martedì 12 febbraio 2013

osservazioni e rilievi atti e provvedimenti Asl Rm/D - Avvisi, Incarichi, Consulenze e Mobilità. Richiesta verifica e revoca dei provvedimenti di affidamento delle consulenze e degli incarichi assegnati a soggetti esterni.


 Al Commissario alla Sanità della  Regione Lazio
      Dr. Filippo Palumbo
 Al Direttore della Direzione  Regionale della Programmazione e
     Risorse del Servizio Sanitario  Regionale
                                                                 Prof. Ferdinando Romano                                             
                                                     Al Direttore Generale f.f.                      
                                                    Dr. Alessandro Cipolla
                                                     Al Direttore Sanitario
                                                          Dr.ssa Anna Rosalba Buttiglieri
                                               Al Direttore Amministrativo
                                                          Dr.  Alessandro Cipolla                         
                  Al  Direttore Area Risorse Umane e Affari Generali
                                                          Dr. Filippo Coiro
                                        e, p.c.  Al Consiglio dei Delegati della R.S.U.
                           

Oggetto:  
 

 Questa  O.S. nell’ambito dell’attività svolta nel corso di questi anni nella Azienda Usl Roma D, ha già avuto modo, in molteplici occasioni, attraverso una serie di atti formali ed iniziative pubbliche, di segnalare, sia al Presidente e Commissario ad Acta alla Sanità della Regione Lazio      (v. note Prot. n° 87513 del 22 settembre 2011, Prot. n° 102711 dell’8 Novembre 2011 e Prot. n° 107173 del 21 Novembre 2011) e sia agli stessi Organi di Direzione Aziendale atti e provvedimenti adottati dalle diverse gestioni succedutesi, nel corso di questi anni, nell’ Asl Roma D.

           Atti e provvedimenti che apparivano, e appaiono, a nostro parere, non pienamente rispondenti alle esigenze e alle priorità aziendali e, in alcuni casi, in palese contrasto anche con i principi di trasparenza, di efficienza ed efficacia, nonché con i criteri e i principi di razionalizzazione e risparmio, in rapporto alla gestione delle risorse economiche aziendali e alle direttive e disposizioni, sia nazionali che regionali, in merito alle esigenze di revisione e controllo della spesa pubblica e di attuazione del Piano di rientro dal debito sanitario.

           Di alcuni atti è stata, da questa O.S., portata a conoscenza anche la Procura Regionale della Corte dei Conti (nota del 25.01.2012).

 Tenuto conto degli effetti che tali disposizioni hanno avuto, e ancora stanno avendo, non può non evidenziarsi come i rilievi sugli atti e i provvedimenti oggetto delle note di segnalazione suddette,  non riguardino solo la legittimità degli atti stessi, che è comunque sempre dovuta, ma l’opportunità, la congruità e l’incidenza che questi hanno sull‘assetto organizzativo – gestionale aziendale e, soprattutto, sui costi e sulle risorse economiche finanziarie della stessa azienda.

Tali considerazioni appaiono oggi tanto più fondate a seguito delle manovre economiche/finanziarie, realizzate con il D.L. n° 95 del 06.07.2012, convertito in legge n° 135 del 07.08.2012, Spending Review, dalla Legge di stabilità e dalle disposizioni della Regione Lazio che, da ultimo, nella nota n° 10309 del 17.01.2013 richiama, ancora, le Aziende Sanitarie ad un “efficientamento” e alla razionalizzazione della Spesa del SSR per realizzare ulteriori risparmi.

Quelli che sono stati definiti “interventi strutturali”, miranti alla razionalizzazione e alla riduzione della spesa pubblica, rappresentano, di fatto, secondo noi, un deciso attacco al Welfare ed ai servizi pubblici.

Nella Asl Roma D appaiono già evidenti le prime conseguenze di tali manovre che aggiungendosi, peraltro, alle precedenti disposizioni emanate dalla Regione Lazio per l’attuazione del Piano di Rientro, stanno mettendo seriamente a rischio i livelli quantitativi/qualitativi delle  attività e delle diverse prestazioni nelle strutture e nei servizi tecnici, amministrativi e socio sanitari, attraverso l’applicazione dei provvedimenti legati alla revisione della spesa, con il blocco del turn – over e delle assunzioni, con  la riduzione dei costi per l’acquisto di beni e servizi prevista, inizialmente nella misura del 5%, e oggi, con la Legge di stabilità, fino al 10%.

Va, infatti, tenuto presente come la “sola” riduzione dei costi per i contratti di appalto per i servizi sta determinando, sia un peggioramento della qualità delle prestazioni rese, sia una pesante ricaduta sui livelli occupazionali e salariali, con la riduzione delle ore di lavoro per il personale interessato (Servizi Mense,  Pulizie, Gestione sportello unico integrato – CUP e Servizi di back office -, Manutenzione, Vigilanza).

Riteniamo che questo sia solo l’inizio di una serie di disposizioni  aziendali in attuazione del quadro normativo richiamato e che, a breve, altri provvedimenti interverranno con pesanti effetti e preoccupanti conseguenze per tutti i servizi e tutte le attività dell’Azienda.

I ripetuti tagli e la progressiva riduzione delle risorse economico-finanziare assegnate alle Regioni, e quindi alle singole Aziende Sanitarie, renderanno, di fatto, impossibile colmare la  grave carenza delle risorse umane e professionali presenti in tutte le attività ed i servizi socio-sanitari pubblici, determinando, così, un generale e progressivo depotenziamento del servizio sanitario pubblico.

Proprio su questo punto, però, nell’Asl Rm/D, si riscontrano limiti, contraddizioni e ambiguità nella gestione e nel governo della Sanità Pubblica; infatti, se da una parte vi è l’impossibilità, a causa del blocco del turn- over e delle assunzioni, di garantire l’adeguamento degli organici nei reparti e nei servizi, dall’altra si assiste ad una serie di provvedimenti che non possono non suscitare una serie di  perplessità e dubbi.

Dubbi e perplessità che emergono, non solo in rapporto alle reali necessità, priorità ed esigenze organizzativo-funzionali dell’Azienda in merito a tali scelte, ma per gli effetti e l’incidenza che queste hanno sui costi complessivi della stessa Azienda Asl Roma D. Scelte che riteniamo, peraltro, in contrasto con quegli orientamenti e con quelle disposizioni nazionali e regionali, in materia di razionalizzazione della spesa per il personale.

Spesa per il personale che è stata, peraltro, causa della bocciatura del Piano antideficit della Regione Lazio da parte del Governo per i rilievi sollevati nelle sedute del Tavolo Tecnico governativo del 14 dicembre 2011 e del 3 aprile 2012.

In tale ottica questa O.S. ritiene, pertanto, di dover richiamare, ancora una volta, l’attenzione sulle  decisioni e sui provvedimenti adottati dalle varie Direzioni Aziendali e citati nelle note sopra indicate.

Particolare attenzione si pone, nuovamente, agli atti e ai provvedimenti che riguardano gli incarichi professionali conferiti, e prorogati con ampio anticipo rispetto alla loro scadenza naturale,  agli Avv.ti P. Maselli, E. Russo ed al Dr. D. Crisarà ( v. nota del 22.09.2011 Prot.Az. n°87513) per un importo annuo pari a € 210.000,00.

A questi sono state attribuite funzioni e competenze che avrebbero potuto, e dovuto, svolgere, per il ruolo e l’incarico ricoperto, il Direttore Sanitario e il Direttore Amministrativo, con il supporto e la collaborazione delle professionalità interne all’Azienda, nonché dalle varie articolazioni aziendali (Consiglio dei Sanitari e Collegio di Direzione); ciò, peraltro, non avrebbe determinato oneri aggiuntivi per l’Azienda.                  

Ci si chiede, e si chiede, come mai in un momento così particolarmente delicato e difficile per l’economia e i bilanci Aziendali, stanziamenti a disposizione dell’Azienda “provenienti da privati”, siano stati utilizzati per consulenze anziché indirizzarli dove sarebbe stato più utile e necessario, magari, laddove, maggiormente si fanno sentire le conseguenze dei tagli delle varie manovre economico/finanziarie (v. acquisti di Beni e Servizi ). Ciò, peraltro, è avvenuto in un contesto dove, nell’arco di tre anni, si sono susseguiti nei vertici aziendali una serie di avvicendamenti tra Commissari, sub Commissari, Direttori Generali, Direttori f.f.. Di fatto, con le proroghe degli incarichi ai suddetti professionisti si sono, preventivamente, e con largo anticipo, vincolati tutti i vertici aziendali, senza renderne chiare e trasparenti, non solo le motivazioni, ma le posizioni, le funzioni, i ruoli svolti e la presenza stessa dei richiamati professionisti in rapporto alle priorità e alle esigenze funzionali/organizzative della Azienda Asl Roma D.

L’avvicendarsi continuo negli assetti organizzativi/gestionali non ha potuto di fatto favorire quei processi di programmazione e organizzazione, idonei alla funzionalità della Azienda e, malgrado ciò, si è andati proseguendo con una serie di scelte e di provvedimenti  che la  scrivente O.S.  ha già segnalato attraverso le note sopraccitate:

Tra questi figurano:

 

1) la disposizione del distacco di una unità di personale, chiamata con delibera n°408 del 31.03.2011 in “comando” presso la Asl Roma D dall’allora Direttore Generale Prof. Ferdinando Romano, con funzioni di Assistente del Direttore Generale, con incarico di organizzazione e coordinamento delle attività di Segreteria e, successivamente, a distanza di soli pochi mesi, “distaccata” (Delibera n° 1284 del 29.09.2011 ) presso gli Uffici Regionali, mantenendo, però, gli oneri a carico dell’Azienda Asl Rm/ D. Provvedimento segnalato da questa O.S. con nota del 8 novembre 2011 Prot. Az. n° 102711.

Il suddetto Comando è stato poi revocato, prima della scadenza, in data 28.02.2012 con Deliberazione n°103;

 

2)  la pubblicazione di Avvisi di selezione per l’assunzione a tempo determinato di varie figure professionali per l’esecuzione del Progetto denominato: Piano industriale per l’implementazione dei servizi a terzi del Dipartimento di Prevenzione, in esecuzione della Deliberazione n° 848 del 18.07.2011, con la quale veniva approvato il Piano di ripartizione delle somme versate da privati per le attività proprie dei Servizi del Dipartimento di Prevenzione stesso.

 

Questa O.S., con la nota Prot. n° 92806 del 7.10.2011, aveva avuto modo di segnalare osservazioni e obiezioni in merito ai sei avvisi di selezione per il conferimento di n° 14 incarichi, per la durata di dodici mesi, pubblicati sull’Albo Pretorio e sul sito internet aziendale, in data 3 Ottobre 2011 con i quali, venivano messi a bando incarichi di collaborazione temporanea, coordinata e continuativa, ai sensi dell’art. 7, co. 6 del D.Lgs. n. 165/2001  e successive  modifiche ed integrazioni per: 1 esperto in comunicazioni esterne, 3 medici veterinari, 1 medico igienista, 3 ingegneri (con Laurea in Ingegneria Gestionale, in Ingegneria Meccanica, in Ingegneria Infrastrutture Viarie e Trasporti) e un esperto in materie giuridiche; vengono, inoltre, bandite selezioni per 4 posti di Assistente Amministrativo Cat. C  e 1 posto di Assistente tecnico (Geometra Cat.C), ai sensi dell art. 15 octies D.Lgs n° 502/92 e successive  modifiche ed  integrazioni.

 

Successivamente e precisamente in data 10 Ottobre 2011, anche se sarebbero poi risultati firmati, come i precedenti, il 29 settembre, vennero pubblicati altri 3 bandi per gli incarichi di 4 posti di Collaboratore Professionale Sanitario - Infermiere; n° 7 posti di Collaboratore Professionale Sanitario -Tecnico della Prevenzione dell'Ambiente e Luoghi di lavoro; n° 1 posto di Collaboratore Professionale Sanitario - Tecnico di Laboratorio Biomedico. Cosa che apparve alquanto singolare fu anche la coincidenza, tra le segnalazioni di questa O.S. e della RSU, riportate anche dagli organi di stampa, e la successiva pubblicazione dei bandi riguardanti proprio quelle figure professionali delle quali veniva denunciata la grave carenza.

A tutt’oggi non si comprende, né tantomeno si conosce, non solo il contenuto del Progetto, ma anche lo stato d’avanzamento e di attuazione dello stesso considerato, anche, che le procedure di selezione risulterebbero solo in minima parte definite (n° 3 Ingegneri – Deliberazione n° 10 del 25/05/2012 ).

 Ciò che si evidenzia è un iter procedurale frammentato e poco trasparente sia in merito ai tempi di espletamento dei vari Avvisi/Bandi/Selezioni, sia per la corrispondenza degli stessi  alle specifiche del Progetto.

Con la nota n° 92806 in data 07.10.2011 venivano, dalla Scrivente, segnalate inoltre osservazioni in merito al fatto che fossero considerati di “natura privatistica” i  fondi derivanti da sanzioni per violazioni di leggi in materia di igiene, tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. (D.Lgs 758/94- D.Lgs 81/2008 ). Fondi che, peraltro, avrebbero dovuto essere distribuiti e reinvestiti, esclusivamente, “per finanziare l’attività di prevenzione nei luoghi di lavoro svolta dai  Dipartimenti di Prevenzione delle AA.SS.LL.” (art. 13 comma 6 D.Lgs 81/08).

Perplessità riguardano, inoltre, anche il fatto che, per l’attuazione del “Piano Industriale“, siano stati considerati fondi derivanti dalle prestazioni dell’Ospedale Veterinario, dei quali non risulterebbe certa la disponibilità, anche per il contenzioso con i Comuni di Roma e Fiumicino che li riterrebbero non dovuti. Tale questione è stata anche oggetto di una nota di richiesta chiarimenti inviata dalla R.S.U. aziendale in data 22.11.2011 (Prot.n° 107644).

Obiezioni hanno riguardato, inoltre, i criteri e le priorità di scelta adottati nella individuazione delle figure professionali, oggetto di tali bandi, in rapporto soprattutto alle problematiche e criticità presenti all’interno del Dipartimento di Prevenzione (carenza di figure professionali, soprattutto quelle degli Ispettori e dei Tecnici della Prevenzione).

Ma ciò che a tutt’oggi resta ancora tutto da chiarire riteniamo sia proprio l’esistenza,  il contenuto, l’unicità e il senso stesso del Progetto, nonché i tempi ed i modi con i quali si è provveduto e/o si sta provvedendo alla acquisizione e, quindi alla chiara e definitiva collocazione delle figure chiamate a garantire l’attuazione del Progetto stesso.

Basti pensare che per quanto riguarda le figure degli infermieri, previste nel Progetto, è stata approvata la deliberazione n°127 del 13.12.2012, che prevede l’utilizzo delle graduatorie della procedura concorsuale svolta dalla Asl Roma F.  In tale atto appare singolare che, mentre nelle premesse, si richiama il “Piano industriale” approvato con deliberazione 848/2011, venga addotta poi come motivazione per l’assunzione a tempo determinato, per la durata di un anno, del personale suddetto, l’urgenza di tali figure “presso i presidi sanitari scolastici di cui è dotato il Dipartimento di Prevenzione“. Prevedendo, quindi, l’assegnazione di 4 unità ai presidi sanitari scolastici e l’assegnazione di 8 unità al Pronto Soccorso Scolastico presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale G.B. Grassi per “accogliere gli studenti che necessitano di prestazioni sanitarie urgenti presso il nosocomio secondo un protocollo di accoglienza che sarà proceduralizzato con successivi atti…”

Da quanto emerso anche in un incontro tra RSU e SAI Ospedaliero del 18.01.2013, a quella data risultavano due le unità - CPS infermieri collocate in servizio  presso il Pronto Soccorso del P.O. G.B. Grassi;

 

3) L’affidamento dell’attività, alla Società ISSOS Service Global Consulting Srl  - Deliberazione n° 45 del 25.10.2011 – di formazione per il personale dirigente per una tempestiva ed efficiente azione di riordino nella riorganizzazione aziendale” per un importo di 24.000,00 € attività della quale, peraltro, non si è avuta notizia alcuna, sia in ordine ai partecipanti, sia agli esiti eventualmente conseguiti, atteso che l’atto aziendale risulta ad oggi ancora non adottato;

4)  La convenzione sottoscritta con l’I.N.M.I. “Lazzaro Spallanzani” per …. lo svolgimento di un incarico professionale connesso alla gestione degli appalti di servizi e di lavori …” per un importo di € 2.700,00  (Deliberazione n° 223 del 06.07.2012) successivamente integrato, con deliberazione n° 591 del 24.10.2012, per un importo di € 17.968,50. Tale incarico è risultato affidato all’Ing. Paolo D’Aprile;

5) Incarico all’Avv.to Vincenza De Martino per consulenza legale in merito                            “all’affidamento di opere edili complementari in materia di contenimento dei consumi energetici....”  (Deliberazione n° 302 del 18.07.2012 per un importo di €.4.228.72 ) e successivo  ulteriore incarico per attività di consulenza e supporto nel procedimento di ricognizione per l’acquisizione di beni e di servizi da parte dell’Azienda Usl Roma D (Deliberazione n°331 del 27.07.2012 per un importo di € 15.070,07). Il conferimento di tali incarichi sarebbe stato determinato  per ”l’ingente carico di lavoro gravante l’Ufficio Legale, nonché per la complessità delle questioni da trattare”;

6) Autorizzazione alla mobilità in entrata per un Dirigente Sociologo - Area Dirigenza Sanitaria Tecnica ed Amministrativa - disposta in data 8.11.2012 con Deliberazione n°647 a seguito di richiesta di trasferimento, presentata in data 27.09.2012, alla Azienda Asl Roma D. Successivamente, con Deliberazione n° 32 in data 18.01.2013, veniva concesso, allo stesso Dirigente, il comando presso “Roma Capitale” per il periodo dal 02.01.2013 al 31.10.2013.

Ci si chiede come mai di fronte a indicazioni generali riguardanti la riduzione della spesa per il personale che prevedrebbero, peraltro, la riduzione del 20 % dei Dirigenti ( Spending review – legge n°135/2012) l’Azienda provveda, con singolare celerità, ad inserire nel proprio organico una ulteriore unità dirigenziale, ritenendola, si “presuppone”, necessaria alle proprie esigenze aziendali, senza peraltro indicarle, per poi, immediatamente concedere, solo a distanza di circa un mese e mezzo, il Comando alla stessa;

7) Autorizzazione alla mobilità in entrata, per un Collaboratore Professionale Sanitario Esperto – Infermiere  (Caposala), disposta in data 13.12.2012 con Deliberazione n° 130  a seguito di istanza di trasferimento presentata alla Azienda Asl Roma D  in data 19.03.2012.

Ci si chiede, e si chiede, come mai, e con quali criteri di priorità, razionalità ed equità, pur facendo riferimento, nella nota aziendale del 15.11.2012 Prot. n° 100855, a firma del Direttore Amministrativo, Dr. Alessandro Cipolla, alla “grave carenza di personale infermieristico” si dispone il trasferimento di un Collaboratore Professionale Sanitario Esperto – Infermiere  (Caposala) quando risultano esserci diverse richieste di mobilità in entrata di personale infermieristico che non hanno mai avuto, peraltro, alcun cenno di riscontro.

Questa O.S. non può non ricordare, in questa circostanza, il quadro di incertezza e “precarietà gestionale” che ha contraddistinto, in questi anni, la gestione dell’Azienda Asl Roma D,  attraverso il susseguirsi di molteplici incredibili avvicendamenti (Commissari, Sub Commissari, Direttori,  Direttori F.F. ) rendendo cosi difficoltosa, se non impossibile, quella necessaria azione di governo tesa a dare  capacità organizzativa/funzionale e gestionale alla stessa azienda  attraverso l’adozione di una serie di atti indispensabili come l’Atto di Autonomia Aziendale, la Ricognizione del Personale - prevista nei Piani Operativi 2011-2012 di cui al DCA 113/2010 - , la riorganizzazione dei Servizi, delle Strutture e delle attività sulla base delle risorse umane e professionali realmente disponibili.

Ed è proprio, partendo da questa considerazione che gli Atti e i Provvedimenti sopra citati, sono stati oggetto di segnalazione da parte di questa O.S., insieme ad altre riguardanti, di fatto il “potenziamento della sanità privata”, (Policlinico Portuense, attraverso la Convenzione Ospedale di Comunità -  v. nota Cobas del 21/11/2011, inviata alla Regione Lazio e all’Asl Rm/D, Prot. Az. n° 107173 )  e con il Progetto  delCentro di Cura Per la Donna e La Famiglia e delloScreening Mammografico  I°, II, e III° Livello”, sempre al Policlinico Portuense - Gruppo Garofalo – ( v. nota Cobas del 17/04/2012, inviata alla Regione Lazio e all’Asl Rm/D, Prot. n° 34582).  L’insieme di queste politiche di Gestione, riteniamo che, non solo abbiano, di fatto, provveduto a consolidare un progressivo trasferimento di risorse pubbliche a vantaggio di settori e strutture di natura privatistica come sembrerebbe emergere, appunto, dall’“Accordo Integrativo dell’Atto di Convenzione con il Policlinico Portuense Spa”, ma abbiano anche prodotto una Gestione delle “Politiche delle Risorse Umane e Professionali”, attraverso l’adozione di una serie di provvedimenti riguardanti  avvisi, consulenze, incarichi e comandi, caratterizzata, spesso, da scelte dubbie e poco trasparenti e finendo, inoltre, per determinare un aumento dei costi e degli oneri effettivi, senza che questi siano comparati alle reali esigenze di priorità, di razionalità, funzionalità ed efficienza  della stessa Azienda.

 Tale situazione non può non avere ricadute ancora più pesanti in considerazione delle scelte e dei provvedimenti che dovranno essere presi ed adottati per realizzare quella revisione e razionalizzazione della Spesa Pubblica imposta a livello Centrale (Spending Review, Legge di Stabilità), e quelle decisioni che si renderanno necessarie per applicare  le recenti indicazioni  della Direzione della Regione Lazio che, nella nota n° 10309 del 17.01.2013, ha precisato  che oltre alle misure di contenimento della spesa sanitaria previste dalle leggi nazionali da attuare nell’anno per il personale, l’acquisto dei farmaci, di beni e servizi e di prestazioni acquistate dal privato, le Aziende Sanitarie, dovranno ridurre anche le altre voci di spesa per garantire una riduzione complessiva dei costi del 15% rispetto a quanto rilevato nell’anno precedente.

Scrivente O.S non può non denunciare ancora una volta le difficili condizioni in cui si trovano ad operare tutte le operatrici e gli operatori davanti alle crescenti difficoltà, problematiche e criticità legate, soprattutto, alla grave carenza di Risorse Umane e di figure professionali (medico, infermieristico, ausiliario, tecnico, amministrativo, ecc.) necessarie a garantire le corrette, complete, funzionali ed efficienti attività del servizio socio sanitario pubblico compromettendo, in questo modo, non solo i pur minimi livelli qualitativi/quantitativi delle attività e delle prestazioni socio assistenziali attualmente esistenti e, quindi, il pieno diritto alla salute, ma determinando, in molte situazioni, ritmi e condizioni di vita e di lavoro per ogni singola/o operatore/trice difficili da sostenere, con rischi per la salute e per le loro stesse condizioni psico - fisiche.

Difficoltà e criticità che riguardano e investono anche altri aspetti e che vanno a incidere sul corretto e adeguato funzionamento dell’attività complessiva e dei servizi dell’Azienda e sulle condizioni di lavoro e che si riferiscono alla adeguatezza del sistema informatico, alla carenza di materiale sanitario, tecnico e amministrativo, alla riduzione di tutte quelle commesse e prestazioni relative a contratti di appalto di servizi e di fornitura di beni e servizi, dai Servizi Mense, alla Manutenzione, alla Vigilanza, per non parlare della pesante riduzione delle attività di sanificazione e pulizia degli ambienti, già segnalate da questa O.S. con note del 23/08/2011, Prot. Az. n° 78678 e del del 29/10/2012 Prot. Az. n° 94997 che sta creando non pochi disagi e difficoltà nelle varie realtà lavorative.

 E’ di questi giorni la notizia che le misure di revisione della spesa pubblica stanno mettendo a dura prova l’intero sistema: dal taglio della fornitura dell'acqua per i ricoverati, alla somministrazione di farmaci con il contagocce; dalla carenza di protesi a quella di garze o aghi; cominciano, quindi, a vedersi i primi effetti – negativi - della Spending review . "Per raggiungere l’ obiettivo di risparmio, nel 95% dei casi le Asl saranno costrette a tagliare i servizi e le prestazioni rese ai pazienti “ (indagine Fiaso - 6 feb. Adnkronos Salute).

Si evince da tutto ciò come, proprio in presenza di oggettive difficoltà legate alla scarsità ed inadeguatezza delle risorse economico/finanziarie, sia fondamentale e preminente l’esigenza di pervenire, nel pieno rispetto dei criteri e dei principi di priorità, di trasparenza, imparzialità e di buon andamento della pubblica amministrazione, ad un più congruo e razionale utilizzo delle risorse esistenti, nel solo ed esclusivo interesse delle specifiche ed ineludibili priorità aziendali.

Principi e criteri richiamati anche in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario             (v. relazione) dal Procuratore Generale della Corte dei Conti, Dr. Salvatore Nottola, che ha mosso alcuni rilievi proprio in materia sanitaria, evidenziando i “riflessi dannosi sulla finanza pubblica“ “degli incarichi, in particolare di consulenza, conferiti a soggetti esterni rispetto all’apparato amministrativo”, fenomeno di “notevoli dimensioni” che “può costituire un sistema di soddisfacimento di interessi personali e servire alla creazione di apparati clientelari”. Fenomeno, in ogni caso da censurare sotto il profilo dello spreco delle risorse, nonché per i riflessi negativi sulle condizioni morali del personale dipendente. Viene, inoltre, evidenziato che, pur non sussistendo generali divieti al ricorso a collaborazioni esterne, o a contratti di durata o di consulenza, questi debbono essere assegnati a precise condizioni: rispondenza degli incarichi conferiti agli scopi e all’utilità dell’ente; specificità e temporaneità degli incarichi, talché l’eventuale rinnovo deve risultare sempre limitato nel tempo e con giustificazione ad hoc; impossibilità di adeguato o tempestivo assolvimento dell’incarico da parte delle strutture dell’ente o per insufficienza numerica del personale in dotazione o per mancanza della necessaria professionalità del personale disponibile; proporzionalità degli esborsi connessi all’incarico rispetto ai vantaggi conseguibili dell’ente; adeguata motivazione della delibera di conferimento dell’incarico al fine di consentire l’accertamento della sussistenza dei requisiti in parole”.

Spese per consulenze che nella Sanità della Regione Lazio, secondo una denuncia del Centro per i Diritti del Cittadino, sarebbero aumentate, nel 2011 di circa 30 milioni (17 per le consulenze sanitarie e 13 per quelle non sanitarie) rispetto all’anno precedente, nonostante i programmi 2011-2012 prevedevano una spesa non superiore al 70% di quella del 2009 per le consulenze sanitarie e una riduzione dell'80% per quelle non sanitarie. (Fonte: Affaritaliani.it – 5 febbraio 2013).

Scrivente O.S. alla luce di quanto sopra esposto, chiede, pertanto, una verifica e revisione di tutti gli atti e i provvedimenti sopra indicati;  chiede, altresì, nel rispetto delle indicazioni di razionalizzazione e contenimento della spesa del personale,  in considerazione, anche, degli oneri economici per le remunerazioni di tali prestazioni che continuano a gravare sul bilancio aziendale, la revoca dei provvedimenti di affidamento delle consulenze e degli incarichi assegnati o che, quantomeno, non vengano rinnovati alla scadenza tutti quegli incarichi assegnati a soggetti esterni che non abbiano una specifica ed effettiva corrispondenza funzionale/organizzativa, ampiamente motivata e documentata, in rapporto  alle strette e dirette esigenze dell’Azienda Asl Rm/D e che, quindi, non possano più ritenersi rispondenti all’interesse pubblico originario.

Scrivente O.S. coglie, altresì, l’occasione per riportare l’attenzione dei vari organi competenti sull’utilizzo di quei fondi cosiddetti di “natura privatistica”che, nelle attuali condizioni e nelle difficoltà economico/finanziarie date, potrebbero essere finalizzati e, quindi, utilizzati in modo più congruo e ottimale per: acquisto attrezzature sanitarie; integrazione fondi per l’acquisto di beni e servizi di prima necessità (vedi carta igienica, servizi di pulizia e sanificazione degli ambienti/derrate alimentari , ecc.); integrazione dei fondi per gli interventi manutentivi o, come suggerito in precedenza, da questa O.S., (v. note del 25/08/2008 Prot. Asl n° 68954 e del  del 21 maggio 2012  Prot. Asl n° 44918 ) per far fronte, anche in parte, alla ritenuta trattenuta nella busta paga dei dipendenti, per il recupero della quota di € 1,03 per ogni tickets buono pasto, in modo da poter, così,  realizzare una, sia pur parziale, rivalutazione dello stesso.

E’ utile e necessario ricordare, anche alla luce di quanto sopra esposto, che ai dipendenti del Comparto non sono state ancora riconosciute, come già segnalato  da questa O.S. con note del 6/04//2012, Prot. Az. n° 31791, del 15/05/2012, Prot. Az. n° 43023 e del 22/08/2012, Prot. Az. n° 73726, le spettanze derivanti dai “Fondi della Produttività” relativi agli anni che vanno dal 2006 al 2009 per un importo complessivo di circa 2 milioni di Euro.

 Scrivente O.S., nel ritenere prioritaria e preminente l’adozione di politiche più idonee, eque e trasparenti di distribuzione e razionalizzazione delle Risorse economico/finanziarie nonché nella Gestione del Personale nel rispetto del principio del buon andamento della Pubblica Amministrazione, chiede, pertanto, interventi urgenti in merito a quanto sopra esposto, riservandosi, in caso di un mancato riscontro, di intraprendere ulteriori iniziative.

Distinti saluti

Prot. Asl Rm/D     14296               

del 12/02/2013                                       p. Il Cobas Asl Rm/D

                                                                   le/i Delegate/i R.S.U.

Corrado Minioto – Cesare Morra – Claudia Piermaria

PROMEMORIA NOTA/DOCUMENTO


 
 

Il Cobas Asl Roma D ha già in precedenza avuto modo di segnalare osservazioni, dubbi e perplessità su atti e provvedimenti adottati nel corso di questi anni dalla Direzione Aziendale della Asl Roma D. Su alcuni di questi ha anche interessato la Procura Regionale della Corte dei Conti (nota 25.01.2012).

Tali Atti e Provvedimenti apparivano, e appaiono, a nostro parere, non pienamente rispondenti alle esigenze e alle priorità aziendali e, in alcuni casi, in palese contrasto anche con i principi di trasparenza, di efficienza ed efficacia, nonché con i criteri e principi di priorità, di razionalizzazione e risparmio, in rapporto alla gestione delle risorse economiche aziendali ed alle direttive e disposizioni, sia nazionali che regionali, in merito alla esigenze di revisione e razionalizzazione della spesa pubblica e di attuazione del Piano di rientro dal debito sanitario.

I pesanti tagli imposti dalle recenti manovre economico/finanziarie stanno producendo nella Sanità Pubblica, per effetto dei processi e delle politiche di privatizzazione, attraverso leggi, normative e provvedimenti ( Spending review, Legge di Stabilità, Piani di Rientro, Blocco del Turn- Over) un pesante depotenziamento e ridimensionamento quantitativo/qualitativo di tutte prestazioni nelle strutture e i servizi socio sanitari pubblici, mettendo, così a rischio anche lo stesso Diritto alla Salute sancito dalla Costituzione. Secondo una recente indagine Fiaso (6.02.13)                       "Per raggiungere l’obiettivo di risparmio, nel 95% dei casi le Asl saranno costrette a tagliare i servizi e le prestazioni rese ai pazienti “ .

Anche nella Asl Roma D appaiono già evidenti le prime conseguenze di tali manovre (v. Servizi Mense, Pulizie, Gestione sportello unico integrato – CUP e Servizi di back office, Manutenzione, Vigilanza) alle quali si andranno  ad aggiungere quelle emanate recentemente  (v. nota n. 10309 del 17.01.2013 a firma della Direzione Regionale) in base alle quali le Aziende Sanitarie saranno tenute a realizzare una ulteriore riduzione delle voci di spesa fino al 15%.

Riteniamo, quindi, che questo sia solo l’inizio di una serie di disposizioni aziendali in attuazione del quadro normativo richiamato e che, a breve, altri provvedimenti interverranno con pesanti effetti e preoccupanti conseguenze per tutti i servizi e tutte le attività dell’Azienda.

 

Partendo da queste considerazioni, come Cobas Asl Roma D, riteniamo che non sia più rinviabile la verifica e la revisione di tutti gli atti e i provvedimenti,  soprattutto, quelli riguardanti gli incarichi di consulenza affidati a soggetti esterni che non abbiano una specifica ed effettiva corrispondenza funzionale/organizzativa, ampiamente motivata e documentata, in rapporto  alle strette e dirette esigenze dell’Azienda Asl Rm/D e che, quindi, non possano più ritenersi rispondenti all’interesse pubblico originario, in considerazione, anche, degli oneri economici per le remunerazioni di tali prestazioni che continuano a gravare sul bilancio aziendale.

 

          E’ proprio a tale proposito che il Cobas Asl Roma D ha ritenuto necessario inviare una nota/documento per rappresentare, nuovamente, una serie di osservazioni, dubbi e perplessità in merito a scelte e decisioni adottate dalle varie Direzioni Aziendale nel quadro degli innumerevoli avvicendamenti che hanno caratterizzato la gestione della Asl Roma D nel corso di questi ultimi anni.

         Scrivente O.S. pone altresì l’attenzione in merito all’utilizzo dei fondi cosiddetti di “natura privatistica” che, nelle attuali condizioni e nelle difficoltà economico/finanziarie date, potrebbero essere finalizzati e, quindi, utilizzati in modo più congruo e ottimale per: acquisto di attrezzature sanitarie; integrazione fondi per l’acquisto di beni e servizi di prima necessità (vedi carta igienica, servizi di pulizia e sanificazione degli ambienti/derrate alimentari, ecc.); interventi manutentivi o, come suggerito in precedenza, da questa O.S., per far fronte, anche in parte, alla ritenuta a carico dei dipendenti (quota di € 1,03 per ogni ticket-buono pasto) in modo da poter così realizzare una, sia pur parziale, rivalutazione dello stesso.

      E’ utile e necessario, a tale proposito, ricordare, anche alla luce di quanto sopra esposto, che ai dipendenti del Comparto non sono state ancora riconosciute, come già segnalato più volte  da questa O.S. le spettanze derivanti dai “Fondi della Produttività” relativi agli anni che vanno dal 2006 al 2009 per un importo complessivo di circa 2 milioni di Euro.

     Scrivente O.S., ritenendo prioritaria e preminente l’adozione di politiche più idonee, eque e trasparenti di distribuzione e razionalizzazione delle Risorse economico/finanziarie, nonché di quelle riferibili alla Gestione del Personale ( Mobilità, Consulenze, incarichi, ecc.) chiede,  nel rispetto del principio di buon andamento della Pubblica Amministrazione, interventi urgenti di verifica e revisione degli atti e dei  provvedimenti richiamati nella nota/documento, riservandosi, in caso di un mancato riscontro, di intraprendere ulteriori iniziative.

 

 

                                                                     Cobas Asl Rm/D

                                                             

Tagliano Servizi, cancellano Diritti, ma per la malagestione, i favoritismi e gli sprechi…


 
Il Cobas Asl Roma D ha già in precedenza avuto modo di segnalare osservazioni, dubbi e perplessità su atti e provvedimenti adottati nel corso di questi anni dalla Direzione Aziendale della Asl Roma D. Su alcuni di questi ha anche interessato, in data 25.01.2012, la Procura Regionale della Corte dei Conti

Tali Atti e Provvedimenti apparivano, e appaiono, a nostro parere, non pienamente rispondenti alle esigenze e alle priorità aziendali e, in alcuni casi, in palese contrasto anche con i principi di trasparenza, di efficienza ed efficacia, nonché con i criteri e principi di priorità, di razionalizzazione e risparmio, in rapporto alla gestione delle risorse economiche aziendali ed alle direttive e disposizioni, sia nazionali che regionali, in merito alle esigenze di revisione e razionalizzazione della spesa pubblica e di attuazione del Piano di rientro dal debito sanitario.

I pesanti tagli imposti dalle recenti manovre economico/finanziarie stanno producendo nella Sanità Pubblica, per effetto dei processi e delle politiche di privatizzazione, attraverso leggi, normative e provvedimenti (Spending review, Legge di Stabilità, Piani di Rientro, Blocco del Turn- Over) un depotenziamento e ridimensionamento quantitativo/qualitativo di tutte le prestazioni nelle strutture e nei servizi socio sanitari pubblici, mettendo, così a rischio anche lo stesso Diritto alla Salute sancito dalla Costituzione. Secondo una recente indagine Fiaso (6.02.13)                       "Per raggiungere l’obiettivo di risparmio, nel 95% dei casi le Asl saranno costrette a tagliare i servizi e le prestazioni rese ai pazienti “ .

Anche nella Asl Roma D appaiono già evidenti le prime conseguenze di tali manovre          (v. Servizi Mense, Pulizie, Gestione sportello unico integrato – CUP e Servizi di back office, Manutenzione, Vigilanza) alle quali si andranno  ad aggiungere quelle emanate recentemente  (v. nota n° 10309 del 17.01.2013 a firma del Prof. Ferdinando Romano) dalla Direzione Regionale della Programmazione e Risorse del Servizio sanitario Regionale, in base alle quali le Aziende Sanitarie saranno tenute a realizzare una ulteriore riduzione delle voci di spesa fino al 15%.

Riteniamo, quindi, che questo sia solo l’inizio di una serie di disposizioni aziendali in attuazione del quadro normativo richiamato e che, a breve, altri provvedimenti interverranno con pesanti effetti e preoccupanti conseguenze per tutti i servizi e tutte le attività dell’Azienda.

 

Partendo da queste considerazioni, come Cobas Asl Roma D, riteniamo che non sia più rinviabile la verifica e la revisione di tutti gli atti e i provvedimenti,  soprattutto, quelli riguardanti gli incarichi di consulenza affidati a soggetti esterni che non abbiano una specifica ed effettiva corrispondenza funzionale/organizzativa, ampiamente motivata e documentata, in rapporto  alle strette e dirette esigenze dell’Azienda Asl Rm/D e che, quindi, non possano più ritenersi rispondenti all’interesse pubblico originario, in considerazione, anche, degli oneri economici per le remunerazioni di tali prestazioni che continuano a gravare sul bilancio aziendale.

 

 

   E’ proprio a tale proposito che il Cobas Asl Roma D ha ritenuto necessario inviare una nota/documento per rappresentare, nuovamente, una serie di osservazioni, dubbi e perplessità in merito a scelte e decisioni adottate dalle varie Direzioni Aziendale, nel quadro degli innumerevoli avvicendamenti che hanno caratterizzato la gestione della Asl Roma D nel corso di questi ultimi anni, con particolare riferimento ad una serie di Incarichi e Consulenze ancora in essere.

    Il fenomeno riguardante il conferimento degli incarichi e delle consulenze nella Pubblica Amministrazione, come richiamato, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, nella sua relazione, dal Procuratore Generale della Corte dei Conti, Dr. Salvatore Nottola, è di “notevoli dimensioni”. Viene evidenziato, inoltre, che il “ricorso a soggetti esterni talvolta viene ad eludere le restrizioni poste all’assunzione di personale, non tacendo il fatto che, questo, può costituire un sistema di soddisfacimento di interessi personali e servire alla creazione di apparati clientelariribadendo, inoltre che, pur non sussistendo un generale divieto per il ricorso a collaborazioni esterne o a contratti di durata o a consulenza, questi, debbono rispondere a determinate condizioni: “specificità e temporaneità degli incarichi, talché l’eventuale rinnovo deve risultare sempre limitato nel tempo e con giustificazione ad hoc; impossibilità di adeguato o tempestivo assolvimento dell’incarico da parte delle strutture dell’ente o per insufficienza numerica del personale in dotazione o per mancanza della necessaria professionalità del personale disponibile; proporzionalità degli esborsi connessi all’incarico rispetto ai vantaggi conseguibili dell’ente; adeguata motivazione della delibera di conferimento dell’incarico al fine di consentire l’accertamento della sussistenza dei requisiti in parole”.

    Scrivente O.S. pone altresì l’attenzione in merito all’utilizzo dei fondi cosiddetti di “natura privatistica” che, nelle attuali condizioni e nelle difficoltà economico/finanziarie date, potrebbero essere finalizzati e, quindi, utilizzati in modo più congruo e ottimale per: acquisto di attrezzature sanitarie; integrazione fondi per l’acquisto di beni e servizi di prima necessità (vedi carta igienica, servizi di pulizia e sanificazione degli ambienti/derrate alimentari, ecc.); interventi manutentivi o, come suggerito in precedenza, da questa O.S., per far fronte, anche in parte, alla ritenuta a carico dei dipendenti (quota di € 1,03 per ogni ticket-buono pasto) in modo da poter così realizzare una, sia pur parziale, rivalutazione dello stesso.

    E’ utile e necessario, a tale proposito, ricordare, anche alla luce di quanto sopra esposto, che ai dipendenti del Comparto non sono state ancora riconosciute, come già segnalato più volte  da questa O.S. le spettanze derivanti dai “Fondi della Produttività” relativi agli anni che vanno dal 2006 al 2009 per un importo complessivo di circa 2 milioni di Euro.

               Scrivente O.S., ritenendo prioritaria e preminente l’adozione di politiche più idonee, eque e trasparenti di distribuzione e razionalizzazione delle Risorse economico/finanziarie, nonché di quelle riferibili alla Gestione del Personale ( Mobilità, trasferimenti, Consulenze, incarichi, ecc.) chiede,  nel rispetto del principio di buon andamento della Pubblica Amministrazione, interventi urgenti di verifica e revisione degli atti e dei  provvedimenti richiamati nella nota/documento, riservandosi, in caso di un mancato riscontro, di intraprendere ulteriori iniziative.

Roma, 12.02.2013

 

                                                                     Cobas Asl Rm/D