sabato 24 dicembre 2011

AUGURI…..MALGRADO TUTTO…!!!

Non possiamo nasconderci e nascondere le difficoltà e le preoccupazioni che ci accompagnano in questi giorni che si vorrebbero di festa; tante, troppe sono le inquietudini dovute all'incertezza e a quel senso di precarietà che segna ormai ogni aspetto della nostra esistenza, ma se c'è una cosa che, soprattutto, nei momenti non facili non dobbiamo smarrire, ma anzi salvaguardare e difendere, è il senso e la ragione di un'appartenenza all'essere e al divenire comunità.
Essere e divenire Comunità è l'argine alla solitudine che si sente e si vive, a volte, sulla pelle per l'assenza di quella rappresentanza e rappresentatività dei nostri bisogni, delle nostre esigenze, dei nostri diritti e dei nostri sogni.
Forse oggi non possiamo sperare, ma possiamo con sentimento, ragione e convinzione continuare ad impegnarci e lottare con forza e leggerezza per dare voce e speranza alle nostre vite. Ed è questo l'augurio che il Cobas dell'Asl Rm/D sente di rivolgere a tutte e a tutti Voi. BUONE FESTE...
Roma, 21 dicembre 2011

A.A.A. cercasi Direzione Aziendale……Babbo Natale, pensaci tu!!!

Mentre la grave mancanza del personale, in particolar modo di quello infermieristico, ausiliario e tecnico sta gettando le strutture e tutti i servizi socio sanitari dell'Asl Rm/D in uno stato di grave e pericolosa crisi, con il rischio reale che, da qui a poco tempo, non potranno più essere garantiti neanche quei minimi livelli di assistenza sino ad oggi faticosamente assicurati ai cittadini/utenti, la Regione Lazio e la Direzione Aziendale, malgrado le denunce, gli inviti, le sollecitazioni delle parti sociali, sindacali, istituzionali ( Municipio ) e dei cittadini continuano a brillare per la loro latitanza lasciando, in questo modo, l'Asl Rm/D nel più completo e totale stato di approssimazione ed ingovernabilità davanti alle profonde e gravi criticità esistenti.
Ai problemi derivanti dai tagli che le varie manovre stanno operando sulla sanità e sul servizio Pubblico si aggiungono, infatti, l'incapacità e l'assenza di volontà di provvedere ad una programmazione e riorganizzazione della rete dei servizi socio - sanitari, in rapporto alle risorse umane e professionali esistenti, necessaria al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza.
Livelli di assistenza attualmente garantiti solo grazie all'impegno e alla volontà delle operatrici e degli operatori sui quali ricade, oggi, il peso di condizioni e ritmi di lavoro sempre più pesanti ed inumani.
E' necessario, quindi, se non interverranno fatti nuovi, sviluppare, subito dopo le feste, iniziative di lotta per rimuovere questo vergognoso stato di cose.


Cobas Asl Rm/D
20/12/11

giovedì 1 dicembre 2011

AAA Cercasi… Direzione Aziendale!!!

La già difficile situazione nella quale si trovano ad operare le strutture ed i servizi socio - sanitari dell'Asl Rm/D è resa ancor più gravosa dall' ingiustificabile e irresponsabile stato funzionale-organizzativo e gestionale di una Direzione Aziendale, oramai completamente latitante.
La Regione Lazio è la prima responsabile dello stato confusionale che sta caratterizzando, ormai da troppo tempo, l’Asl Rm/D, dove, nel solo arco di un anno, si sono visti avvicendare, in un vergognoso balletto, frutto di giochi ed equilibri di potere, Commissari, Sub – Commissari, Direttori e Direttori Facenti Funzione.
Tutto questo mentre sempre più acute e profonde si fanno le difficoltà, i disagi per le lavoratrici, i lavoratori e, soprattutto per i cittadini/utenti.
I loro giochi e interessi di potere stanno portando, di fatto alla paralisi amministrativa/tecnico, organizzativa e funzionale l’Asl Rm/D, ( quante sono oramai le delibere che aspettano da tempo di essere firmate? ).
Una paralisi voluta e funzionale proprio a quegli interessi e a quegli equilibri di potere che mirano, attraverso il depotenziamento e il progressivo smantellamento dei servizi pubblici, a favorire quei processi di privatizzazione ormai già da tempo in atto.
Riteniamo necessario, quindi, che chi ha a cuore le sorti del Servizio Pubblico faccia sentire la propria voce per porre fine a questo scandaloso stato di cose.
PARTECIPIAMO AL SIT – IN DI PROTESTA, INDETTO DALLA R.S.U., PER IL GIORNO 7 DICEMBRE, ALLE ORE 10:30, DAVANTI ALLA SEDE DELLA DIREZIONE AZIENDALE DI VIA DI CASAL BERNOCCHI
28 novembre 2011
Cobas Asl Rm/D

martedì 22 novembre 2011

Sanità Pubblica…… cronaca di un delitto annunciato!!!

I pesanti tagli alla Sanità Pubblica imposti dalle recenti manovre finanziarie, consistenti in circa 12 miliardi di euro, oltre a quelli imposti agli Enti Locali, dai quali la stessa sanità dipende, stanno determinando vere e proprie condizioni di collasso nelle strutture e nei servizi socio-sanitari pubblici.
Nella sola Regione Lazio, una delle più colpite, tutt’oggi commissariata e sottoposta ai vincoli dettati dal Piano di Rientro, dal 2005 ad oggi sono stati chiusi 27 ospedali sui 56 presenti, cancellati 12 Pronto Soccorso e tagliati circa 7.000 posti letto. A questo si aggiunge l’introduzione di ulteriori tickets sulle prestazioni sanitarie.
I tagli nell’Azienda Usl Rm/D, già fortemente penalizzata da un insufficiente trasferimento di risorse, stanno costringendo al collasso se non alla vera paralisi l’insieme del sistema dei Servizi Socio - Sanitari - Tecnici - Amministrativi, in un Territorio, peraltro, già fortemente carente di servizi, strutture e spazi, in rapporto anche alla crescita edilizio/abitativa.
Questa difficile situazione è segnata ingiustificatamente e irresponsabilmente dallo stato funzionale-organizzativo e gestionale di una Direzione Aziendale latitante che ha visto, nell’arco di un solo anno, avvicendarsi, indubbiamente per giochi di equilibrio di potere, Commissari, Sub-Commissari, Direttori e Direttori Facenti Funzione con la ormai prolungata assenza del Direttore Amministrativo ed oggi, di fatto, anche di quello Sanitario, dopo la nomina a Direttore Generale f.f. della Dr.ssa A. Rosalba Buttiglieri, in un momento, peraltro, nel quale doveva essere redatto l’Atto Aziendale tuttora inesistente.
In questo “navigare a vista”, caratterizzato dal pressappochismo, che non può non ricadere su tutte le attività e le funzioni dell’Azienda, nulla è stato fatto per affrontare quelle problematiche e criticità che riguardano soprattutto la grave carenza di quelle fondamentali figure umane e professionali (Infermieri, Ausiliari, Tecnici, Amministrativi) i soli in grado di incidere sulla funzionalità e l’efficienza delle strutture e dei servizi e, quindi, sui livelli quantitativi e qualitativi dell’assistenza ai cittadini/utenti.
Nonostante il blocco del Turn Over si sarebbe potuto almeno recuperare il personale sospeso a vario titolo, applicare la contestualità delle sostituzioni per maternità, ma soprattutto riorganizzare la rete dei servizi socio sanitari attraverso l’individuazione e la definizione delle priorità in rapporto alle risorse umane e professionali realmente esistenti.
In questo quadro suscitano non poche perplessità scelte e provvedimenti che hanno caratterizzato questo anno di gestione aziendale, quali, per esempio, il taglio di alcuni servizi ( v. riduzione delle attività di pulizia ed igienizzazione dei luoghi e degli ambienti di lavoro ) e nello stesso tempo vengono conferiti incarichi, anche attraverso l’utilizzo di fondi del Dipartimento di Prevenzione e disposti comandi e distacchi che poco, o nulla, sembrano avere a che fare con gli interessi e le ragioni funzionali e organizzative della stessa Azienda.
Per non parlare della decisione di avviare un “progetto sperimentale” che prevede l'attivazione di 15 posti letto al Policlinico Di Liegro e 20 alla Casa di Cura Merry House, riconoscendo al Policlinico Portuense, di cui fanno parte le due strutture, la tariffa onnicomprensiva di 130 euro giornalieri per posto letto a prescindere dall'occupazione effettiva dei posti letto stessi.
Questo mentre si assiste al progressivo depotenziamento ( cancellazione?) dei servizi di Cure Primarie; risultano a tutt'oggi, per varie ragioni, ancora chiusi circa 30 posti letto al G.B. Grassi (Chirurgia, UTIC, Cardiologia); è inapplicato il Decreto n. 90/2010 della Regione Lazio, nel quale il C.P.O. viene definito come “Centro Spinale” dedicato al trattamento delle mielolesioni; risulta ancora sospesa la prevenzione oncologica (v. Programmi Screening del colon retto e mammografico) .
Infine non possiamo non rilevare come il mancato potenziamento dei Servizi Socio-Sanitari Territoriali (ancora non si conoscono i tempi di conclusione dei lavori di ristrutturazione del Sant’Agostino) sta determinando ulteriori file ed intasamenti nei Pronto Soccorso, l'allungamento delle liste di attesa e il conseguente incremento dell'attività libero-professionale nelle strutture pubbliche e il ricorso alla sanità privata.
Crediamo che tutto questo non sia solo il frutto di “mala gestione” ma che anzi la stessa “mala gestione” rientri nel progressivo processo di smantellamento del Servizio Sanitario Pubblico tendente a considerare i Beni Pubblici (Sanità, Istruzione, Trasporti, ecc.) dentro la logica del profitto e dell'interesse privato, trasformando, in questo modo, la salute, non come Bene d'uso, ma come Bene di consumo. In questo si inserisce l'attacco ai lavoratori del Pubblico Impiego anche attraverso il congelamento dei contratti di lavoro.
Come Cobas della Asl RM/D pensiamo, invece, che la salute, cosi come la questione di tutti i Beni Comuni, sia fondante di un altro modello sociale, culturale, politico, di relazioni tra le persone ed è per questo che riteniamo necessario promuovere e lavorare per realizzare un forte movimento nel nostro Territorio in difesa del Servizio Pubblico, dell’Integrazione dei Servizi Socio-Sanitari e del Diritto alla Salute.
Roma, 22.11.2011

Cobas Asl Rm/D

Trasferimento unità infermieristica reparto Medicina Uomini P.O. G.B. Grassi.

Al Direttore Generale f.f. Asl Roma D
Dr.ssa A. Rosalba Buttiglieri
Al Direttore Sanitario P.O. G.B. Grassi
Dr.ssa Paola Masala
Al Direttore f.f. U.O.C. Medicina
Dr. Franco Ercolani
Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione
Dr. Claudio Fantini
Al Coordinatore dei Servizi delle Servizi delle Professioni
Sanitarie e Sociali
Dr. Andrea Tranghese
Al Coordinatore S.A.I. P.O. G.B. Grassi
Sig. Luciano Pietrarelli

e,p.c Al Consiglio delle/i Delegate/i R.S.U

Scrivente O.S è venuta a conoscenza del trasferimento, avvenuto in data 19/10/2011, di una unità infermieristica, assegnata dall’agosto 2011 al reparto di Medicina Uomini del P.O. G.B. Grassi.
Il provvedimento, con il quale si è pervenuti al suddetto trasferimento, risulta essere stato comunicato alle ore 15:30 dello stesso giorno con carattere d’urgenza e, quindi, immediatamente operativo. Circostanza, questa, che avrebbe creato gravi disagi e determinato serie difficoltà, non solo al reparto, ma nei confronti di quel lavoratore del turno pomeridiano che si è trovato, in questo modo, costretto a dover proseguire la sua giornata lavorativa per poter garantire la copertura del turno di notte.
Tale improvvisa decisione risulta ancor più grave ed ingiustificabile se si considera che il trasferimento dell’unità infermieristica è avvenuto sottraendo, questa, ad un reparto di degenza, quello di Medicina Uomini appunto, già pesantemente carente di personale e dove sono presenti situazioni di acuzie, sottoponendo, così, proprio per la carenza e l’insufficienza del personale, le unità presenti a ritmi e carichi di lavoro inumani ed insostenibili, con rischi evidenti per la loro stessa salute e ad inevitabili condizioni di stress (burnout).
Il provvedimento del suddetto trasferimento sarebbe avvenuto, peraltro, per andare a coprire esigenze del Servizio Infermieristico Scolastico del Dipartimento di Prevenzione che, ferme restando le eventuali urgenti esigenze, in ogni caso tutte da dimostrare, avrebbero potuto essere facilmente e diversamente affrontate.
Quest’ O.S. ha già più volte, segnalato e denunciato, attraverso diverse note, anche recentemente, in data 20/01/2011, nota Prot. n° 5270 e il 25/08/2011 con nota Prot. n° 79268, l’ uso e la gestione, all’interno dell’Azienda, delle Risorse Umane e Professionali. In particolare i diversi provvedimenti adottati, sembrano determinati più da atteggiamenti,

logiche e criteri arbitrari e discrezionali che nulla hanno a che vedere con la reale funzionalità dei servizi interessati, piuttosto che dall’esigenza di pervenire, davanti alla grave carenza di personale ( Infermieri, Ausiliari, Tecnici, Amministrativi, ecc. ) che diventa ogni giorno sempre più acuta, a quelle necessarie politiche di distribuzione e razionalizzazione delle Risorse Umane e Professionali.
Questa O.S. non può, quindi, che stigmatizzare il perseverare di certi comportamenti che non fanno altro che creare, in una situazione già difficile, disagio e difficoltà, manifestando, peraltro, una totale assenza di sensibilità e rispetto nei confronti delle condizioni di vita e di lavoro di tutte quelle operatrici e di tutti quegli operatori che ogni giorno, tra mille difficoltà, operano per poter garantire il diritto alla salute delle persone a difesa del Servizio Socio Sanitario Pubblico.
Quest’ O.S. ribadisce, ancora una volta, come l’uso e la gestione delle Risorse Umane e Professionali, all’interno dell’Azienda, con particolare riferimento alla mobilità ed ai trasferimenti, necessitano di politiche ed interventi adeguati in grado di garantire, in modo oculato ed appropriato, sia un’equa distribuzione e razionalizzazione delle stesse in rapporto ai ruoli, alle qualifiche, alle competenze e alle professionalità nelle rispettive assegnazioni e collocazioni, sia il rispetto di quei criteri e quei principi di correttezza e trasparenza ( graduatorie, avvisi e bandi di mobilità, ecc.) necessari per assicurare certezza e tutela del diritto, nonché dignità umana, professionale/lavorativa a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori.
I provvedimenti adottati dall’Azienda nelle sue diverse articolazioni, sembrano, invece, riproporre, oltre alle solite poco trasparenti modalità, scelte contraddittorie e approssimative, che sembrerebbero in contrasto anche con quei principi e quei criteri di razionalizzazione ed ottimizzazione delle risorse, indicati dai Programmi Operativi 2011 – 2012 della Regione Lazio.
A tale proposito diviene ancor più indispensabile ed ineludibile l’esigenza di una programmazione ed una organizzazione Territoriale dei Servizi Socio Sanitari, attraverso l’individuazione delle priorità, per una riorganizzazione di tutta la rete dei servizi in rapporto alle effettive Risorse umane e professionali presenti, fermo restando l’esigenza di promuovere ed intraprendere tutte le iniziative aziendali, istituzionali e politiche per cercare di implementare le unità lavorative/professionali necessarie non solo per garantire gli attuali livelli di assistenza, ma anche per lo sviluppo ed il potenziamento di tutti i Servizi Socio Sanitari Pubblici.
Scrivente O.S. chiede, qualora il trasferimento fosse ancora in essere, l’immediata riassegnazione presso il reparto di Medicina Uomini dell’unità infermieristica trasferita, ferma restando la necessità di reintegrare l’unità mancante. Chiede, nel contempo, di conoscere la movimentazione del personale in merito alle assegnazioni e ai trasferimenti avvenuti presso l’Asl Rm/D dal 2010 ad oggi, specificando ruolo, qualifica, professione, sede e servizio di assegnazione.
Si chiede, altresì, di pervenire in tempi brevi alla realizzazione di più corrette e trasparenti procedure di trasferimento ed assegnazione del personale tutto.

Cordiali saluti
Prot. Asl Rm/D n° 107179
del 21/11/2011
p. il Cobas Asl Rm/D
le/i Delegate/i R.S.U.
Laura Mazzarella - Cesare Morra - Antonio Nocera

Convenzione, di durata annuale, con il Policlinico Portuense Spa per la realizzazione del "Progetto sperimentale Ospedale di Comunità"

Al Presidente e Commissario alla Sanità della Regione Lazio
On. Renata Polverini
Al Direttore Generale Aziendale f.f. Dr.ssa Anna Rosalba Buttiglieri
Al Direttore della Direzione Regionale della Programmazione e
Risorse del Servizio Sanitario Regionale
Prof. Ferdinando Romano
Al Direttore Sanitario f.f. P.O. G.B. Grassi
Dr.ssa Paola Masala
Al Direttore Area Risorse Umane e Professionali e Affari Generali
Dr. Filippo Coiro
e,p.c Al Consiglio delle/i Delegate/i R.S.U.


Scrivente O.S. è venuta a conoscenza della Convenzione sottoscritta, in data 16.06.2011 ed approvata con deliberazione n.727 del 28.06.2011, dalla ASL Rm/D con il Policlinico Portuense Spa per la realizzazione del “Progetto sperimentale Ospedale di Comunità” con la quale viene istituita una “Struttura Intermedia” presso i locali del Policlinico Luigi Di Liegro e della Casa di Cura Merry House, per il ricovero dei degenti in dimissione assistita dal Presidio Ospedaliero G.B. Grassi, per la durata di un anno e con un costo complessivo di € 1.665.300,00.

Nelle motivazioni del provvedimento sopraccitato viene riportato che, con l’attuazione di tale progetto, l’Azienda Asl Rm/D realizzerebbe un potenziamento della attività clinico assistenziale, ritenendo in questo modo di rispondere all’ esigenza di decongestionamento del Presidio Ospedaliero G B.Grassi.
Secondo tale provvedimento, inoltre, l’Ospedale di Comunità è regolamentato rispetto alle sue funzioni, gli obiettivi, nonché gli aspetti strutturali, tecnologici ed organizzativi, secondo quanto disposto per i PTP Presidi Territoriali di Prossimità (Decreto del Commissario ad Acta n 82 del 30.09.2010:“Chiarimenti, integrazioni e modifiche al Piano Sanitario Regionale 2010-2012, di cui al Decreto Commissario ad Acta n.87/2009).

Tale Ospedale, pertanto, dovrebbe rappresentare per la Asl Roma D un nuovo modello di organizzazione assistenziale, rispetto alla offerta sanitaria tradizionale degli ospedali, in grado di fronteggiare l’aumento dei bisogni di salute “a lungo termine“ dei pazienti affetti da patologie croniche, che per loro natura implicano importanti problemi sui costi che il Sistema Sanitario deve affrontare; quindi si porrebbe come uno strumento per realizzare un impiego più efficiente e razionale delle risorse finanziarie aziendali.

A tale proposito la scrivente O.S. non può non rilevare alcuni elementi di dubbia interpretazione. Secondo quale criterio la Direzione Aziendale, avrebbe “individuato”, e peraltro concordato con le parti sindacali (legittimo è a tale proposito il quesito: quali OO.SS. ed in che circostanza?) le strutture presso le quali è stato allocato l’Ospedale di Comunità ?

Secondo il D.C.A 82/2010, infatti, il fabbisogno calcolato per la Asl Rm/D è stimato in 35 posti letto, dei quali 15 al Policlinico di Liegro e 20 al Presidio Territoriale di Ostia presso l’Ospedale Grassi.

Perché, invece, nella convenzione sono previsti 15 posti letto al Policlinico Di Liegro ed i 20 posti letto assegnati al Presidio territoriale di Ostia sono stati acquisiti dalla Asl Roma D in convenzione con il Policlinico Portuense ed allocati presso la Casa di Cura Merry House (appartenente sempre al Gruppo del Policlinico Portuense SpA) ?
Appare, quindi, singolare che appena un anno fa (settembre 2010) veniva individuato dalla Regione Lazio il P.O.G.B. Grassi come struttura presso la quale allocare i 20 posti letto per l’attuazione dei PTP per poi, invece, pervenire alla stipula di una convezione con una struttura privata per gli stessi posti.

Tali scelte appaiono in contrasto anche con quanto indicato nel DCA 82/2010 in merito all’attivazione dei PTP ” demandata a ciascuna ASL, privilegiando la riconversione di strutture pubbliche” e soprattutto, ci si pone l’interrogativo: come si conciliano tali scelte con le esigenze di equilibrio economico-finanziario dell’ Azienda, considerata, anche, la gravosa e critica situazione economico/finanziaria in cui si trovano ad operare le Aziende Sanitarie per l’attuazione del Piano di Rientro, tanto più che la Asl Rm D è già fortemente penalizzata da un insufficiente trasferimento di risorse rispetto alle Asl della stessa regione?

Maggiori perplessità, inoltre, questa O.S esprime in merito agli oneri economici a carico della Azienda Asl Rm/D derivanti dall’attuazione del progetto. La convezione stabilisce, infatti che…“al Policlinico Portuense Spa verrà riconosciuta la tariffa omnicomprensiva di 130,00 € giornalieri per posto letto a prescindere dalla occupazione effettiva dei posti letto stessi”, per un totale complessivo in un anno pari a € 1.665.300,00.

Qualora la domanda di posti letto dell’ Azienda Asl Roma D per i degenti da trasferire dal P.O.G.B. Grassi fosse inferiore ai 35 posti letto offerti dalle strutture soprarichiamate, si avrebbe, comunque, l’obbligo del pagamento de i posti letto non utilizzati e, quindi, delle prestazione non eseguite, tutto ciò in palese contrasto con ogni principio di economicità, efficacia ed efficienza di gestione aziendale.

Sarebbe stato più che opportuno, certamente più razionale ed economico, prevedere, proprio in virtù della natura sperimentale del progetto, la facoltà di ridefinire i criteri e le modalità della stessa Convenzione in merito alle tariffe dovute, rapportandole esclusivamente all’effettiva domanda e, quindi, alla reale copertura dei posti letto, garantendo il principio di risparmio della spesa pubblica.

Scrivente O.S. ,quindi, non può non rilevare come l’attuazione del progetto dell’Ospedale di Comunità, sembrerebbe avere, come unico elemento certo, i costi, peraltro considerevoli, che l’Azienda sosterrà, anche indipendentemente dall’utilizzo effettivo dei posti letto attivati e quindi anche a fronte di nessuna prestazione. In tutto ciò, paradossalmente, appaiono tutelati prevalentemente gli interessi imprenditoriali delle strutture sanitarie private, che avranno, così, corrispettivi certi e garantiti, trasferendo il rischio dell’attività d’impresa, per definizione a carico dell’imprenditore, sulla Azienda Sanitaria e realizzando un trasferimento di risorse pubbliche a vantaggio delle strutture sanitarie private.

La Scrivente O.S. chiede, pertanto, tenuto conto anche della natura sperimentale della convenzione, la revoca della stessa e/o l’immediata riformulazione, soprattutto per quanto riguarda le modalità applicazione delle tariffe dovute, rapportando, queste, esclusivamente all’effettiva domanda e, quindi, alla reale copertura dei posti letto.

Si coglie, infine, l’occasione per sottolineare la necessità di pervenire, anche, allo sviluppo e al potenziamento dell’Assistenza Sanitaria Domiciliare (CAD) per fronteggiare i sempre maggiori bisogni di salute “a lungo termine”, oggi fortemente emergenti, arginando i ricoveri inappropriati e favorendo in questo modo la deospedalizzazione.

Distinti Saluti

Prot. Asl n° 107173 p. il Cobas Asl Rm/D
del 21/11/2011 le/i Delegate/i R.S.U.
Laura Mazzarella - Cesare Morra - Antonio Nocera

martedì 8 novembre 2011

Comandi/distacchi - incarichi – consulenze – Asl Roma/D.

Al Presidente e Commissario alla Sanità della Regione Lazio
On. Renata Polverini
Al Direttore Generale Aziendale f.f. Dr.ssa Anna Rosalba Buttiglieri
Al Direttore della Direzione Regionale della Programmazione e
Risorse del Servizio Sanitario Regionale
Prof. Ferdinando Romano
Al Direttore Area Risorse Umane e Affari Generali
Dr. Filippo Coiro
e,p.c Al Coordinatore della R.S.U.
Eugenio Bellomo
Al Consiglio delle/i Delegate/i R.S.U


La scrivente O.S. è venuta a conoscenza della deliberazione n. 1284 con la quale la Direzione Aziendale della Asl Roma D, in data 29.09.2011, ha disposto il distacco della D.ssa Paola Avanzini ( dalla data del 1 Ottobre 2011 e fino al 31.03.2012, data di scadenza del comando presso l’Azienda Rm/D della stessa) presso gli Uffici della Direzione Regionale della Programmazione e Risorse del Servizio Sanitario Regionale, uffici che si trovano dal 1 ottobre c.a. sotto la direzione del Dr. Ferdinando Romano.
La D.ssa Avanzini risulta in comando presso la Asl Rm/D con funzioni di Assistente del Direttore Generale, con incarico di organizzazione e coordinamento delle attività di Segreteria “in considerazione della complessità delle attività che la Direzione Aziendale era chiamata ad affrontare” (delibera n. 408 del 31.03.2011).
Appare, pertanto, alquanto singolare che, una unità di personale, chiamata in “comando” a ricoprire un incarico per “impellenti” esigenze della Direzione Aziendale, poi venga, successivamente, e solo a distanza di pochi mesi, “distaccata” presso Uffici Regionali ai quali vengono trasferiti “il potere direttivo, di controllo e disciplinare per l’attività lavorativa “ della stessa e questo, con oneri a carico dell’ Azienda Asl Rm D.
Il distacco per una unità già comandata risulta quanto mai anomalo considerando, inoltre, che per il distacco dovrebbero essere ben chiari e trasparenti le finalità, gli obiettivi e l’interesse dell’ Azienda distaccante, in questo caso dell’Asl Roma D.
Non si comprende, in ogni caso, la ragione per cui per l’assegnazione presso gli Uffici Regionali della D.ssa Paola Avanzini, non sia stato richiesto e disposto un comando direttamente dalla Regione Lazio, evitando in questo modo di andare ad incidere ulteriormente sui costi e sul bilancio economico dell’ Asl Roma D.
Non può sfuggire, d’altronde, come l’adozione di una serie di provvedimenti riguardanti consulenze, incarichi e comandi appaia caratterizzata da dubbie scelte che poco o nulla sembrano avere a che fare con gli interessi e le ragioni funzionali/organizzative della stessa Azienda, tenendo conto, soprattutto, delle difficoltà gestionali dell’ Asl Roma D, dove nell’arco di un solo anno si sono succeduti Commissari e Direttori e dove, attualmente, i poteri di gestione sono affidati ad un Direttore f.f. con l’assenza, peraltro, da circa un anno di un Direttore Amministrativo e, oggi, dopo la nomina a Direttore Generale f.f. della Dr.ssa Rosalba Buttiglieri senza neanche il Direttore Sanitario.
Provvedimenti che, considerate anche le difficoltà economico/finanziarie che hanno comportato e comporteranno un’ulteriore riduzione della spesa per beni e servizi, sembrerebbero essere in netto contrasto proprio con quelle direttive regionali per l’attuazione del Piano di Rientro del debito sanitario che impongono alle Aziende Sanitarie la razionalizzazione ed il contenimento della spesa del personale malgrado la grave e preoccupante carenza cronica dello stesso (medico, infermieristico, ausiliario, amministrativo, tecnico, ecc.) che sta mettendo in seria difficoltà le strutture ed i servizi socio – sanitari del Territorio dell’Asl Rm/D.
Direttive ribadite, peraltro, anche recentemente dal Direttore della Direzione Regionale della Programmazione e Risorse del Servizio Sanitario Regionale, Dr. Ferdinando Romano che, con nota del 21/10/2011 n. 185924/07/10, richiede alle AA.SS.LL., al fine di predisporre un bilancio preventivo 2012, in linea con gli impegni programmatici assunti dalla Regione con i Programmi Operativi per l’anno 2012 ( p.to 4) un ulteriore decremento del 1,5%. rispetto al valore di budget assegnato per il personale per l’anno 2011 con DCA 86/2011.
Questo per l’Asl Rm/D già, peraltro, fortemente penalizzata da un inadeguato trasferimento di risorse ( circa 383 euro pro-capite rispetto, ad esempio ai 1.075 della Asl di Latina) potrà determinare un collasso, se non una vera paralisi, del sistema dei Servizi Socio - Sanitari - Tecnici - Amministrativi dell’Asl RM/D, rappresenterà un ulteriore e grave sacrificio economico-finanziario.
Questa O.S. non può, pertanto, non ribadire le perplessità già segnalate con nota del 22/09/2011 Prot. Asl Rm/D n° 87513, in merito ai provvedimenti adottati dalla Direzione dell’Asl Rm/D, riguardanti gli incarichi conferiti e prorogati, peraltro, con notevole ed ingiustificabile anticipo rispetto alla scadenza giuridica, all‘Avvocato Paolo Maselli, all’ Avv. Egidio Russo e al Dr. Domenico Crisara’ per costi complessivi pari a € 210.179,89 (deliberazione n° 1201 del 16 Settembre 2011) andando, peraltro, di fatto a vincolare con tali decisioni i successivi vertici aziendali. Incarichi affidati a professionisti esterni chiamati a svolgere funzioni e competenze adducendo a motivazione che non sarebbero state rinvenibili ” all’interno della struttura aziendale una figura (delle figure) professionale/i che possa (no) svolgere le diverse e specifiche attività …”.
Incarichi, finanziati, peraltro, con fondi privati, riducendo quei contributi che l’Azienda avrebbe potuto destinare all’acquisto di attrezzature sanitarie e scientifiche.
Dubbi e perplessità da noi espressi anche con nota del 07.10.2011 Prot. Asl Rm/D n° 92806) riguardanti gli Avvisi di Selezione per il conferimento di incarichi, attraverso l’utilizzo dei fondi del Dipartimento di Prevenzione, di figure professionali, alcune, a dir poco atipiche per l’attività e la funzionalità dello stesso; fondi, peraltro, derivanti, oltre che dalle prestazioni dei Servizi del Dipartimento di Prevenzione (SPRESAL, il SISP, il SIAN ) dalle sanzioni dovute a violazioni e inosservanze delle leggi (D.Lgs 758/94- D.Lgs 81/2008 ) in materia di Igiene, Tutela della Salute e della Sicurezza nei luoghi di lavoro che, in ogni caso, dovrebbero essere distribuiti e reinvestiti, esclusivamente, “per finanziare l’attività di prevenzione nei luoghi di lavoro svolta dai Dipartimenti di Prevenzione delle AA.SS.LL.” (art. 13 comma 6 D.Lgs 81/08) soprattutto attraverso l’adeguamento di quelle Risorse Umane e Professionali “realmente necessarie” ( v. Ispettori e Tecnici della Prevenzione ).
Si evince da una lettura d’insieme come, in un momento di grave crisi economico finanziaria che ha riflessi e ricadute pesanti sul Servizio Socio Sanitario Pubblico, si preferisca, in un clima di confusione ed indeterminatezza, dovuto ai continui “previsti e prevedibili” passaggi di gestione, adottare provvedimenti di dubbia necessità che poco hanno a che fare con le priorità, le difficoltà e le criticità esistenti nelle varie strutture e nei servizi socio sanitari dell’Azienda Asl Rm/D.
Problematiche e criticità che riguardano soprattutto la grave carenza di figure umane e professionali ( Infermieri, Ausiliari, Tecnici, Amministrativi, ecc. ) e che incidono sulla funzionalità e sull’efficienza delle strutture e dei Servizi tutti e, quindi, sui livelli quantitativi e qualitativi dell’assistenza ai cittadini/utenti.
Perché non si è usata la stessa celerità per adottare quei provvedimenti possibili anche nel quadro delle attuali compatibilità economico/finanziarie, per recuperare quel personale e quelle figure professionali che potevano, anche se solo in parte, andare a coprire le emergenze più acute, quali PP.OO. G.B. Grassi e C.P.O. (sostituzione delle lavoratrici in maternità e il recupero di quel personale sospeso a vario titolo, peraltro, a tutt’oggi retribuito dall’Azienda)?
Scrivente O.S. ritiene, pertanto, che i provvedimenti sopra elencati non siano corrispondenti alle effettive e reali necessità e priorità aziendali, anche in ragione, non solo delle profonde e complesse difficoltà in cui versa l’azienda, ma anche dei pesanti sacrifici che vengono richiesti quotidianamente alle lavoratrici, ai lavoratori ed ai cittadini tutti.
Chiede, pertanto, nel pieno rispetto dei criteri e principi di trasparenza, imparzialità e di buon andamento della pubblica amministrazione, e nel solo ed esclusivo perseguimento imparziale del fine pubblico, la revisione dei suddetti provvedimenti e la revoca immediata degli stessi qualora le attività e le prestazioni professionali dei richiamati professionisti, nonchè dell’unità distaccata presso gli uffici della Regione Lazio, non abbiano una effettiva e specifica corrispondenza funzionale/organizzativa, ampiamente motivata e documentata, in rapporto alle strette e dirette esigenze dell’Azienda Asl Rm/D e che, quindi, non possano più ritenersi rispondenti all’interesse pubblico originario, anche in considerazione degli oneri economici che continuano a gravare sul bilancio aziendale per le remunerazioni di tali prestazioni.
Distinti saluti


Prot. Asl Rm/D
n° 102711 del 8 Novembre 2011



p. il Cobas Asl Rm/D
le/i Delegate/i R.S.U.
Laura Mazzarella - Cesare Morra - Antonio Nocera

venerdì 4 novembre 2011

Comunicato Cobas su Cure Primarie

Apprendiamo da alcune dichiarazioni dell’attuale Direttore Generale f.f., Dr.ssa Rosalba Buttiglieri, apparse sul quotidiano “ il Messaggero” del 3 novembre u.s.., che la chiusura del presidio dove trovava collocazione il Servizio delle Cure Primarie di Casal Bernocchi è dovuta alla volontà di “…salvaguardare al massimo la salute dei cittadini perché la struttura ha subito degli allagamenti e c’è il rischio che anche con le prossime precipitazioni un rischio simile si verifichi”.
Comprendiamo la preoccupazione, ma non ci risulta che il territorio del XIII Municipio, pur con gli enormi danni e conseguenze derivati dalle imponenti piogge, abbia visto masse di sfollati e, se poi un’Azienda non è nelle condizioni di compiere normali interventi di ripristino si interroghi sulle sue possibilità e capacità tecnico/organizzative/funzionali.
Sappiamo bene, invece, che queste sono solo argomentazioni pretestuose tant’è, come viene ammesso dalla stessa Dr.ssa Buttiglieri, nella struttura continuano le loro attività, sia la Guardia Medica, che la postazione dell’ Ares del 118….ma non c’è anche la radiologia…?!!!
Ma ciò che appare singolare è la motivazione con la quale viene giustificata la diminuzione dell’attività delle Cure Primarie, attualmente presso il Poliambulatorio, cancellando il turno di notte, pensando così di ….” di ottimizzare le risorse ed evitare gli sprechi…”.
Vorremmo ricordare alla Dr.ssa Buttiglieri che nel suo ruolo di Direttore Generale f.f.. e nelle vesti di “Direttore Sanitario” e …dulcis in fundo di “Direttore Amministrativo” ha il dovere ed il compito di affrontare le problematiche e le criticità esistenti nelle strutture e nei servizi socio – sanitari del territorio, affrontando soprattutto la carenza del personale che sta mettendo a rischio anche quei minimi livelli assistenziali sino ad oggi garantiti, soprattutto dall’ l’impegno e dalla professionalità delle/gli operatrici ed operatori presenti.
Parlare del Servizio delle Cure Primarie di Casal Bernocchi, dopo che in questi anni non si è fatto nulla per potenziarlo e dotarlo delle risorse umane e professionali e di tutti gli strumenti necessari, come un “ doppione” di altri servizi significa non conoscere un territorio che vede nel suo entroterra una realtà carente se non completamente privo dei servizi necessari in grado di rispondere quantitativamente e qualitativamente ai più elementari bisogni sociali, sanitari delle persone.
Per non parlare poi che depotenziare e cancellare anche quei pochi servizi esistenti non significa altro che far aggravare ancor di più il carico, già pesante e insostenibile, delle strutture sanitarie ospedaliere, G.B. Grassi su tutte.
Ricordiamo, infine, alla Dr.ssa Buttiglieri che la salute non è una merce che si misura in quantitativi, ma nella capacità di dare risposte alle esigenze ed ai bisogni dei cittadini ed è, proprio per questo, che consideriamo e considereremo qualsiasi decisione di depotenziamento e cancellazione dei servizi socio sanitari pubblici un atto contro il diritto alla salute dei cittadini.
Riteniamo non più rinviabile la realizzazione di una reale programmazione ed un riordino dei servizi socio sanitari, definendo principi e priorità in rapporto, soprattutto, alle risorse umane e professionali attualmente presenti, nel rispetto e nell’interesse delle condizioni di vita e di lavoro di tutte le lavoratrici, dei lavoratori e dei cittadini/utenti.
Chiediamo che vengano sin da subito avviate tutte le iniziative e le procedure politico/istituzionali/amministrative per pervenire al reperimento di tutte le figure professionali necessarie a garantire gli attuali livelli assistenziali.


Cobas Asl Rm/D
04/11/11

Comunicato Cobas sul CPO

L’assemblea indetta dalla R.S.U., presso il presidio sanitario del C.P.O. di Ostia, ha fatto emergere, ancora una volta, la difficile situazione nella quale si trovano le strutture socio sanitarie del Territorio a causa della grave carenza di personale.
Il C.P.O., dopo gli impegni presi dalla Regione e, soprattutto, dopo le tante promesse elettoralistiche rischia un lento, ma progressivo depauperamento della sua funzione e del suo ruolo, sino al rischio di una chiusura e/o trasformazione proprio perché, a quelle promesse, non hanno fatto seguito quei provvedimenti ( dotazione organiche) i soli in grado di garantire la piena e completa funzionalità della struttura.
La grave carenza del personale, oltre a non dare piena attuazione al Decreto n° 90/2010 della Regione Lazio, nella quale il C.P.O. viene definito come “ Centro Spinale” dedicato al trattamento delle mielolesioni, rende difficoltoso assicurare anche quei minimi livelli assistenziali sino ad oggi garantiti, proprio perché, alle già preesistenti carenze di figure professionali, se ne sono aggiunte altre negli ultimi mesi ( tra settembre a oggi 4 unità infermieristiche in meno ).
In questa situazione le lavoratrici ed i lavoratori sono costretti, per coprire i turni di lavoro, a svolgere lavoro straordinario (900 ore di di straordinario di media effettuate al C.P.O.) con rischi enormi per la loro stessa salute.
La Regione Lazio e la Direzione dell’Asl Rm/D sino ad oggi non hanno adottato, pur nel quadro delle difficoltà economico/finanziarie dettate dal piano di rientro, alcun provvedimento ( recupero personale sospeso a vario titolo, sostituzione maternità, ecc., ecc. ) capace di far fronte alla grave condizione nella quale versano i servizi ed i presidi socio sanitari del Territorio, venendo meno, in questo modo, tra l’altro, alle stesse direttive di riordino ed organizzazione del servizio socio sanitario reso ancor più necessario oggi attraverso l’individuazione e la definizione delle priorità dei livelli qualitativi/quantitativi assistenziali minimi, in rapporto alle risorse umane e professionali realmente presenti.
La Direzione della Asl Rm/D non può pensare di “ risolvere” le criticità e le problematiche presenti nei vari Servizi Socio – Sanitari del territorio adottando provvedimenti contraddittori e non funzionali con argomenti pretestuosi pervenendo, ad un lento e progressivo depotenziamento dei servizi stessi, per poi creare le condizioni per la loro chiusura ( v. Cure Primarie di Casal Bernocchi) magari con l’intento di “spogliare un altare per rivestirne un altro “ con il rischio che la cura diventi peggiore della malattia.
Pensiamo sia in atto nel paese un tentativo di smantellamento del Servizio Socio Sanitario Pubblico per favorire processi di privatizzazione a tutto vantaggio del mercato e del profitto; a questo è necessario rispondere costruendo in ogni posto di lavoro e in ogni Territorio un forte movimento in difesa del Servizio Sanitario Pubblico e del Diritto alla Salute.
Come Cobas dell’Asl Rm/D confermiamo tutto il nostro impegno e la nostra volontà perché questo si realizzi.
Cobas Asl Rm/D
02/11/11

mercoledì 12 ottobre 2011

CAMBIAMO L'EUROPA, CAMBIAMO L'ITALIA - PEOPLE OF EUROPE, RISE UP!

Sabato 15 ottobre ROMA - ore 14 da Piazza della Repubblica a P.za S. Giovanni
La giornata del 15 ottobre vedrà mobilitazioni in tutta Europa, nel Mediterraneo e in altre regioni del mondo, contro la distruzione dei diritti, dei beni comuni, del lavoro e della democrazia compiuta, con le politiche anticrisi, a difesa dei profitti e della speculazione finanziaria. Le persone non sono un debito. Anche in Italia è già stata raccolta da tanti soggetti organizzati, alleanze sociali, gruppi informali e persone che hanno dato vita al Coordinamento 15 ottobre . Non vogliamo fare un passo di più verso il baratro in cui l’Europa e l’Italia si stanno dirigendo e che la manovra del Governo continua ad avvicinare. Vogliamo un’altra economia, un’altra società e una democrazia vera.
Il Coordinamento 15 ottobre si mette al servizio della riuscita della mobilitazione. Curerà unitariamente le caratteristiche, la logistica e l’organizzazione della manifestazione nazionale di Roma e ne definirà le sue parti comuni. Il suo obiettivo è favorire la massima inclusione, convergenza, convivenza e cooperazione delle molteplici e plurali forze sociali, reti, energie individuali e collettive che stanno preparando e prepareranno la mobilitazione con i propri appelli, le proprie alleanze, i propri contenuti. Ci impegniamo insieme a costruire una manifestazione partecipata, pacifica, inclusiva, plurale e di massa, il cui obiettivo è raccogliere e dare massimo spazio alla opposizione popolare, alle lotte e alle pratiche alternative diffuse nel nostro paese.
La manifestazione partirà alle ore 14.00 da Piazza della Repubblica e arriverà a Piazza San Giovanni. Sarà una tappa della ripresa di spazio pubblico di mobilitazione permanente, come si sta realizzando in tutta Europa e nel Mediterraneo, che è necessario mettere in campo per cambiare l’Italia e il nostro continente.Invitiamo i cittadini e le cittadine, nativi e migranti, le lavoratrici e i lavoratori, i soggetti organizzati, i gruppi, le reti formali e informali a partecipare attivamente al 15 ottobre, a coinvolgere le proprie comunità, a organizzare la partecipazione al corteo di Roma.Il Coordinamento 15 ottobre invita a costruire in tutto il territorio la partecipazione italiana alla giornata europea e internazionale "UNITED FOR GLOBAL CHANGE" e a convergere nella giornata nazionale di mobilitazione a Roma.
Confederazione Cobas - Cobas Asl Rm/D

Miracolo alla Asl Rm/D…

Presso la ASL Roma D sono stati pubblicati in data, 10 Ottobre 2011, n°3 bandi, guarda caso firmati, come i precedenti, il 29 Settembre scorso dal Direttore Generale, Prof. Romano, riguardanti:
4 posti di Collaboratore Professionale Sanitario - Infermiere; n° 7 posti di Collaboratore Professionale Sanitario -Tecnico della Prevenzione dell'Ambiente e Luoghi di lavoro; n° 1 posto di Collaboratore Professionale Sanitario - Tecnico di Laboratorio Biomedico.
Ora, per magia, spuntano anche i Tecnici della Prevenzione e, udite, udite.....gli infermieri...!!!
Forse dal 29 settembre alla data di pubblicazione del 10 ottobre, tali bandi, si erano persi per strada?........ O, invece, con questa veloce rincorsa, si pensa di coprire con una toppa, a seguito della nota ( 7/10/2011 Prot. n° 92806) di segnalazione di questa O.S., sugli incarichi e consulenze e alla stessa presa di posizione della R.S.U., una falla come quella di fare selezioni a “proprio uso e consumo” con fondi del Dipartimento di Prevenzione derivanti, oltre che dalle prestazioni dei Servizi del Dipartimento di Prevenzione (SPRESAL, il SISP, il SIAN ) dalle sanzioni dovute a violazioni e inosservanze delle leggi (D.Lgs 758/94- D.Lgs 81/2008 ) in materia di Igiene, Tutela della Salute e della Sicurezza nei luoghi di lavoro, considerandoli di natura privatistica?
Ma l’utilizzo di questi fondi non deve essere, come previsto dalle vigenti normative (D.Lgs 758/94 - D.Lgs 81/2008) finalizzato prioritariamente al potenziamento e allo sviluppo delle attività specifiche in materia di Igiene, Tutela della Salute e della Sicurezza nei luoghi di lavoro, soprattutto attraverso l’adeguamento di quelle Risorse Umane e Professionali “realmente necessarie” ( v. Ispettori e Tecnici della Prevenzione )?
E cosa c’entrano, e con quale priorità, sono state individuate alcune figure professionali oggetto di tali avvisi?
E, a proposito di Incarichi e Consulenze, come la mettiamo con quelli prorogati con largo anticipo ( settembre 2011 ) sino al 2013 di n°3 professionisti (v. nota Cobas del 22/09/2011 - Prot. Asl Rm/D n° 87513 ) dal Prof. Ferdinando Romano che oggi non è più Direttore Generale?
Chiediamo con forza chiarezza e trasparenza...!!!
Cobas Asl Rm/D

venerdì 7 ottobre 2011

Avvisi di selezione per conferimento incarichi – fondi Dipartimento di Prevenzione.

Al Presidente e Commissario alla Sanità della Regione Lazio
On. Renata Polverini
Al Direttore Generale Asl Roma D
Prof. Ferdinando Romano
Al Direttore Sanitario Aziendale
Dr.ssa A. Rosalba Buttiglieri
Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione
Dr. Claudio Fantini
Al Direttore Area Risorse Umane e Affari Generali
Dr. Filippo Coiro
e,p.c Al Coordinatore della R.S.U.
Eugenio Bellomo
Al Consiglio delle/i Delegate/i R.S.U


Scrivente O.S. è venuta a conoscenza e ha preso visione degli Avvisi di Selezione (n°6) per il conferimento di n. 14 incarichi, per la durata di dodici mesi, pubblicati sull’ Albo Pretorio e sul sito internet aziendale, in data 3 Ottobre c.a. con i quali, vengono messi a bando incarichi di collaborazione temporanea, coordinata e continuativa, ai sensi dell’art. 7, co. 6 del D.Lgs. n. 165/2001 e successive modifiche ed integrazioni per: 1 esperto in comunicazioni esterne, 3 medici veterinari, 1 medico igienista, 3 ingegneri (con Laurea in Ingegneria Gestionale, in Ingegneria Meccanica, in Ingegneria Infrastrutture Viarie e Trasporti, ) 1 esperto in materie giuridiche, vengono, inoltre, bandite selezioni per 4 posti di Assistente Amministrativo Cat. C e 1 posto di Assistente tecnico (Geometra Cat.C), ai sensi dell art. 15 octies D.Lgs n. 502/92 e successive modifiche ed integrazioni.

Negli Avvisi sopra richiamati viene stabilito che il costo di tali incarichi ricadrà su “fondi privati” del Dipartimento di Prevenzione Aziendale e tali incarichi sarebbero finalizzati “per esecuzione del Progetto denominato: Piano industriale per l’implementazione dei servizi a terzi del Dipartimento di Prevenzione”.

Tali provvedimenti suscitano non poche perplessità e dubbi, proprio per il fatto che vengono considerati di natura privatistica, fondi derivanti da sanzioni dovute a violazioni e inosservanza di leggi (D.Lgs 758/94- D.Lgs 81/2008 ) in materia di igiene, tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Fondi che, peraltro, dovrebbero essere distribuiti e reinvestiti, esclusivamente, “per finanziare l’attività di prevenzione nei luoghi di lavoro svolta dai Dipartimenti di Prevenzione delle AA.SS.LL.” (art. 13 comma 6 D.Lgs 81/08) come, peraltro, questa O.S. già segnalava nella nota Prot. n° 59847 del 17.07.2008.





Perplessità e dubbi, inoltre, riguardano anche i criteri e le priorità di scelta adottati nella individuazione delle figure professionali, oggetto di tali bandi, in rapporto alle problematiche e criticità presenti all’interno del Dipartimento di Prevenzione.

Tali problematiche e criticità riguardano, maggiormente, la carenza di figure professionali, soprattutto quelle degli Ispettori e dei Tecnici della Prevenzione, indispensabili per garantire la piena ottimizzazione di quelle funzioni ed attività di prevenzione, promozione e tutela della Salute Pubblica dai rischi di natura Igienico, Ambientale, Sanitaria, Alimentare e Lavorativa, proprie del Dipartimento di Prevenzione e che vengono esercitate dalle rispettive Unità Operative, come lo SPRESAL, il SISP, il SIAN. Allo sviluppo ed al potenziamento di tali attività dovrebbero essere indirizzati, quindi, tutti gli sforzi, i provvedimenti e le risorse economico finanziarie, per adeguare la disponibilità delle risorse umane e professionali necessarie, tenuto conto, anche, dell’ampiezza del territorio e delle innumerevoli specificità presenti.

Tale situazione, peraltro, si inserisce in un contesto di grave crisi economico/finanziaria nel quale le Aziende Sanitarie Locali ed Ospedaliere, sono chiamate ad osservare e rispettare le indicazioni regionali in merito all’attuazione del Piano di Rientro del debito sanitario, con particolare riferimento al contenimento della spesa del personale. Tali provvedimenti stanno determinando, in ogni caso, gravi e profonde ricadute nelle attività istituzionali e, soprattutto, nei vari servizi socio-sanitari del territorio per la carenza cronica del personale medico, infermieristico, ausiliario, amministrativo, tecnico, ecc..
Appaiono, quindi, ancor più singolari tali disposizioni e provvedimenti considerando che nessuna decisione ( sostituzione di tutte le maternità, recupero personale sospeso a vario titolo, ecc., ecc. ) pur all’interno delle compatibilità economiche/finanziarie, è stata adottata per integrare quelle risorse umane e professionali necessarie ed indispensabili, a quei servizi (vedi PP.OO. G.B. Grassi e CPO) che già oggi fanno fatica, se non con pesanti conseguenze sulle condizioni di vita e di lavoro delle/dei operatrici/tori, ad assicurare i livelli qualitativi/quantitativi necessari per garantire l’assistenza e, quindi, la tutela della salute ai cittadini utenti.
Tali, provvedimenti, inoltre, si inseriscono, come già segnalato da questa O.S. con nota del 22/09/2011, Prot. Asl n° 87513, con la quale si esprimevano dubbi e perplessità in merito ad alcune proroghe di incarichi e consulenze presso la stessa Direzione Aziendale, in un quadro organizzativo/gestionale aziendale segnato dalla confusione e dalla indeterminatezza a seguito dell’incarico assegnato, presso la Regione Lazio, al Prof. Ferdinando Romano che di fatto comporterà nell’immediato una incomprensibile ed ingiustificabile “gestione commissariale”, gestione, peraltro, che potrebbe essere affidata allo stesso Prof. Romano, sempre se non prevarranno, nel frattempo, altre esigenze legate agli attuali equilibri politico/ istituzionali.
Tale situazione non può non suscitare dubbi circa le reali intenzioni che hanno portato all’adozione di ripetuti provvedimenti con i quali si sono affidati una serie di incarichi professionali, in assenza di una necessaria ed opportuna programmazione e progettualità capace di individuare le effettive priorità ed esigenze organizzative/ funzionali dell’Azienda e rispondendo al principio di buon andamento della pubblica amministrazione.
Scrivente O.S. ritiene indispensabile, ai fini della trasparenza e fondatezza degli stessi provvedimenti adottati, l’accertamento, anche tramite Organi competenti, della natura dei fondi utilizzati per il finanziamento degli incarichi oggetto di selezione e, specificatamente se, questi, possano legittimamente essere considerati “ fondi di natura privatistica”. Tale verifica è determinante per stabilire la legittimità dei provvedimenti adottati alla luce di quanto disposto dal Decreto del Commissario ad Acta del 31/12/2010, n° 113, in base al quale …” a decorrere dal 01/01/2011 tutti gli Enti del S.S.R. ivi comprese le AA.SS.LL., non potranno procedere al conferimento dei nuovi incarichi ex art. 7 comma 6 del D.Lgs. 165/2001 fatti salvi gli incarichi integralmente finanziati con contributi comunitari o privati”.
Scrivente O.S. ritiene, in ogni caso, che l’utilizzo dei fondi suddetti debba essere, come previsto dalle vigenti normative (D.Lgs 758/94 - D.Lgs 81/2008 ) finalizzato al potenziamento e allo sviluppo delle attività specifiche in materia di igiene, tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, soprattutto attraverso l’adeguamento di quelle Risorse Umane e Professionali “realmente necessarie” ( v. Ispettori e Tecnici della Prevenzione ).
Scrivente O.S., coglie l’occasione per richiedere l’immediata definizione degli assetti organizzativi/gestionali/decisionali aziendali al fine di assicurare il pieno e completo funzionamento delle attività e dei servizi a tutela e nell’interesse esclusivo del Servizio Sanitario Pubblico e del Diritto e alla Tutela della Salute dei cittadini/utenti.

Cordiali saluti
Prot. Asl Rm/D
n° 92806 del 7 ottobre 2011



p. il Cobas Asl Rm/D
le/i Delegate/i R.S.U.
Laura Mazzarella - Cesare Morra - Antonio Nocera

Problematiche Presidio Sant’Agostino e Casa del Parto “ Acqualuce”.

Roma, 06 ottobre 2011
Al Presidente e Commissario alla Sanità della Regione Lazio
On. Renata Polverini
Al Direttore Generale AUSL Roma D
Prof. Ferdinando Romano
Al Direttore Sanitario Aziendale
Dr.ssa A. Rosalba Buttiglieri
Al Direttore del Distretto Municipio XIII
Dr.ssa Daniela Sgroi
Al Direttore Area Tutela della Donna e del Bambino
Dr. Pierluigi Palazzetti
Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione
Dr. Claudio Fantini
Al Direttore f. f. U.O.C.I. Salute della Donna e del Bambino
Dr.ssa Patrizia Musacchio
Al Dirigente Responsabile U.O. Tutela Salute Mentale e
Riabilitativa Età Evolutiva
Dr. Enrico Nonnis


Il “Comitato a Difesa della Casa del Parto e dei Servizi Materno-Infantile” del XIII Municipio nel ricordare che, malgrado sia stato richiesto e sollecitato più volte un confronto per poter individuare e realizzare un percorso condiviso in grado di affrontare le problematiche riguardanti le attività e i servizi del materno infantile, con particolare riferimento al Sant’Agostino e alla Casa del Parto, denuncia invece con questa nota la mancanza di volontà da parte della Regione Lazio e della Direzione Aziendale della ASL RM/D, a proseguire un percorso, avviato in precedenza, per le problematiche riguardanti la Casa del Parto “Acqualuce”, e poi ingiustificatamente interrotto.
A tutt’oggi, infatti, non è dato ancora sapere né i tempi dell’ultimazione dei lavori di ristrutturazione, né la reale intenzione dell’Azienda in merito all’utilizzo del Sant’ Agostino stesso.
E’ lecito conoscere formalmente la data di ultimazione dei lavori e il programma e i tempi del pieno utilizzo del Sant’Agostino?
Riteniamo singolare che il Direttore Generale ASL RM/D, Prof. Romano, nell’intervista dell’8/9/2011 rilasciata al “Giornale di Ostia”, affermi…” non ci sono scadenze certe sull’ultimazione dei lavori” e poi faccia riferimento a ritardi di soli 2 giorni, non tenendo conto del tempo trascorso dalla dichiarata data di consegna (Marzo 2011) e dei lunghi mesi di sospensione dei lavori stessi, oggetto delle iniziative promosse dal Comitato a Difesa della Casa del Parto e dei Servizi Materno-Infantile.
Il Comitato ricorda nuovamente che il “Progetto della Casa della Salute della Donna e del Bambino”, è stato il motivo stesso dello stanziamento dei fondi regionali per la ristrutturazione del Presidio Sant’Agostino.



Si ricorda, inoltre, che la condizione e lo stato dei servizi lì precedentemente esistenti, Servizio Vaccinazioni, TSMREE, Consultorio Familiare (per il quale ultimo lo stato ambientale è andata ulteriormente compromettendosi) sono tali da non consentire ulteriori ritardi nella ricollocazione degli stessi all’interno del Sant’Agostino.
Il Comitato a Difesa della Casa del Parto e dei Servizi Materno-Infantile, a pochi giorni/mesi dalla ultimazione dei lavori di ristrutturazione del S. Agostino, denuncia che, a tutt’oggi, non si è ancora a conoscenza di un piano organico di utilizzo della struttura stessa, né di un percorso condiviso, giacchè non si può parlare di condivisione a “giochi fatti”, né di come e quali servizi ed attività verranno temporaneamente trasferiti dal Presidio di Via Paolini; infatti tra le intenzioni manifestate dall’Azienda, a mezzo stampa ( Il Nuovo Giornale di Ostia del 12/07/2011 dopo di quello sul Messaggero del 2/09/2010 ) ci sarebbe quella del trasferimento, dei servizi e delle attività legate agli ambulatori di Medicina Specialistica, dalla sede di Via Paolini al presidio Sant’Agostino. Tale trasferimento sarebbe determinato dalla necessità di realizzare i lavori di ristrutturazione, soprattutto quelli per la messa in sicurezza della struttura stessa, lavori peraltro già preventivati, annunciati e rinviati da tempo.
Come Comitato cogliamo l’occasione per sollecitare la soluzione delle problematiche e criticità presenti nella Casa del Parto, prima fra tutte, quella della carenza del personale, problematiche e criticità che si sono, negli ultimi tempi, acuite e che hanno determinato di fatto il blocco delle attività (2 parti nei 3 mesi estivi a fronte dei potenziali 60 parti mensili)
Scrivente Comitato, ribadisce l’esigenza di un confronto sulle problematiche su esposte prima che vengano assunte decisioni in contrasto con i programmi e i progetti stabiliti e finanziati dalla Regione Lazio e la necessità di una adeguata ricollocazione dei Servizi precedentemente esistenti presso il S. Agostino (Servizio Vaccinazioni, Consultorio Familiare, TSMREE).
Si riserva inoltre di intraprendere tutte le iniziative che riterrà necessarie, segnalando e denunciando eventuali criticità, disservizi e disagi che verranno a determinarsi.
Cordiali saluti.

Per il Comitato a Difesa della Casa del Parto e dei Servizi Materno-Infantile

Anna Catalani
Ada Codecà cell. 331 88 62 841 - e mail: libreriaalmajer@yahoo.i
Licia Pera cell. 335 66 88 628 - e mail: l.pera@usb.it
Claudia Piermaria cell. 339 86 74 286 - e mail: claudia.piermaria@yahoo.it

Cesare Morra cell. 339 39 57 587 - e mail: cesaremorra1956@libero.it

Prot. Asl Rm/D n° 92331 del 06/10/2011

Direttore e Commissario Part – Time e……….incarichi e consulenze a gogò…!!!

La Regione Lazio e la Direzione dell’Asl Rm/D, in un momento di grave crisi economico, finanziaria e sociale del paese, preferisce navigare nella confusione e nell’ indeterminatezza di una "gestione commissariale" determinatasi a seguito del nuovo incarico assegnato, presso la Regione Lazio, al Prof. Ferdinando Romano, gestione, peraltro, a lui stesso affidata.
Malgrado ciò adotta provvedimenti lampo a dir poco di dubbia necessità e priorità rispetto alle gravi difficoltà e criticità esistenti nei vari servizi socio sanitari a causa della grave carenza di personale e, mentre alcun provvedimento viene adottato per affrontare le emergenze più acute ( v. OO.PP. G.B. Grassi e C.P.O.).
Dopo i recenti incarichi e consulenze presso la Direzione Aziendale, la stessa, procede ad assegnare ulteriori incarichi di consulenza, attraverso Avvisi di selezione, a figure professionali come Esperti in Comunicazione esterne, Ingegneri, Medici igienisti, ecc., ecc.., utilizzando fondi, dicesi “privati”, del Dipartimento di Prevenzione.
Con quali criteri, priorità e trasparenza sono stati adottati questi provvedimenti..?
Pensiamo che le lavoratrici, i lavoratori e i cittadini/utenti che vivono quotidianamente il peso delle difficoltà di una crisi non solo economica, ma sociale, etica e civile abbiano il diritto di conoscere le ragioni di tali scelte.
Chiediamo e vogliamo risposte e chiarezza nella gestione della Asl Rm/D ….!!!

Cobas Asl Rm/D

sabato 24 settembre 2011

Incarichi – consulenze – stato dell’organizzazione dell’ Asl Roma/D.

Al Presidente e Commissario alla Sanità della Regione Lazio
On. Renata Polverini
Al Direttore Generale Asl Roma D
Prof. Ferdinando Romano
Al Direttore Sanitario Aziendale
Dr.ssa A. Rosalba Buttiglieri
Al Direttore Area Risorse Umane e Affari Generali
Dr. Filippo Coiro
e,p.c Al Coordinatore della R.S.U.
Eugenio Bellomo
Al Consiglio delle/i Delegate/i R.S.U


Scrivente O.S. è venuta a conoscenza che, con la deliberazione n° 1201 del 16 Settembre 2011, la Direzione Aziendale della Asl Roma D ha disposto una proroga di un anno degli incarichi conferiti: all‘Avvocato Paolo Maselli fino al 31.03.2012 con la deliberazione n. 430 del 01.04.2011 e n.541 del 19.04.2011– per “svolgere attività di supporto in materia sindacale, in gestione del personale ed in politiche di sviluppo organizzativo”; all’ Avv. Egidio Russo fino al 31.03.2012 con la deliberazione n. 431 del 01.04.2011 - “con funzioni di indirizzo e riorganizzazione dell’ufficio legale, oltreché di supervisione del contenzioso aziendale..”; al Dr. Domenico Crisara’ fino al 30.04.2012 con la deliberazione n. 541 del 01.04.2011 per “la riorganizzazione della medicina generale in maniera da consentire una riqualificazione efficiente ed efficace dell’assistenza e della deospedalizzazione” per costi complessivi pari a € 210.179,89.
Nella situazione attuale di grave crisi economico/finanziaria del Paese e viste le difficoltà in cui versa complessivamente il Sistema Sanitario, ed in particolare la Sanità della Regione Lazio, a tutt’oggi commissariata per l’attuazione del Piano di Rientro del debito sanitario, la Asl Roma D è tenuta maggiormente ad ottemperare alle disposizioni regionali in merito alla esecuzione del piano medesimo, nell’ottica della razionalizzazione e riduzione della spesa per beni e servizi (circa il 10%) nonché di razionalizzazione e contenimento della spesa del personale, se pur in presenza di una grave e preoccupante carenza cronica dello stesso (medico, infermieristico, ausiliario, amministrativo, tecnico, ecc.) non avendo neanche più la certezza di poter sostituire le lavoratrici in maternità, con il rischio evidente di acuire le già presenti criticità all’interno delle strutture socio-sanitarie.
Ed è in questo scenario che l’Azienda ha adottato misure restrittive con la contrazione degli acquisti dei beni anche di natura sanitaria, e nella gestione dei servizi, affidati a terzi, come nel caso della riduzione delle attività di pulizia e sanificazione ambientale, a danno della qualità dei servizi stessi e con ricadute sulle condizioni di vita e di lavoro per il personale addetto a tali servizi costretto a vedersi ridurre le ore di lavoro e/o alla collocazione in cassa integrazione.
Con tali premesse ed in tali condizioni appare singolare che si sia ritenuto necessario conferire a dei professionisti esterni gli incarichi suddetti sostenendo che …”non è rinvenibile all’interno della struttura aziendale una figura (figure) professionale che possa svolgere le diverse e specifiche attività …” senza considerare, in questo modo, il fatto che tali compiti e funzioni potrebbero essere svolte dall’insieme delle strutture operative e organizzative dell’ Unità Sanitaria Locale stessa, attraverso il supporto, la collaborazione e la sinergia di tutte le sue diverse articolazioni compresi il Collegio di Direzione, il Consiglio dei Sanitari.
Compiti e funzioni che rientrerebbero tra l’altro nelle prerogative sia del Direttore Sanitario che del Direttore Amministrativo, figure non irrilevanti, anche, in considerazione della stesura del nuovo atto aziendale. La Direzione Aziendale, peraltro, ingiustificatamente, non ha ancora provveduto alla nomina del Direttore Amministrativo, determinando in questo modo un vuoto nella attività gestionale complessiva.
A tutto ciò si aggiunge che con l’adozione di tali provvedimenti non si è tenuto conto e non si è cercato di valorizzare competenze, conoscenze, saperi e funzioni presenti all’interno dell’azienda cosa che, se tenuta nella giusta e opportuna considerazione, non avrebbe, peraltro, determinato oneri aggiuntivi a carico dell’azienda stessa. Sorprende, inoltre, che alcuni dirigenti siano stati chiamati a svolgere incarichi istituzionali (Dr.ssa Graziella Ansuini Commissario Straordinario e Dr.ssa Giuditta Del Borrello di Direttore Amministrativo) e poi non siano stati ritenuti sufficientemente “idonei” a ricoprire tali incarichi.
Non può, inoltre, non essere rilevato che l’affidamento di nuovi incarichi a soggetti esterni, finanziato con fondi privati, così come prescritto, peraltro, dal Decreto del Commissario ad Acta n°113 del 31.12.2010, comporta, comunque, una riduzione dei contributi che l’Azienda avrebbe potuto destinare all’acquisto di attrezzature sanitarie e scientifiche.
Il provvedimento di proroga dei contratti suindicati suscita ancora maggiori perplessità e solleva interrogativi sulle ragioni che hanno determinato la necessità di prorogare con così largo anticipo, rispetto alla loro scadenza giuridica, gli incarichi richiamati.
Sembrerebbe che ciò risponda più ad una consuetudine delle varie e diverse gestioni aziendali, quella cioè di adottare provvedimenti rispondenti a logiche dettate dalla definizione di equilibri e assetti aziendali al di fuori di qualsiasi criterio di efficienza, efficacia e funzionalità per l’azienda stessa.
Tali decisioni suscitano ancor più dubbi dinnanzi al clima di incertezza che incombe sui futuri processi decisionali aziendali, soprattutto dopo le notizie apparse sugli organi di informazione (Messaggero del 15 settembre e Il Tempo del 21 settembre) circa il nuovo incarico assegnato al Prof. Romano presso la Direzione Regionale Programmazione e Risorse del Servizio Sanitario della Regione Lazio, notizie, peraltro, mai smentite.
Tale situazione di incertezza diventa ulteriore motivo di confusione e destabilizzazione. Non si comprende a tutt’oggi, infatti, se tale incarico determinerà un ulteriore avvicendamento, con la nomina di un nuovo Direttore generale, oppure, per “salvare” le apparenze e gli equilibri politico-istituzionali, la trasformazione della natura giuridica del rapporto di lavoro con l’Azienda Roma D, del Prof. Romano, che assumerebbe il ruolo di Commissario Straordinario.
Quindi, come interpretare la scelta di prorogare anzitempo quei contratti ai professionisti esterni?

Forse potrebbe intendersi come una “manovra strategica” per garantire al “nuovo Commissario straordinario” (ex DG) un supporto ed una collaborazione “di fiducia”, in diversi ambiti della gestione e organizzazione aziendale? Diversamente appare quanto mai insolita la decisione di vincolare a tale decisione i nuovi vertici.
Questa situazione riguardanti ripetuti avvicendamenti, tenuto conto che, nell’arco di poco più di un anno si è visto il passaggio dalla precedente gestione al “doppio commissariamento” (Dr.ssa Graziella Ansuini e Dr. Maurizio Vittucci) fino alla nomina dell’attuale Direttore Generale, Prof. Ferdinando Romano, appare sempre più come un ingiustificabile ed inaccettabile balletto, frutto di giochi ed equilibri che nulla avrebbero a che fare con il principio di buon andamento della pubblica amministrazione, determinando, di fatto, uno stato di confusione e preoccupante destabilizzazione sia negli organi di gestione della Asl Roma D, sia tra le/gli operatrici/tori, nello svolgimento delle varie e diverse attività negli uffici e nei servizi con pesanti ricadute sui livelli qualitativi e quantitativi della assistenza, in un momento di difficoltà dove sempre più profonde ed acute divengono le criticità esistenti nei servizi socio sanitari dell’ Azienda.
Questo scenario, non può non rappresentare, in tutti i suoi aspetti e nella sua complessità, l’espressione e la manifestazione più palese dell’ennesima dinamica e logica di un potere e un uso delle istituzioni che sono sempre più lontani dalle esigenze e dai bisogni reali delle persone; e, questo, appare tanto più grave oggi, considerando la crisi profonda che sta attraversando il Paese, crisi, che non è solo economica, finanziaria, politica, ma morale, etica, civile per coloro che ogni giorno ne subiscono il peso e le conseguenze: operatrici/tori, lavoratrici e lavoratori, gli stessi cittadini utenti, generando, così, anche quel senso profondo di demoralizzazione, umiliazione e malessere.
Scrivente O.S., chiede alle SS.LL. che vengano definite ed espresse con urgenza, chiarezza e trasparenza le linee e le intenzioni sui futuri processi decisionali in merito all’organizzazione, al funzionamento e alla gestione dell’ Asl Roma D.
Distinti saluti
Prot. Asl Rm/D n° 87513 del 22/09/2011

mercoledì 31 agosto 2011

MARTEDI’ 6 SETTEMBRE SCIOPERO GENERALE

Contro i ladri di Futuro e di Democrazia
UNA MANOVRA CONTRO I LAVORATORI, LA GENTE COMUNE, I PENSIONATI, LE DONNE, I PRECARI
Il Governo, sotto gli ordini impartiti dall’Unione Europea e dalla Banca Centrale Europea, con l’ennesima manovra economico-finanziaria, la terza nei primi 6 mesi del 2011 e la seconda in poco più di trenta giorni, il cui ammontare arriva a 120 miliardi di euro, infligge un colpo feroce ai diritti e alle condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori, dei precari, dei pensionati e di tutti coloro che da sempre pagano i costi di politiche economico/finanziarie imposte dai poteri dominanti, senza toccare i redditi e i privilegi dei veri ricchi, quel 10% delle famiglie che possiedono oltre il 50% della ricchezza del nostro paese o quelli che evadono le tasse per oltre 120 miliardi e, in conclusione, viene tolta anche la “ Tassa di Solidarietà” per i redditi più alti.

Stanno mettendo mano su tutto, dall’attacco alle pensioni ed in nome della crisi, con il decreto in discussione in Parlamento cancellano diritti fondamentali delle lavoratrici e dei lavoratori, aggirano e, di fatto, cancellano l’art. 18, rendono più facili i licenziamenti, annullano il Contratto Nazionale (complice anche il famigerato accordo firmato il 28 Giugno scorso da CGIL, CISL, UIL, UGL e Confindustria) cancellano il 25 Aprile ed il 1 Maggio, arrivano a stabilire il pagamento delle tredicesime subordinato al raggiungimento degli obiettivi, attaccano il sistema pensionistico, annullando la possibilità di riscattare gli anni di laurea e con la minaccia di mettere mano, per rastrellare soldi, perfino alle pensioni di reversibilità, agli orfani e alle vedove e fanno slittare di 24 mesi il pagamento del TFR, smantellano e privatizzano, inoltre, i servizi sociali e sanitari, e svendono beni e patrimonio pubblico imponendo, di fatto, l’introduzione di tickets, tasse locali e nuove gabelle …e, questo senza alcun intervento sulle ricchezze e sui patrimoni.

DICIAMO NO A QUESTO MASSACRO SOCIALE !

per difendere i nostri diritti, la nostra vita e per riprenderci il futuro

PARTECIPIAMO ALLO SCIOPERO DEL 6 SETTEMBRE
Indetto dal Sindacalismo di Base
Cobas Asl Rm/D

La devastante manovra economica di agosto

Eravamo appena rimasti “tramortiti” dalla manovra ultima di luglio che è arrivata, ben più pesante, quella di agosto.
Per andare incontro alla crisi finanziaria internazionale, al crollo delle borse, ai diktat dei banchieri e delle grandi imprese e su ordine espresso della BCE, il ministro Tremonti, Berlusconi e il governo, con l’obiettivo del fatidico pareggio di bilancio, hanno partorito una manovra-monstre che è di 25,7 miliardi nel 2012 sino ad arrivare nel 2013 a 49,8 miliardi di euro, suscitando la condivisione dei vertici economici europei, il “”grande apprezzamento” della cancelliera tedesca Merkel, la sottoscrizione del decreto del Presidente Napolitano e il nullismo politico della sedicente “opposizione” parlamentare, con gli annessi sindacati governativi.
La manovra è una babele di tagli generalizzati a partire dai 6 miliardi nel 2012 e di 2,5 nel 2013 nei Ministeri sino ai 6 miliardi nel 2012 e di 3,5 nel 2013 negli Enti Locali.
Il pagamento del TFR per i lavoratori (per le uscite di anzianità, non di vecchiaia) sarà posticipato a 24 mesi (non più 6), senza interessi.
Le tredicesime dei lavoratori, nelle amministrazioni che non rispettano gli obiettivi di riduzione della spesa, saranno a rischio.
Con l’alibi della riduzione dei costi si procede all’eliminazione dei piccoli comuni sotto i 1000 abitanti e di una trentina di Province (sotto i 300 mila abitanti), senza prevedere chi debba avere le attuali competenze di questi enti, che in genere sono sovra-comunali, il cui risparmio riguarderebbe esclusivamente il taglio della classe politica, ma che sarebbe prontamente sostituita da esosi manager pubblici e/o privati e sarebbe un'ulteriore giustificazione alla privatizzazione di fornitura di beni e servizi, con le competenze oggi spettanti alle province, in materia di formazione professionale e lavoro, privatizzate, con temi come la sorveglianza ambientale o dell'edilizia scolastica accantonati, così come la manutenzione delle strade, dei boschi e del territorio e con la mobilità forzata dei dipendenti stessi. Vengono inoltre soppressi gli enti pubblici non economici con meno di 70 unità.
Vengono annullate e spostate alla domenica festività significative e di lotta del 25 aprile, 1° maggio e 2 giugno, per aumentare la “produttività” nazionale.
A partire dal 2016 sale l’età per la pensione di vecchiaia per le donne che salirà a 65 anni nel 2027.
Viene applicato anche nella scuola, come era già stato deciso per le altre amministrazioni pubbliche, la cosiddetta finestra mobile per la pensione con l’uscita ritardata di 12 mesi a decorrere dal raggiungimento dei requisiti d’età.
I servizi pubblici locali a rilevanza economica, alla faccia del voto referendario, saranno privatizzati. Per favorire questo processo, saranno premiate (stanziati 500 milioni di euro) quelle amministrazioni locali che venderanno le proprie quote azionarie.
E la tassazione dei redditi invece di toccare veramente i patrimoni (per esempio quelli superiori ai 5 o ai 10 milioni di euro) e le grandi rendite finanziarie si limita a una tassa di solidarietà modesta sui redditi oltre i 90 e i 150 mila euro per 3 anni, mentre invece la manovra colpisce ancora una volta i ceti medi e la sbandierata lotta all’evasione fiscale rimane lettera morta.
E dulcis in fundo, come spiegato da Sacconi in conferenza stampa, l’estensione erga omnes, retroattivamente, degli accordi Fiat che si collega direttamente a quanto previsto dal patto interconfederale del 28 giugno, con la ”novità” della prevalenza dei contratti aziendali su quelli nazionali e la rappresentanza sindacale “sancita” dalla maggioranza delle RSU o delle RSA e con l’annunciato pericolo di cambiare pesantemente lo Statuto dei Lavoratori, rimettendo nelle mani dei sindacati complici e dei padroni le tutele prima previste dallo stesso Statuto.
Questi i provvedimenti più odiosi della manovra ferragostana ma è chiaro che essendo una manovra “in progress” solo la pubblicazione del decreto darà una risposta definitiva sulla sua micidiale portata.
La Confederazione Cobas, a partire da settembre, metterà in campo tutte le iniziative di mobilitazione necessarie per rispedire al mittente questa famigerata manovra.

Trasferimenti/mobilità personale infermieristico Presidio Ospedaliero G.B.Grassi.


Al Direttore Generale AUSL Roma D
Prof. Ferdinando Romano
Al Direttore Sanitario Aziendale
Dr.ssa A. Rosalba Buttiglieri
Al Direttore Sanitario P.O. G.B. Grassi
Dr.ssa Paola Masala
Al Coordinatore dei Servizi delle Servizi delle Professioni
Sanitarie e Sociali
Dr. Andrea Tranghese
Al Coordinatore S.A.I. P.O. G.B. Grassi
Sig. Luciano Pietrarelli

e,p.c Al Consiglio delle/i Delegate/i R.S.U

.
Scrivente O.S., è venuta a conoscenza, solo oggi, del trasferimento di una CPSI, avvenuto in data 03/04/2011, dal Pronto Soccorso dell’Ospedale G.B. Grassi al Reparto di Emergenza e Terapia Sub Intensiva dello stesso Ospedale.
Il provvedimento avrebbe contestualmente determinato anche il passaggio di un’altra CPSI dallo stesso reparto di Emergenza e Terapia Sub - Intensiva al Pronto Soccorso.
Non si comprendono le ragioni, né tantomeno l’opportunità, di tali spostamenti in considerazione anche del fatto che i provvedimenti hanno riguardato operatrici con diversa tipologia di contratto: infatti l’unità infermieristica che era in servizio presso il P.S., è assunta con contratto a tempo indeterminato, mentre l’altra unità si trova ancora a tempo determinato, per sostituzione maternità, con contratto in scadenza ( 30/09/2011 ).
Cosa accadrà nell’eventualità, chiaramente non auspicabile, che all’operatrice trasferita al P.S. non venga rinnovato il contratto in scadenza?
E’ utile ricordare che, proprio per permettere l’attivazione del reparto di Sub Intensiva, furono utilizzati inserimenti/assunzioni di figure professionali infermieristiche con contratto a tempo determinato, stipulati a seguito della nota campagna antinfluenzale H1N1.
Non vorremmo, invece, che tra le ragioni di tali spostamenti ci fosse il tentativo, di cercare di creare “condizioni di stabilità” al reparto di Emergenza e Terapia Sub - Intensiva, nell’eventualità che non siano rinnovati i contratti in scadenza, assegnando, allo stesso, personale prelevato da altri servizi e altri reparti, aggirando così il problema, senza affrontarlo come si dovrebbe, ma anzi eludendo quella che è la vera questione della carenza del personale; pensiamo invece che sarebbe necessario adottare, anche in questa situazione di difficoltà economico/finanziaria, quei provvedimenti che possano almeno assicurare gli attuali livelli di assistenza, attraverso la proroga dei contratti in scadenza, la sostituzione continuativa di tutto il personale in maternità ed il reintegro del personale sospeso a vario titolo.
Se così fosse, si sono pensate le conseguenze che tale sciagurata ipotesi potrebbe creare per quei reparti e, in questo caso, per il Pronto Soccorso già fortemente carenti di personale?
Non può tale decisione, quindi, non suscitare stupore, perplessità e particolare preoccupazione per la completa assenza di procedure, come quelle, per esempio, di avvisi di mobilità e graduatorie, che avrebbero permesso ad altre/i lavoratrici/tori di poter concorrere, tenuto conto, soprattutto, che il Pronto Soccorso è un reparto dove si verificano circa 70000 accessi l’anno e dove le/gli operatrici/tori, proprio per la carenza e l’insufficienza del personale, sono costretti a svolgere il proprio lavoro in condizioni di estremo disagio e difficoltà, sottoposti a ritmi e carichi di lavoro inumani e, quindi, costretti ad inevitabili condizioni di stress ( burnout).
Questa O.S. ha più volte avuto modo di segnalare e denunciare le problematiche riguardanti le politiche, l’uso e la gestione delle Risorse Umane e Professionali all’interno della Asl Rm/D, sottolineando come queste (assunzioni, mobilità, trasferimenti, comandi, ecc.,) necessitavano di interventi adeguati in grado di garantire, in modo oculato ed appropriato, sia un’equa distribuzione e razionalizzazione delle stesse in rapporto ai ruoli, alle qualifiche, alle competenze e alle professionalità nelle rispettive assegnazioni e collocazioni, sia il rispetto di quei criteri e quei principi di correttezza e trasparenza ( graduatorie, avvisi e bandi di mobilità, ecc.) necessari per assicurare certezza e tutela del diritto, nonché dignità umana, professionale/lavorativa a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori.
Quanto avvenuto, invece, sembra ripercorre strade e modalità già conosciute che contrastano, non solo con i principi di correttezza, trasparenza e buona fede, ai quali un’amministrazione pubblica deve richiamarsi, ma, sembrerebbero, essere anche in contrasto con le stesse intenzioni espresse dalla Direzione Aziendale e che, si presume, fossero all’origine dell’emanazione delle circolari del 14/01/2001, Prot. n° 3379 e della successiva integrazione del 23/02/2011, Prot. n° 17695. Tali circolari, emanate anche in virtù dei Programmi Operativi 2011 – 2012 della Regione Lazio, in merito alla ricognizione del personale e allo scopo indubbiamente di “recuperare”, ottimizzare le risorse umane e professionali esistenti, stabilivano che….” ogni trasferimento interno deve essere preventivamente autorizzato dalla Direzione Generale”.
Scrivente O.S. ritiene, pertanto, tali spostamenti di personale, disposti senza aver prima definito, in modo leggibile e trasparente, criteri, priorità e modalità degli stessi, in rapporto alle esigenze e alle priorità dei vari servizi e reparti, immotivati, discrezionali ed arbitrari e si riserva di segnalare qualsiasi incompatibilità e disservizio che dovesse, eventualmente, verificarsi.
Scrivente O.S. chiede, infine, che vengano attivate tutte le iniziative e le procedure necessarie affinché, alle unità lavorative in servizio a tempo determinato, possa essere rinnovato il contratto, onde evitare ulteriori, gravi e profonde carenze di personale con pesanti ricadute sui servizi e sui reparti e, quindi, sulle stesse condizioni di salute dei cittadini/utenti. Distinti Saluti
Prot. Asl Rm/D
n° 79268 del 25/08/2011
p. il Cobas Asl Rm/D
le/i Delegate/i R.S.U.
Laura Mazzarella - Cesare Morra - Antonio Nocera

Servizio di pulizia e sanificazione ambientale: riduzione attività


Al Direttore Generale Asl Roma D
Prof. Ferdinando Romano
Al Direttore Sanitario Aziendale
Dr.ssa Anna Rosalba Buttiglieri
Al Dirigente U.O.C Acquisizione Forniture Beni Servizi
Dr.ssa Diana Pasquarelli
Al Dirigente U.O.C. Amministrativa PP.OO. Grassi CPO
D.ssa Paola Savina
Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione
Dr. Claudio Fantini
Al Direttore Area Risorse Umane e Affari Generali
Dr. Filippo Coiro
e p.c Al Consiglio delle/i Delegate/i R.S.U




Scrivente O.S., è venuta a conoscenza che, a seguito di recenti disposizioni della Direzione della Asl Rm/D, sono state ridotte, da qualche settimana, le attività di pulizia e sanificazione ambientale, espletate dalle ditte appaltatrici, presso alcune strutture/locali e servizi, specificatamente a quelle che fanno riferimento ad alcune tipologie di superfici/spazi.
Pur consapevoli che tali decisioni aziendali sono dettate dalla necessità di dare applicazione al Piano di rientro, imposto dalla Regione Lazio, che chiede, tra l’altro, alle Aziende Sanitarie la realizzazione di un ulteriore risparmio del 10% sugli acquisti di beni e servizi, rispetto ai costi sostenuti nel 2010, non possono non sollevarsi alcune obiezioni e preoccupazioni in merito alle misure adottate.
Infatti, le possibili conseguenze derivanti da tale disposizione sono quelle di non veder garantite quelle condizioni di igiene e salubrità, nonché di decoro, che necessariamente devono mantenersi nei luoghi di lavoro che, si ricorda “…….devono essere sottoposti a regolare pulitura, onde assicurare condizioni igieniche adeguate” (art.64 – d.lgs.81/08). Il diritto alla salubrità nei rispettivi luoghi di lavoro, è una manifestazione del diritto alla salute sancito nella Costituzione Italiana, e deve ritenersi, fondamentale anche per il rispetto della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori che vivono una parte considerevole della loro giornata in tali ambienti senza trascurare il fatto che alcuni degli uffici interessati sono aperti anche al pubblico e, quindi con una maggiore necessità di interventi.



Cosa che non può, inoltre, non essere sottolineata è quella della pulizia dei bagni e dei servizi igienici che richiedono pulizie e sanificazioni quotidiane.
Probabilmente le limitazioni imposte andranno a determinare un peggioramento delle condizioni igieniche nei spazi/luoghi di lavoro, soprattutto con la ripresa del lavoro a pieno regime dopo le ferie estive e, quindi, un disagio per le/gli operatrici/tori/, questo anche in considerazione del fatto che i livelli dei servizi affidati alle ditte esterne erano, già prima della recente restrizione, il risultato di appalti che nel corso del tempo sono stati sempre più progressivamente orientati ed improntati a logiche e criteri di estremo risparmio.
I tagli nei fondi destinati a tali servizi, potrebbero, inoltre, avere ripercussioni sugli standard di qualità delle attività di pulizia giornaliere e/o periodiche, per la stessa necessità da parte delle ditte di dover operare un ulteriore razionalizzazione e risparmio nel tentativo di recuperare quella parte di utili sacrificati dalla applicazione delle nuove disposizioni.
Scrivente O.S. intende, inoltre, sottolineare, un’ulteriore aspetto, che non può essere trascurato, ed è quello delle possibili ricadute che tale provvedimento può comportare dal punto di vista occupazionale per il personale addetto a tali servizi: ossia, il rischio di vedersi collocato, a causa della riduzione dell’orario di lavoro, in cassa integrazione o di perdere il lavoro stesso.
Questa O.S. auspica, pertanto, che ogni rimodulazione del servizio di pulizia venga programmato e organizzato nel pieno rispetto delle normative vigenti in materia di igiene e pulizia nei luoghi di lavoro tenendo conto, oltre alla necessità di provvedere al contenimento della spesa, alla necessità dell’individuazione e dell’adozione di efficienti ed efficaci sistemi di verifica e di controllo sui servizi resi per poter meglio garantire livelli quantitativi/qualitativi adeguati delle prestazioni.
Distinti saluti

Prot. AUSL RM/D
n° 78.678 del 23/08/2011




p. il Cobas Asl Rm/D
le/i Delegate/i R.S.U.
Laura Mazzarella - Cesare Morra - Antonio Nocera

Presidio Sant’Agostino – Progetto Casa della Salute della Donna e del Bambino – destinazione / collocazione attività e Servizi.

Al Presidente e Commissario alla Sanità della Regione Lazio
On. Renata Polverini
Al Direttore Generale AUSL Roma D
Prof. Ferdinando Romano
Al Direttore Sanitario Aziendale
Dr.ssa A. Rosalba Buttiglieri
Al Direttore del Distretto Municipio XIII
Dr.ssa Daniela Sgroi
Al Direttore Area Tutela della Donna e del Bambino
Dr. Pierluigi Palazzetti
Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione
Dr. Claudio Fantini
Al Direttore f. f. U.O.C.I. Salute della Donna e del Bambino
Dr.ssa Patrizia Musacchio
Al Dirigente Responsabile U.O. Tutela Salute Mentale e
Riabilitativa Età Evolutiva
Dr. Enrico Nonnis
Al Dirigente U.O.C. Gestione Patrimonio Immobiliare
Ing. Domenico Di Nino
e,p.c Al Comitato a Difesa della Casa del Parto e dei
Servizi Materno - Infantile
Al Consiglio delle/i Delegate/i R.S.U


Questa O.S., ha avuto modo di rappresentare più volte in passato, attraverso diverse segnalazioni, la problematica della carenza e dell’inadeguatezza delle strutture nel Distretto Sanitario del XIII Municipio.
Particolare attenzione è stata rivolta al Presidio Sant’Agostino di Ostia in merito al trasferimento e alla sistemazione dei servizi lì precedentemente collocati ( v. Consultorio Familiare di Ostia, l’Immunoprofilassi / Vaccinazioni, TSMREE, Comavi, ex Medicina Preventiva) e per quanto riguarda la ripresa dei lavori stessi dopo la nota sospensione ( tra quelle inviate le note del 7.09.2010, Prot. Asl n° 80838 e del 14/01/2011 Prot. Asl n° 3329 Rm/D).
Nelle note si chiedeva, tra l’altro, di poter conoscere le intenzione e la programmazione Aziendale in merito alla realizzazione del Progetto della “Casa della Salute della Donna e del Bambino”, motivo stesso dello stanziamento e del finanziamento dei lavori di ristrutturazione e, soprattutto, di conoscere, viste le enormi difficoltà e gli evidenti disagi nei quali attualmente operano i servizi sopra indicati, i tempi e le modalità della definitiva ricollocazione dei Servizi lì precedentemente esistenti.
Tali questioni e le relative problematiche sono state anche al centro di partecipate iniziative pubbliche con richieste di chiarimenti e sollecitazioni da parte di molte realtà del Territorio ( v. Comitato a Difesa della Casa del Parto e dei Servizi Materno Infantile ) che hanno visto anche l’interessamento delle forze politiche del XIII Municipio.
Malgrado ciò a tutt’oggi, al di là di alcune generiche notizie, peraltro diramate e apparse a mezzo stampa, nessuna formale comunicazione ed informazione è pervenuta e non si sono potuti, quindi, conoscere nè i tempi certi dell’ultimazione dei lavori, né, tantomeno, fatto ancora più grave, le modalità di attuazione, con l’individuazione e l’assegnazione di spazi idonei ed adeguati, come previsto nel Progetto originale e dalle norme esistenti riguardanti l’accreditamento delle strutture sanitarie, della sistemazione e ricollocazione dei servizi, soprattutto, di quelli lì precedentemente esistenti quali il Consultorio Familiare di Ostia, il TSMREE, l’Immunoprofilassi/Vaccinazioni, oltre a quella fondamentale, ed imprescindibile, della destinazione e del pieno utilizzo della struttura pubblica Sant’Agostino.
Tra le intenzioni manifestate dall’Azienda, sempre a mezzo stampa ( Il Nuovo Giornale di Ostia del 12/07/2011 dopo di quello sul Messaggero del 2/09/2010 ) ci sarebbe quella del trasferimento, dei servizi e delle attività legate agli ambulatori di Medicina Specialistica, dalla sede di Via Paolini al presidio Sant’Agostino. Tale trasferimento sarebbe determinato dalla necessità di realizzare i lavori di ristrutturazione, soprattutto, quelli per la messa in sicurezza della struttura stessa, lavori peraltro già preventivati, annunciati e rinviati da tempo.
Questa O.S. esprimeva, a tale proposito, e specificatamente nella nota del 7.09.2010, Prot. Asl n° 80838, il timore che tale decisione, senza le opportune garanzie sui tempi, sui modi e, soprattutto sulla temporaneità del trasferimento in questione, in merito ai lavori di ristrutturazione della sede di Via Paolini, potesse compromettere, non solo il progetto della Casa della Salute della Donna e del Bambino, ma anche ostacolare un’adeguata ed idonea ricollocazione all’interno del Sant’Agostino, di quei servizi che lì si trovavano e che attualmente operano con particolari difficoltà e con enormi disagi per le/gli operatrici/tori e, soprattutto per i cittadini/utenti.
Timori e preoccupazioni che, oggi trovano fondamento anche nel fatto che al Progetto della Casa della Salute della Donna e del Bambino non è stata data definizione certa sia in merito ai servizi e alle specifiche attività che lì dovrebbero svolgersi, sia in merito all’individuazione delle risorse umane e professionali necessarie alla sua completa realizzazione e, di conseguenza, al pieno e completo funzionamento della struttura stessa secondo quanto già previsto ed approvato.
Si ricorda che il Progetto della Casa della Salute della Donna e del Bambino rispondeva agli obiettivi strategici del Piano Sanitario Nazionale 2003 – 2005 e agli obiettivi legati alla riorganizzazione e al potenziamento dei Servizi Territoriali con particolare riferimento a quelli riguardanti l’Area Materno Infantile e dell’Età Evolutiva. Ed è con queste premesse che venne individuato, una volta ristrutturato, il Sant’Agostino come un idoneo specifico spazio fisico per ospitare la Casa della Salute della Donna e del Bambino e il Centro per il bambino autistico.
Progetto, questo, che si inserisce, oltretutto, in un contesto territoriale, quello del Comune di Fiumicino e del Municipio XIII, già carente di servizi e che ha visto realizzare nel corso degli anni una forte crescita ed espansione edilizio/abitativa, peraltro ancora in continuo e crescente divenire, con una significativa presenza di donne, di coppie giovani e con indici di natalità molto elevati.
Dopo la nota sospensione, la ripresa dei lavori lascia pensare che sia imminente la consegna della struttura ( novembre 2011? ) ma la mancanza di chiarezza e di trasparenza da parte della Regione Lazio e della Direzione Aziendale, nel far conoscere formalmente le intenzioni, i programmi ed i progetti e la più totale assenza di un confronto per cercare di realizzare un percorso condiviso con le parti sociali, le realtà del territorio e le/gli operatrici/tori, rischiano di trasformare la Struttura/Presidio Sant’Agostino in “Terreno di Conquista” privo di uno studio razionale e funzionale oltre che di una sua effettiva progettualità capace di tener conto dei reali bisogni di salute del Territorio.
Tale situazione può determinare, in assenza di una necessaria ed ineludibile visione d’insieme nell’organizzazione e nella programmazione socio/sanitaria territoriale, la spinta ad assecondare interessi ed esigenze che, se pur avrebbero una qualche ragione e legittimità, rischiano di compromettere non solo il Progetto originario, per il quale è stata finanziata la ristrutturazione, ma la giusta, idonea e funzionale collocazione di quei servizi lì precedentemente esistenti.
Scrivente O.S. riterrebbe, grave, pertanto, qualora corrispondesse al vero, l’esistenza di un “Piano Operativo Aziendale dei Servizi Territoriali e Distrettuali” in merito all’utilizzo del Sant’Agostino che, cancellerebbe, di fatto, il Progetto della Casa della Salute della Donna e del Bambino senza, peraltro, aver preventivamente informato, interessato ed investito sia le/gli operatrici/tori, i cittadini/utenti e tutte quelle realtà che nel Territorio direttamente operano e vivono.
Si ricorda, a tale proposito, che questa O.S. ha già rappresentato più volte in passato, attraverso una serie di note, la necessità di politiche volte all’individuazione e alla realizzazione di spazi e strutture dove potenziare e collocare quei servizi socio – sanitari primari, necessari alla tutela della salute e, di conseguenza, al miglioramento della qualità della vita delle persone, ribadendo la necessità e la priorità di dare giusta ed idonea sistemazione a quei servizi sopra indicati, ricordando, inoltre, che, in particolare, per quanto riguarda il Consultorio Familiare di Ostia sono state presentate dettagliate e specifiche note di segnalazione (del 15/12/2008 Prot. Asl n°103823 – del 23/06/2009, Prot. Asl n° 57806, del 09/02/2011, Prot. Asl n° 12268) e, pertanto, la sua futura sistemazione, all’interno del Sant’Agostino, non può non rispettare e osservare quei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi previsti dal Decreto della Regione Lazio n° 90 del 10/11/2010.
Situazione altrettanto delicata quella riguardante il TSMREE e il Servizio Immunoprofilassi/ Centro vaccinale.
Lo spostamento e la ricollocazione, presso il Sant’Agostino, dei servizi suddetti non può non tener conto delle loro singole e specifiche esigenze e necessità anche attraverso uno studio e un’analisi che sappia considerare e superare le difficoltà, le criticità ed i disagi attualmente esistenti.
In particolare, per quanto riguarda il TSMREE, l’attuale collocazione (sede ANFFAS di Via del Sommergibile ) se pur ritenuta dignitosa rispetto a quella, che fu in passato inizialmente individuata ( Via U. Cagni) risulta insufficiente e non risponde chiaramente a quei requisiti e a quell’esigenza di luogo/spazio dove i pazienti, portatori di svariate e specifiche patologie, di diverse fasce di età, possano essere accolti, visitati, curati e seguiti in modo idoneo e funzionale al percorso terapeutico ed al progetto riabilitativo necessario, insieme al nucleo familiare.
Situazione altrettanto disagevole quella del Servizio Immunoprofilassi/Centro vaccinale, che avrebbe la necessità di 7/8 stanze ed ampie sale d’attesa, ma che attualmente è collocato presso parte dei locali di V.le Vasco De Gama / Via delle Repubbliche Marinare dove le/gli operatrici/tori sono costretti a svolgere la loro attività in spazi angusti ed insufficienti, e dove, gli stessi cittadini/utenti e molte mamme con bambini in passeggino, sono costretti a sostare, a causa dell’insufficienza dei locali e dell’inadeguatezza della sala d’attesa, all’esterno della struttura cercando di trovare sistemazione lungo uno strettissimo marciapiede da dove, peraltro, provengono miasmi irrespirabili per la presenza di grate che si affacciano sugli impianti idraulico/fognari condominiali e quindi sicuramente insalubri in particolar modo per i bambini presenti.
Scrivente O.S. considererebbe, pertanto, inaccettabile ed ingiustificabile qualsiasi scelta o provvedimento che non tenesse conto degli spazi necessari per ciascun servizio, con l’assegnazione di un numero sufficiente ed idoneo di stanze per garantire non solo un appropriato e funzionale svolgimento del ruolo e delle funzioni istituzionali dei servizi suddetti, ma anche il rispetto della dignità umana, lavorativa e professionale delle operatrici e degli operatori, nonché per rispondere alle esigenze, ai bisogni, ai diritti e per tutelare il diritto alla salute e la dignità stessa dei cittadini/utenti.
Scrivente O.S. nell’esprimere, infine, il più totale rammarico e disappunto per l’assenza di un confronto su tali problematiche, malgrado questo fosse stato più volte richiesto e sollecitato anche dalle realtà del Territorio come il Comitato a difesa della Casa del Parto e dei Servizi Materno Infantile, dichiara la sua più netta contrarietà a decisioni e scelte che potrebbero determinare la cancellazione del Progetto della “ Casa della Salute della Donna e del Bambino” e che, in modo particolare, potrebbero altresì comportare limitazioni e difficoltà per quei servizi che, operando nelle più totali difficoltà e nel più profondo disagio, sono da anni in attesa di una definitiva idonea e dignitosa sistemazione.
Scrivente O.S. si riserva, in ogni caso, di intraprendere tutte le iniziative per segnalare e denunciare qualsiasi criticità, limitazione, disservizio e disagio che verranno a determinarsi.
Distinti saluti
Prot. Asl Rm/D
n° 78455 del 22 Agosto 2011

p. il Cobas Asl Rm/D
le/i Delegate/i R.S.U.
Laura Mazzarella - Cesare Morra - Antonio Nocera