il suddetto presidio con la propria automobile, numerose sarebbero le difficoltà di posteggio in prossimità del suddetto presidio, per la carenza ed insufficienza dei parcheggi nella zona. L’altra ipotesi affiorata, sempre in modo informale, è quella di collocare le sale vaccinali all’interno dell’Ospedale G.B. Grassi, ma esistono le condizioni e soprattutto gli spazi necessari?
Pertanto, considerata, a nostro parere, impraticabile la suddetta ipotesi e qualora risultasse impossibile collocare il Servizio di Vaccinazioni di Ostia all’interno dei locali in via di ristrutturazione di V.le Vasco De Gama, si suggerisce il trasferimento o in nuovi locali eventualmente da acquisire o , in alternativa, nei locali di Via U. Cagni, chiaramente verificandone le compatibilità e la corrispondenza con le leggi e le normative vigenti, nonché l’adeguatezza funzionale, attivando tutte le iniziative e le procedure d’urgenza affinché vengano effettuate tutte le verifiche e tutti i lavori necessari.
Restano tuttora da definire la collocazione dei Servizi U.O.C. Malattie Infettive ( CO.MA.VI ), per i quali necessitano di almeno 4/5 stanze ( sala visite, sala consegna referti / conseling, sala colloqui psicologici, archivio e sala d’attesa ); la Direzione Immunoprofilassi per la quale necessitano di almeno 3/4 stanze ( personale, server, stampante/fax/archivio); Medicina Preventiva Distretto 2 e Medicina Preventiva ( ex Area Territoriale ) per le quali occorrono almeno 5/6 stanze, tenuto conto che sono presenti anche 7 unità di personale.
Per questi Servizi era stata avanzata l’ipotesi di inserimento nei locali ristrutturati di V.le Vasco De Gama / V.le Delle Repubbliche Marinare. Tale ipotesi non è mai stata formalmente e ufficialmente abbandonata. Si ritiene superata? Quali sono le ragioni ?
Restano pertanto da conoscere gli eventuali motivi e, in caso contrario, se l’insieme dell’attività, degli spazi e dei servizi siano compatibili con i locali in questione ed eventualmente dove si pensa di collocarli.
Pertanto, considerato che, allo stato attuale, non si conosce la data di avvio dei lavori di ristrutturazione del Presidio S. Agostino, la chiusura della struttura non può avvenire prima che sia stata individuata, con certezza, la collocazione idonea per tutti i servizi interessati.
Si chiede, a tal fine, di promuovere ed attivare tutte le iniziative e le procedure, come questa O.S. ha più volte segnalato e sollecitato, atte a realizzare quegli interventi a garanzia delle condizioni igienico/sanitarie, di tutela e sicurezza, come previsto dalle normative e dalle leggi vigenti, eliminando, soprattutto, quelle situazioni di maggior disagio e rischio per gli operatori/trici e per gli stessi cittadini/utenti (es. rimozione delle batterie di alimentazione, inutilizzate, giacenti in prossimità delle sale vaccinali e del materiale edile sul piazzale antistante,manutenzione e controllo per l’accensione dell’impianto di riscaldamento, rimozione dei pannelli di ETERNIT, ecc. ).
A tale proposito si suggerisce, inoltre, una volta trasferito il Consultorio Familiare ivi presente, l’utilizzo di quelle stanze per quei servizi e per quelle attività che attualmente operano in condizioni di maggior disagio ed inagibilità, quali la Direzione del TSMREE, attualmente collocata in un salone al pian terreno, la Medicina Preventiva e le attività per le terapie individuali del TSMREE, collocate nel lato sx primo piano rialzato.Tale soluzione permetterebbe, anche, la chiusura definitiva di un ala dello stabile.
Si chiede, inoltre, onde evitare disagi e disservizi, già altre volte verificatesi, una tempestiva programmazione, organizzazione ed informazione pubblica dei servizi che verranno trasferiti, assicurandone la completa funzionalità ed operatività istituendo, in tempi e modi idonei, gli opportuni allacci delle linee telefoniche, dei collegamenti in rete e delle attrezzature informatiche.
La situazione dei Servizi Socio – Sanitari Territoriali evidenzia elementi di criticità e difficoltà anche e soprattutto nell’entroterra dove si è registrato, nell’ultimo ventennio, il maggior numero di nuovi insediamenti abitativi.
Malgrado alcune funzioni ed attività, attualmente presenti nel Presidio AUSL di Via Paolini, troveranno sistemazione e collocazione nelle sedi, ancora in via di ristrutturazione, ad Ostia Antica, l’insufficienza e l’inadeguatezza dei Servizi, in questa parte del nostro territorio, è sempre più grave e fonte di disagio per gli operatori/trici e, soprattutto, per i cittadini/utenti.
Il Consultorio Familiare e il Servizio di Vaccinazioni di Acilia attendono l’annunciato trasferimento nei locali dell’ex Pronto Soccorso in Largo da Montesarchio, dove i lavori di ristrutturazione sono stati sospesi e non ancora ripresi a causa del crollo di un solaio che ha causato anche il ferimento di un funzionario dell’Azienda.
Non si conosce ancora come e se questi Servizi verranno collocati all’interno della suddetta struttura e se saranno dotati di tutti gli spazi idonei ai fini di una corretta ed adeguata funzionalità quantitativa / qualitativa.
Nel frattempo il Servizio di Vaccinazioni soffre di una inadeguatezza ed insufficienza di spazi ( due sole stanze, senza sala di attesa ) che rendono l’attività sempre più gravosa, costringendo, anche, operatori/trici ed utenti a numerosi disagi e a spostarsi ad Ostia una volta a settimana per effettuare le sedute vaccinali necessarie a coprire le richieste.
Il Consultorio Familiare di Acilia risente di un aumento delle richieste dovuto al maggior numero di popolazione residente che si rivolge a questo servizio con conseguente allungamento dei tempi di attesa. Si coglie l’occasione, inoltre, per segnalare che da circa sei mesi è danneggiata la centralina telefonica che permetteva lo smistamento delle chiamate in entrata ed in uscita verso i diversi operatori/operatrici. Ciò provoca notevoli disagi e difficoltà nel garantire una continua e corretta comunicazione sia nel rispetto della privacy che nello svolgimento del lavoro perché gli operatori/trici si trovano costretti ad utilizzare l’unica linea funzionante che è quella della segreteria e dell’accoglienza.
E’ inammissibile che in un servizio pubblico siano necessari tempi così lunghi per provvedere alla soluzioni anche di tali problematiche.
Situazioni di altrettanti disagi e difficoltà per la carenza e l’inadeguatezza degli spazi vengono vissuti dagli operatori/trici e dei cittadini/utenti del TSMREE e del CSM di Acilia costretti entrambi ad alternarsi tra i diversi operatori/trici nelle poche stanze a disposizione.
Tale situazione, che ha indubbiamente ragioni e responsabilità storiche, evidenzia non solo la necessità di un potenziamento dei Servizi, ma anche l’adeguamento degli spazi e delle sedi esistenti.
Certamente ciò può essere possibile solo attraverso uno studio, un’analisi ed una programmazione sia del Territorio che dei bisogni ad esso connessi, cercando, inoltre, di individuare, fin d’ora, nei nuovi insediamenti edilizi/abitativi spazi e strutture che possano permettere un’articolazione capillare ed un potenziamento dei Servizi Socio –Sanitari.
A tale proposito la ventilata ipotesi/proposta di un utilizzo a tal fine di una parte dell’edificio attualmente in dotazione della Guardia di Finanza, nella zona dell’Infernetto, pensiamo, che non debba e non possa essere considerata sostitutiva né dei servizi attualmente presenti nell’entroterra, che di quelli presenti sul Litorale.
Qualora si optasse in tal senso, si priverebbero, infatti, intere zone di strutture socio – sanitarie, oltre a rendere difficoltoso il raggiungimento di tali sedi in zone così isolate e prive di adeguati collegamenti di trasporto e viari.
Il solo ruolo che questa ipotesi può assolvere è quello di andare a colmare un vuoto in una parte di territorio in continua espansione, ma non certo di sostituzione delle strutture e dei servizi esistenti.
Pensiamo che le problematiche qui sopra parzialmente riportate possano rappresentare un contributo all’analisi, alla riflessione, nonché alla discussione e al confronto sullo stato dei Servizi Socio – Sanitari nel Territorio del XIII Municipio – Distretto 2, per valutarne e migliorarne la loro efficienza, la loro funzionalità ed umanizzazione.
Confronto in grado, anche, di rimettere al centro dell’iniziativa Istituzionale, Sociale/Culturale, Politica e Sindacale le condizioni materiali di vita delle persone, per ripensare e ridisegnare l’idea stessa di Città, e per il quale impegneremo il nostro essere ed il nostro agire sindacale.

Distinti saluti

p. I COBAS AUSL RM/D
I Delegati R. S. U.
Antonio Nocera – Cesare Morra - Ivano Piermattei
Numero prot. 79158 AUSL RM D del 30.9.08
Numero prot 82961 13 municipio del 30.9.08