giovedì 24 settembre 2009

Stato dei Servizi Socio Sanitari Distretto 2 Municipio XIII

Roma, 21/09/2009

Al Direttore Generale AUSL Roma D

Dr.ssa Giuseppina Gabriele

Al Direttore Amministrativo AUSL Roma D

Dr. Antonio Scuteri

Al Direttore Sanitario AUSL Roma D

Dr. Maurizio Rango

Al Direttore del Distretto 2

Dott. Vittorio Chinni

Al Direttore Area Tutela della Donna e del Bambino

Dr. Pierluigi Palazzetti

Al Direttore U.O.C.I. Salute della Donna e del Bambino

Dr.ssa Patrizia Musacchio

Al Responsabile U.O.S. Consultori - Distretto 2

Dr. Gianlorenzo Darbisi

Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione

Dr. Agostino Sorce

Al Dirigente del C.S.M.- Distretto 2

Dr. Antonello D’Elia

Al Dirigente Responsabile U.O.

Tutela Salute Mentale e Riabilitativa Età Evolutiva

Dr. Enrico Nonnis

Al Direttore Area Risorse Umane e Affari Generali

Dr. Filippo Coiro

e,p.c. Al Presidente della Regione Lazio

On. Piero Marrazzo

Al Presidente del Municipio XIII –Comune di Roma

On. Giacomo Vizzani

All’ Assessore ai Servizi Sociali, Scuola e Casa

del XIII Municipio – Comune di Roma

On. Ludovico Pace

All’ Assemblea delle Donne 13 Municipio

Sig.ra Ada Codecà

Al Coordinatore delle R.S.U.

Eugenio Bellomo

Oggetto: stato dei Servizi Socio – Sanitari / trasferimenti – Distretto 2 – Municipio XIII.

Scrivente O.S. ha più volte evidenziato le problematiche concernenti la mancanza e l’inadeguatezza delle sedi ai fini di una più idonea e funzionale collocazione dei Servizi - Socio Sanitari, con particolare riferimento al XIII Municipio - Distretto 2 essendo, questo, insieme al territorio del Comune di Fiumicino, in continua crescita ed espansione urbanistica-edilizio-abitativa.

In virtù di tale situazione è oggi ancor più necessario porre una maggior attenzione e avviare un processo per un piano ed un programma di progressivo sviluppo e potenziamento della rete dei Servizi Socio - Sanitari capaci di rispondere appieno alla complessa e sempre più crescente domanda di salute da parte dei cittadini.

Tali problematiche hanno diverse ragioni e, tra le principali, quella che la crescita e lo sviluppo territoriale, avvenuto nel corso degli anni, non è stato preceduto ed accompagnato da scelte ed interventi frutto di una programmazione capace di individuare e realizzare quei Servizi, quegli Spazi e quei Beni Pubblici, più in generale ( sociali, sanitari, culturali, sportivi, ricreativi, ecc. ), anche attraverso la scelta di sedi e di strutture, in rapporto alla popolazione di riferimento.

Le responsabilità di tale situazione sono da suddividersi tra i vari e diversi Governi e le forze politiche che hanno governato, nel corso degli anni, le Giunte di Regione, Comuni, Municipi e per i quali una crescita distorta, spesso legata ad interessi edilizio/speculativi/proprietari/immobiliari, era prioritaria rispetto ad uno sviluppo qualitativo ed armonico del Territorio.

Questa idea e concezione dello sviluppo della Città e del Territorio, ha comportato e comporta per le persone, per i cittadini, un reale e progressivo peggioramento delle condizioni di vita, dovuto alla carenza e all’assenza di quei Servizi essenziali e necessari alla tutela e alla salvaguardia dei diritti e dei bisogni primari delle persone quali Infrastrutture, Scuole, Trasporti, Servizi e Spazi Sociali, Sanitari, Culturali, Sportivi, ecc..

I Servizi Socio - Sanitari, in particolare, hanno maggiormente risentito di questa situazione. Alle difficoltà dovute anche al continuo e progressivo impoverimento delle risorse umane e finanziarie destinate al loro funzionamento, oltre, chiaramente, ai processi di privatizzazione, si è aggiunta la problematica dell’individuazione, della destinazione e collocazione delle varie strutture, sedi e presidi.

E’ mancata, nei fatti, quella necessaria programmazione territoriale di Beni e Servizi necessari al Territorio/Città. Ciò ha comportato, anche, il mancato completamento, potenziamento e realizzazione di Servizi con compiti e funzioni articolate capaci di favorire quella necessaria integrazione Socio - Sanitaria in modo da rispondere appieno alla domanda e alle esigenze di salute delle persone, oltre a svolgere anche una funzione di deospedalizzazione degli interventi sanitari e, quindi, di “alleggerimento” delle Strutture Sanitarie Ospedaliere.

Ad aggravare tale situazione, in particolar modo, nel Municipio XIII - Distretto 2, è intervenuta la problematica della sistemazione e ricollocazione di alcuni Servizi Socio - Sanitari, alla luce della chiusura, per ristrutturazione, del Sant’Agostino e al rilascio della sede di Lungomare Paolo Toscanelli, 72.

Lo spostamento dei Servizi, ivi esistenti, infatti, è avvenuto senza uno studio attento e razionale degli spazi, senza considerare le effettive necessità delle diverse attività e le molteplici funzioni per poter garantire la piena ottimizzazione e funzionalità degli stessi, in modo idoneo ed appropriato; Servizi come il Dipartimento di Prevenzione, con le rispettive Unità Operative, come lo SPRESAL, il SISP, il SIAN, hanno funzioni e competenze fondamentali per le attività di Prevenzione e Promozione e Tutela della Salute Pubblica dai rischi di natura Igienico, Ambientale, Sanitaria, Alimentare e Lavorativa ed, avrebbero, pertanto, la necessità di maggiori Risorse Umane e Professionali e quindi l’urgenza di un effettivo sviluppo e potenziamento.

In prospettiva di ciò era necessaria, in occasione di una nuova collocazione, una reale programmazione e, quindi, una più attenta verifica circa gli spazi da destinare loro ( risulterebbe che non sia stata ancora assegnata una sala per le Visite Mediche Preventive - Testo Unico Sicurezza 81/08 ).

Situazione confusa e per certi versi paradossale è stata quella relativa alle Vaccinazioni e al Servizio U.O.S.D. Immunoprofilassi, Programmi di Prevenzione e Promozione della Salute ( trasferito inizialmente in Via del Sommergibile ) comprensivo dell’ex Medicina Preventiva, e che si era dapprima, per ragioni allora più che pretestuose, dichiarato di voler accorpare al Sant’ Agostino per rendere, questi, maggiormente funzionali e che, invece, sono stati poi collocati in sedi diverse e distanti tra loro ( V.le Vasco De Gama - Via delle Repubbliche Marinare - Via U. Cagni ); altri servizi come il COMAVI, anch’esso situato al Sant’Agostino, hanno, invece, trovato sistemazione presso il presidio di Ostia Antica dove era stata dichiarata, in precedenza, l’intenzione di voler sistemare altri Servizi (odontoiatria?).

La situazione più delicata e, per certi aspetti, insensata e scandalosa, riguarda la collocazione del Consultorio Familiare di Ostia, l’unico presente nella zona Litorale, trasferito in un mini appartamento, e che è stata più volte segnalata dall’Assemblea delle Donne del XIII Municipio e da questa O.S. ( v. anche ultima nota del 23/06 u.s. Prot. N° 57806 ), per il quale la stessa Direzione Aziendale della AUSL RM/D, aveva in precedenza annunciato, impegnandosi, anche a mezzo stampa, il temporaneo trasferimento, presso la “Casetta nel Bosco” - Ospedale G.B. Grassi -, per poi immediatamente e contraddittoriamente smentirlo.

Lo stato e la condizione del Consultorio Familiare di Ostia, di fatto, ha visto diminuire e frammentare i servizi e le attività già esistenti al Sant’Agostino, con il determinarsi di una situazione d’estremo e crescente disagio e difficoltà per le/gli operatrici/ori e per i cittadini/utenti.

Tale condizione aveva portato, dopo varie e diverse proteste, anche alla sottoscrizione in data 07/03/2009 di un Verbale d’Intesa tra la R.S.U., l’Assemblea delle Donne e la Stessa Direzione Aziendale, nel quale veniva dichiarato l’impegno per “…. valutare l’adeguatezza dei Servizi Consultoriali con l’avvio di trattative anche in considerazione di un’eventuale apertura di un secondo Consultorio…”. Accordi, promesse ed impegni puntualmente disattesi, contraddetti e smentiti.

Gli spostamenti, la dislocazione e la ricollocazione dei Servizi suddetti, fatta eccezione per i locali del TSMREE, che ha trovato almeno sistemazione dignitosa, dopo che, peraltro, in precedenza, ne era stato ufficializzato il suo spostamento nei locali di Via Umberto Cagni, presso la sede ANFFAS di Via del Sommergibile (soluzione alla quale si è pervenuti solo dopo e attraverso il confronto, tra la R.S.U., alcuni Dirigenti Aziendali con il contributo di diverse realtà - ANFFAS e Municipio XIII - ), sono avvenuti, infatti, tutti in modo improvvisato e frammentato, peraltro contraddicendo e violando decisioni e lo stesso confronto, che su questi temi era stato avviato tra la R.S.U. e alcuni Dirigenti Aziendali. Confronto, in ogni caso, avvenuto senza che mai fosse chiara, da parte della Direzione Aziendale, un’idea d’insieme delle varie e diverse problematiche; senza che mai venisse, in realtà, minimamente presentato un progetto, un ragionamento, un piano organico di intervento capace di limitare gli sprechi, costi, i numerosi disagi e le notevoli difficoltà, nel rispetto delle professionalità degli operatori/trici tutti e, soprattutto, delle esigenze, dei bisogni e dei diritti di salute dei cittadini/utenti, con particolare attenzione, soprattutto alle esigenze, alla domanda, ed ai bisogni di salute del Territorio.

Nulla, quindi, di concreto è stato fatto per pervenire a soluzioni che fossero e risultassero, idonee e dignitose, sia nello studio e nell’analisi dello stato e delle esigenze complessive dei vari Servizi, che nella ricerca e nell’individuazione concreta dei locali, delle sedi e dei presidi appropriati alle varie e diverse necessità ed esigenze.

La ricerca e le varie trattative di mercato, che, si “vociferava”, sarebbero, state in qualche modo, condotte, non ha mai dimostrato, nei fatti, da parte dell’Azienda, la pur minima e veritiera intenzionalità, una reale e concreta volontà, che potesse condurre ad una effettiva soluzione delle varie problematiche: non si è ritenuto, neanche in presenza di oggettive difficoltà, di dover adottare gli opportuni e necessari provvedimenti di tipo tecnico/amministrativo, come l’emissione di bandi di gara per la ricerca degli spazi e delle sedi necessarie ( strumento, peraltro, già utilizzato in altre Amministrazioni Pubbliche ).

Alla luce di questo stato di cose alcune scelte, adottate dall’Azienda AUSL RM/D, in merito alle problematiche sulla sistemazione dei Servizi, proprio per la “difficoltà” nell’individuare e trovare delle sedi idonee, appaiono dettate più da improvvisazione, approssimazione e pressappochismo che da un piano organico e razionale; anche il rilascio della sede di Lungomare Paolo Toscanelli, pur tra i vari problemi che la stessa presentava, risulta essere stato prematuro ed inopportuno, anche in vista dei previsti e annunciati lavori di ristrutturazione ed adeguamento del Presidio AUSL di Via Paolini ad Ostia. Dove e come saranno collocati e sistemati, durante i lavori, i servizi e le attività esistenti in questa struttura?

Non si comprende, alla luce di ciò, come mai la Direzione Aziendale non abbia provato a rinegoziare, anche attraverso una limitazione temporale, la locazione dei suddetti locali, tenuto conto che, gli stessi, risultano, a tutt’oggi, in affitto per uso ufficio. Ciò avrebbe permesso, in previsione anche della chiusura del Sant’Agostino, una programmazione, uno studio, ed un utilizzo più razionale e appropriato degli spazi e delle Sedi a disposizione, più corrispondente alle esigenze e alle necessità dei vari Servizi e, soprattutto, dei cittadini/utenti.

Una diversa gestione, accompagnata da una qualificata capacità programmatrice delle problematiche avrebbe anche permesso di individuare soluzioni più compatibili con i bisogni e le necessità dei cittadini, attraverso un utilizzo diverso di quelle “nuove” sedi ( v. Via Umberto Cagni ) dove si sarebbero potuti realizzare Servizi ( es. sportello C.U.P. per le prenotazioni, Centro psico – sociale/ ambulatorio per la popolazione femminile, ecc.) in grado di rispondere ed integrarsi meglio in una zona carente di servizi e funzioni e che ha particolari ed enormi necessità di giungere ad una effettiva ed immediata riqualificazione.

La ristrutturazione del Sant’Agostino, che si auspica avvenga nei modi e nei tempi idonei, così com’è stato annunciato e previsto, anche se sussistono delle preoccupazioni in merito ai tempi di consegna, considerato le problematiche emerse in alcuni precedenti cantieri di lavoro ( Ostia Antica, Acilia, V.le Vasco De Gama - Repubbliche Marinare, ecc. ), porterà a soluzione parte dei problemi sopra accennati, ma non si può certamente pensare di lasciare nelle condizioni attuali situazioni al limite della sostenibilità e agibilità se non con il risultato e la responsabilità di aver determinato un disagio ed un danno notevole allo sviluppo qualitativo/quantitativo dei Servizi e alla loro attività ritenuta da tutte/i necessaria ed essenziale, con conseguenze e ripercussioni sulla dignità e professionalità delle/gli operatrici/tori e, soprattutto sui diritti e sulla salute dei cittadini/utenti.

C’è la necessità, pertanto, di pervenire urgentemente a soluzioni che riportino a condizioni dignitose quei Servizi che più risentono delle difficoltà e dei disagi sopra accennati e nel frattempo promuovere una seria e reale programmazione della Rete di Servizi Socio Sanitari nei vari Territori, tenendo altresì conto che ci sono zone completamente sprovviste di qualsiasi struttura e presidio Socio - Sanitario, dando soluzione, in particolar modo, alle situazioni di maggiore criticità, come quelle in diverse occasioni rappresentate, legate alla condizione del Consultorio Familiare di Ostia, attraverso la ricerca di locali e spazi idonei, così come la stessa Direzione Aziendale si era impegnata a fare con la sottoscrizione del Verbale d’Intesa del 7 marzo 2009.

Si coglie, altresì, l’occasione per segnalare, ancora una volta ( v. anche nota Prot. 57806 del 23/06 c.a. ), la necessità, in vista del prossimo, imminente trasferimento del Consultorio Familiare e delle Vaccinazioni di Acilia, presso i locali di Largo da Montesarchio, nonché del TSMREE e CSM di Acilia, onde evitare disagi e difficoltà ad operatrici/tori ed utenti, la messa in atto di tutte le verifiche di legge necessarie in merito alla idoneità, alla compatibilità, non tralasciando quelle riguardanti la piena e ottimale funzionalità dei Servizi stessi, anche attraverso il confronto, il contributo e la partecipazione degli operatori/operatrici, delle Organizzazioni Sociali e Sindacali.

Confronto necessario, come già in altre precedenti occasioni richiesto, anche per individuare e definire le idonee e giuste destinazioni dei locali lasciati dopo il trasferimento dei suddetti Servizi.

A questo proposito si chiede di conoscere la fondatezza circa un eventuale utilizzo dei locali del TSMREE di Acilia da parte della Medicina Legale di Via Paolini.

Ove tale ipotesi fosse veritiera sarebbe un’ulteriore dimostrazione di come la Direzione Aziendale stia affrontando la situazione della destinazione dei vari Servizi in modo confuso e approssimativo, evitando quelle soluzioni, quali l’individuazione di nuove sedi e presidi, le sole che porterebbero a soluzioni razionali e dignitose nell’interesse della funzionalità dei Servizi stessi e dei bisogni dei cittadini/utenti. Se la suddetta ipotesi venisse realizzata, anche solo temporaneamente, non solo non si risolverebbe il problema della carenza di spazi del CSM di Acilia, ma si costringerebbero i cittadini di Ostia a spostamenti verso l’entroterra che, per la particolarità del Servizio di Medicina Legale, risulterebbero chiaramente difficoltosi e disagevoli.

Si è ben consapevoli che su alcune delle questioni sopraesposte, come anche su altre, hanno pesato e pesano ragioni ed esigenze di bilancio, ma queste non possono e non devono essere anteposte alla necessità di dover dare e garantire, almeno, quella continuità quantitativa/qualitativa di tutti i Servizi interessati; fermo restando che ci si dovrebbe porre delle domande, e magari trarre anche tutte le conseguenze Gestionali/Politico/Istituzionali, sull’inadeguatezza dei trasferimenti finanziari assegnati dalla Regione Lazio, in accordo con il Governo, alle Aziende UU.SS.LL., e che vede, in la AUSL RM/D, in particolare il Distretto 2 Municipio XIII, quella che riceve minori stanziamenti e finanziamenti ( AUSL RM/D 383 euro procapite rispetto, per esempio, ai 1.075 della AUSL di Latina). Allo stato attuale, pertanto, ci si trova davanti a situazioni che sono fonte e causa di vari e profondi disagi e difficoltà e che richiedono l’immediata promozione e adozione di iniziative e provvedimenti Gestionali/Politico/Istituzionali non più eludibili se non con la conseguenza di un progressivo svilimento e indebolimento di tutti quei Servizi ritenuti e dichiarati come essenziali per le tutele e i diritti di salute delle persone.

Questa O.S. ha più volte espresso la necessità di avviare, su queste questioni, un confronto ampio, tra Azienda ed Istituzioni interessate ( Regione, Comuni, Municipi ) e le realtà Sociali, Sindacali e Politiche per cercare di dare risposte concrete alle suddette problematiche e per realizzare quella prospettiva e quella programmazione Socio - Sanitaria necessaria allo sviluppo e alla crescita qualitativa dei Territori, ma si deve, invece, purtroppo, constatare, ancora una volta, come, al di là dei ruoli e delle rispettive posizioni, davanti a problemi posti siano prevalse logiche dettate da opportunità e compatibilità Gestionali/Istituzionali/Politiche/Sindacali che poco hanno a che vedere con la ricerca della difesa dell’ interesse del Bene Comune.

Ci dichiariamo, comunque, sempre e malgrado tutto, disponibili a qualsiasi confronto si intenda avviare su tutte queste problematiche.

Cordiali Saluti

Prot. AUSL RM/D

n° 85039 del 21/09/2009

p. i COBAS AUSL RM/D

I Delegati R.S.U.

Laura Mazzarella - Cesare Morra - Antonio Nocera