sabato 24 settembre 2011

Incarichi – consulenze – stato dell’organizzazione dell’ Asl Roma/D.

Al Presidente e Commissario alla Sanità della Regione Lazio
On. Renata Polverini
Al Direttore Generale Asl Roma D
Prof. Ferdinando Romano
Al Direttore Sanitario Aziendale
Dr.ssa A. Rosalba Buttiglieri
Al Direttore Area Risorse Umane e Affari Generali
Dr. Filippo Coiro
e,p.c Al Coordinatore della R.S.U.
Eugenio Bellomo
Al Consiglio delle/i Delegate/i R.S.U


Scrivente O.S. è venuta a conoscenza che, con la deliberazione n° 1201 del 16 Settembre 2011, la Direzione Aziendale della Asl Roma D ha disposto una proroga di un anno degli incarichi conferiti: all‘Avvocato Paolo Maselli fino al 31.03.2012 con la deliberazione n. 430 del 01.04.2011 e n.541 del 19.04.2011– per “svolgere attività di supporto in materia sindacale, in gestione del personale ed in politiche di sviluppo organizzativo”; all’ Avv. Egidio Russo fino al 31.03.2012 con la deliberazione n. 431 del 01.04.2011 - “con funzioni di indirizzo e riorganizzazione dell’ufficio legale, oltreché di supervisione del contenzioso aziendale..”; al Dr. Domenico Crisara’ fino al 30.04.2012 con la deliberazione n. 541 del 01.04.2011 per “la riorganizzazione della medicina generale in maniera da consentire una riqualificazione efficiente ed efficace dell’assistenza e della deospedalizzazione” per costi complessivi pari a € 210.179,89.
Nella situazione attuale di grave crisi economico/finanziaria del Paese e viste le difficoltà in cui versa complessivamente il Sistema Sanitario, ed in particolare la Sanità della Regione Lazio, a tutt’oggi commissariata per l’attuazione del Piano di Rientro del debito sanitario, la Asl Roma D è tenuta maggiormente ad ottemperare alle disposizioni regionali in merito alla esecuzione del piano medesimo, nell’ottica della razionalizzazione e riduzione della spesa per beni e servizi (circa il 10%) nonché di razionalizzazione e contenimento della spesa del personale, se pur in presenza di una grave e preoccupante carenza cronica dello stesso (medico, infermieristico, ausiliario, amministrativo, tecnico, ecc.) non avendo neanche più la certezza di poter sostituire le lavoratrici in maternità, con il rischio evidente di acuire le già presenti criticità all’interno delle strutture socio-sanitarie.
Ed è in questo scenario che l’Azienda ha adottato misure restrittive con la contrazione degli acquisti dei beni anche di natura sanitaria, e nella gestione dei servizi, affidati a terzi, come nel caso della riduzione delle attività di pulizia e sanificazione ambientale, a danno della qualità dei servizi stessi e con ricadute sulle condizioni di vita e di lavoro per il personale addetto a tali servizi costretto a vedersi ridurre le ore di lavoro e/o alla collocazione in cassa integrazione.
Con tali premesse ed in tali condizioni appare singolare che si sia ritenuto necessario conferire a dei professionisti esterni gli incarichi suddetti sostenendo che …”non è rinvenibile all’interno della struttura aziendale una figura (figure) professionale che possa svolgere le diverse e specifiche attività …” senza considerare, in questo modo, il fatto che tali compiti e funzioni potrebbero essere svolte dall’insieme delle strutture operative e organizzative dell’ Unità Sanitaria Locale stessa, attraverso il supporto, la collaborazione e la sinergia di tutte le sue diverse articolazioni compresi il Collegio di Direzione, il Consiglio dei Sanitari.
Compiti e funzioni che rientrerebbero tra l’altro nelle prerogative sia del Direttore Sanitario che del Direttore Amministrativo, figure non irrilevanti, anche, in considerazione della stesura del nuovo atto aziendale. La Direzione Aziendale, peraltro, ingiustificatamente, non ha ancora provveduto alla nomina del Direttore Amministrativo, determinando in questo modo un vuoto nella attività gestionale complessiva.
A tutto ciò si aggiunge che con l’adozione di tali provvedimenti non si è tenuto conto e non si è cercato di valorizzare competenze, conoscenze, saperi e funzioni presenti all’interno dell’azienda cosa che, se tenuta nella giusta e opportuna considerazione, non avrebbe, peraltro, determinato oneri aggiuntivi a carico dell’azienda stessa. Sorprende, inoltre, che alcuni dirigenti siano stati chiamati a svolgere incarichi istituzionali (Dr.ssa Graziella Ansuini Commissario Straordinario e Dr.ssa Giuditta Del Borrello di Direttore Amministrativo) e poi non siano stati ritenuti sufficientemente “idonei” a ricoprire tali incarichi.
Non può, inoltre, non essere rilevato che l’affidamento di nuovi incarichi a soggetti esterni, finanziato con fondi privati, così come prescritto, peraltro, dal Decreto del Commissario ad Acta n°113 del 31.12.2010, comporta, comunque, una riduzione dei contributi che l’Azienda avrebbe potuto destinare all’acquisto di attrezzature sanitarie e scientifiche.
Il provvedimento di proroga dei contratti suindicati suscita ancora maggiori perplessità e solleva interrogativi sulle ragioni che hanno determinato la necessità di prorogare con così largo anticipo, rispetto alla loro scadenza giuridica, gli incarichi richiamati.
Sembrerebbe che ciò risponda più ad una consuetudine delle varie e diverse gestioni aziendali, quella cioè di adottare provvedimenti rispondenti a logiche dettate dalla definizione di equilibri e assetti aziendali al di fuori di qualsiasi criterio di efficienza, efficacia e funzionalità per l’azienda stessa.
Tali decisioni suscitano ancor più dubbi dinnanzi al clima di incertezza che incombe sui futuri processi decisionali aziendali, soprattutto dopo le notizie apparse sugli organi di informazione (Messaggero del 15 settembre e Il Tempo del 21 settembre) circa il nuovo incarico assegnato al Prof. Romano presso la Direzione Regionale Programmazione e Risorse del Servizio Sanitario della Regione Lazio, notizie, peraltro, mai smentite.
Tale situazione di incertezza diventa ulteriore motivo di confusione e destabilizzazione. Non si comprende a tutt’oggi, infatti, se tale incarico determinerà un ulteriore avvicendamento, con la nomina di un nuovo Direttore generale, oppure, per “salvare” le apparenze e gli equilibri politico-istituzionali, la trasformazione della natura giuridica del rapporto di lavoro con l’Azienda Roma D, del Prof. Romano, che assumerebbe il ruolo di Commissario Straordinario.
Quindi, come interpretare la scelta di prorogare anzitempo quei contratti ai professionisti esterni?

Forse potrebbe intendersi come una “manovra strategica” per garantire al “nuovo Commissario straordinario” (ex DG) un supporto ed una collaborazione “di fiducia”, in diversi ambiti della gestione e organizzazione aziendale? Diversamente appare quanto mai insolita la decisione di vincolare a tale decisione i nuovi vertici.
Questa situazione riguardanti ripetuti avvicendamenti, tenuto conto che, nell’arco di poco più di un anno si è visto il passaggio dalla precedente gestione al “doppio commissariamento” (Dr.ssa Graziella Ansuini e Dr. Maurizio Vittucci) fino alla nomina dell’attuale Direttore Generale, Prof. Ferdinando Romano, appare sempre più come un ingiustificabile ed inaccettabile balletto, frutto di giochi ed equilibri che nulla avrebbero a che fare con il principio di buon andamento della pubblica amministrazione, determinando, di fatto, uno stato di confusione e preoccupante destabilizzazione sia negli organi di gestione della Asl Roma D, sia tra le/gli operatrici/tori, nello svolgimento delle varie e diverse attività negli uffici e nei servizi con pesanti ricadute sui livelli qualitativi e quantitativi della assistenza, in un momento di difficoltà dove sempre più profonde ed acute divengono le criticità esistenti nei servizi socio sanitari dell’ Azienda.
Questo scenario, non può non rappresentare, in tutti i suoi aspetti e nella sua complessità, l’espressione e la manifestazione più palese dell’ennesima dinamica e logica di un potere e un uso delle istituzioni che sono sempre più lontani dalle esigenze e dai bisogni reali delle persone; e, questo, appare tanto più grave oggi, considerando la crisi profonda che sta attraversando il Paese, crisi, che non è solo economica, finanziaria, politica, ma morale, etica, civile per coloro che ogni giorno ne subiscono il peso e le conseguenze: operatrici/tori, lavoratrici e lavoratori, gli stessi cittadini utenti, generando, così, anche quel senso profondo di demoralizzazione, umiliazione e malessere.
Scrivente O.S., chiede alle SS.LL. che vengano definite ed espresse con urgenza, chiarezza e trasparenza le linee e le intenzioni sui futuri processi decisionali in merito all’organizzazione, al funzionamento e alla gestione dell’ Asl Roma D.
Distinti saluti
Prot. Asl Rm/D n° 87513 del 22/09/2011