martedì 28 ottobre 2014

“Progettualità Sanitaria” della Asl Roma D? Spogliare un altare, forse due, per “vestirne” un altro!!!




        Con un incredibile, ingiustificabile e vergognoso blitz la Direzione Aziendale, attraverso un’ ”informativa” del 16 ottobre 2014, avrebbe disposto, con la massima urgenza, il trasferimento, entro e non oltre il pomeriggio del 21 ottobre p.v., degli operatori e delle operatrici della UOCI TSMREE in servizio presso il S. Agostino, dal secondo al primo piano. Tale spostamento si renderebbe necessario per avviare la ristrutturazione del Presidio suddetto e per la realizzazione della “Casa della Salute” prevista, secondo quanto annunciato in occasione del Consiglio Straordinario del X Municipio del 7 ottobre u.s. dal Direttore Generale Dott. Vincenzo Panella, entro l’anno in corso.  

       Ancora una volta assistiamo a un improvviso e repentino spostamento, come se non fossero bastate l’esperienza, la storia e le vicende che hanno accompagnato i precedenti trasferimenti e le collocazioni dei Servizi Socio-Sanitari di questo territorio. Allora, come oggi, tali trasferimenti  avvennero in modo rocambolesco e al di fuori di ogni criterio di programmazione ed organizzazione,  creando disservizi e non pochi disagi agli operatori e ai cittadini utenti, in previsione della realizzazione del Progetto, presso il Presidio S. Agostino, della “Casa della Salute della Donna e del Bambino”. Si disse allora che tale sacrificio si rendeva necessario proprio perché, all’interno di quel Presidio, dovevano trovare giusta ed idonea collocazione, nell’ambito del suddetto Progetto, motivo stesso dello stanziamento e del finanziamento per i lavori di ristrutturazione del Presidio S, Agostino, quei Servizi ivi esistenti come il Consultorio Familiare, Tsmree, Vaccinazioni, ecc.. Il Progetto prevedeva inoltre una serie di attività, iniziative ed interventi idonei per essere completamente e definitivamente realizzato (v. Sportello Antiviolenza, Centro per il Bambino Autistico, ecc.).

        Tale disposizione riteniamo non solo rappresenti l’abbandono e l’annullamento del Progetto della Casa della Salute della Donna e del Bambino, tanto propagandato e inaugurato più volte, ma evidenzia il rischio che servizi fondamentali come il  Tsmree possano subire, in un territorio già carente di strutture e servizi, un depotenziamento, se non vero e proprio smantellamento, perché, di fatto, vengono fortemente ridimensionati luoghi e spazi pensati specificatamente per favorire un migliore e più idoneo approccio comunicativo/terapeutico/riabilitativo.

       Spetterà la stessa sorte al Consultorio Familiare di Ostia, che si ricorda essere l’unico, insieme al Consultorio Familiare di Acilia, presente nel X Municipio quando ne sarebbe previsto 1 ogni 20.000 abitanti e per i quali servizi sono stati definiti precisi requisiti e criteri strutturali, tecnici e organizzativi come da Decreto della Regione Lazio n° 90 del 10/11/2010?



       Riteniamo che tale disposizione, rappresenti una forzatura in quanto realizzata senza alcun confronto e in un momento, peraltro, in cui è ancora in via di definizione, e quindi di approvazione da parte della Regione Lazio, l’Atto Aziendale.

       Pertanto verrebbe, di fatto, annullato un Progetto, quello della “Casa della Salute della Donna e del Bambino”,  approvato e finanziato dalla Regione Lazio, e avviato un nuovo “Progetto di Casa della Salute” del quale non si conoscono ancora programmi, servizi, attività e risorse umane e professionali con i quali questo dovrebbe essere realizzato. 

       Il Cobas Asl Roma D denuncia ancora una volta un metodo di gestione che risponde più a una logica padronale della Cosa Pubblica che a un’idea di governo delle problematiche, criticità, necessità e bisogni del Territorio e che veda coinvolti e partecipi le Realtà Sociali, le Organizzazioni Sindacali, le Associazioni degli utenti, ecc..

       Il Cobas Asl Roma D denuncia altresì come, ancora una volta, si assumano decisioni ledendo, mortificando e umiliando la dignità umana e professionale delle operatrici e operatori che, senza alcun preavviso, coinvolgimento né condivisione, si vedono costretti, in brevissimo tempo, a “dover sloggiare” con il rischio di pesanti ricadute sulle attività e sui livelli quantitativi e qualitativi offerti ai cittadini utenti.

       Il Cobas Asl Roma D, infine, si riserva di segnalare e denunciare eventuali disagi e disservizi che verranno a determinarsi in seguito a tale decisione.

Ieri la
“Casa della Salute della Donna e del Bambino”,
Oggi la
“Casa della Salute”
MA OLTRE LA FACCIATA, LA PROPAGANDA E LE MEDAGLIETTE…….. AVANZA IL NULLA!!!
                                                         
                                                                                 
No al depotenziamento e allo smantellamento dei Servizi Socio Sanitari nel Territorio dell’Asl Rm/D


Cobas Asl Rm/D

giovedì 23 ottobre 2014

Disservizi e disagi “Centro Prelievi “ di Viale delle Repubbliche Marinare – Ostia.



Al Direttore Generale dell’Asl Rm/D
Dr. Vincenzo Panella
Al Direttore Sanitario
Dr.ssa Flavia Simonetta Pirola
Al Direttore Amministrativo f.f.
Dr. Filippo Coiro
Al Direttore del Distretto Sanitario X Municipio
Dr.ssa Daniela Sgroi
Al Direttore U.O.C. Aquisizione e Gestione Sistemi  Informatici
Dr. Angela Eleonori
Al Direttore Area Risorse Umane e Affari Generali
Dr. Filippo Coiro
E,p.c.     Al Consiglio delle/i Delegate/i R.S.U.
                           


                  La scrivente O.S. è venuta a conoscenza che, presso il “Centro Prelievi” di Viale delle Repubbliche Marinare – Ostia, si stanno verificando, da alcune settimane, problemi di malfunzionamento del sistema informatico che stanno determinando spesso l’impossibilità di poter svolgere regolarmente le attività di analisi che vi effettuano al proprio interno.
                Tale situazione, oltre a determinare pesanti disagi ai cittadini/utenti che, peraltro costretti ad aspettare ore, rimanendo a digiuno, nella speranza che il sistema riprenda a funzionare, cosa che è avvenuta, a volte, solo a fine della giornata, mette in difficoltà, se non a rischio, le stesse/i operatrici e operatori che si trovano a dover affrontare la comprensibile rabbia  dei cittadini/utenti e il conseguente clima di tensione, che si viene a creare.
                Tale condizione che sta, peraltro, determinando un danno economico/erariale alla stessa Azienda, sarebbe concisa con l’inizio dei lavori effettuati dalla Soc. Telecom.
                La scrivente O.S., nel ritenere non più sostenibile tale situazione, chiede che vengano attivate e promosse, con la massima urgenza, tutte le iniziative tecnico/amministrative per ovviare ai disservizi venuti a determinarsi,  dando nel contempo tempestiva informazione sulla situazione, anche a mezzo stampa,  rappresentando le opportune e dovute scuse ai cittadini/utenti per i disagi arrecati.

Distinti Saluti
                                 
                     p. il Cobas Asl Rm/D
                     le/i Delegate/i R.S.U.
 Corrado Minioto – Cesare Morra – Claudia Piermaria

Prot. Asl Rm/D
n°88299  del 23/10/2014

domenica 19 ottobre 2014

COMUNICATO STAMPA “Progettualità Sanitaria” della Asl Roma D……? Spogliare un altare, forse due, per “vestirne” un altro!!!



          
        Con un incredibile, ingiustificabile e vergognoso blitz la Direzione Aziendale, attraverso un’ ”informativa” del 16 ottobre 2014, avrebbe disposto, con la massima urgenza, il trasferimento, entro e non oltre il pomeriggio del 21 ottobre p.v., degli operatori e delle operatrici della UOCI TSMREE in servizio presso il S. Agostino, dal secondo al primo piano. Tale spostamento si renderebbe necessario per avviare la ristrutturazione del Presidio suddetto e per la realizzazione della “Casa della Salute” prevista, secondo quanto annunciato in occasione del Consiglio Straordinario del X Municipio del 7 ottobre u.s. dal Direttore Generale Dott. Vincenzo Panella, entro l’anno in corso.  

       Ancora una volta assistiamo a un improvviso e repentino spostamento, come se non fossero bastate l’esperienza, la storia e le vicende che hanno accompagnato i precedenti trasferimenti e le collocazioni dei Servizi Socio-Sanitari di questo territorio. Allora, come oggi, tali trasferimenti  avvennero in modo rocambolesco e al di fuori di ogni criterio di programmazione ed organizzazione,  creando disservizi e non pochi disagi agli operatori e ai cittadini utenti, in previsione della realizzazione del Progetto, presso il Presidio S. Agostino, della “Casa della Salute della Donna e del Bambino”. Si disse allora che tale sacrificio si rendeva necessario proprio perché, all’interno di quel Presidio, dovevano trovare giusta ed idonea collocazione, nell’ambito del suddetto Progetto, motivo stesso dello stanziamento e del finanziamento per i lavori di ristrutturazione del Presidio S, Agostino, quei Servizi ivi esistenti come il Consultorio Familiare, Tsmree, Vaccinazioni, ecc.. Il Progetto prevedeva inoltre una serie di attività, iniziative ed interventi idonei per essere completamente e definitivamente realizzato (v. Sportello Antiviolenza, Centro per il Bambino Autistico, ecc.).

        Tale disposizione riteniamo non solo rappresenti l’abbandono e l’annullamento del Progetto della Casa della Salute della Donna e del Bambino, tanto propagandato e inaugurato più volte, ma evidenzia il rischio che servizi fondamentali come il  Tsmree possano subire, in un territorio già carente di strutture e servizi, un depotenziamento, se non vero e proprio smantellamento, perché, di fatto, vengono fortemente ridimensionati luoghi e spazi pensati specificatamente per favorire un migliore e più idoneo approccio comunicativo/terapeutico/riabilitativo.

       Spetterà la stessa sorte al Consultorio Familiare di Ostia, che si ricorda essere l’unico, insieme al Consultorio Familiare di Acilia, presente nel X Municipio quando ne sarebbe previsto 1 ogni 20.000 abitanti e per i quali servizi sono stati definiti precisi requisiti e criteri strutturali, tecnici e organizzativi come da Decreto della Regione Lazio n° 90 del 10/11/2010?



       Riteniamo che tale disposizione, rappresenti una forzatura in quanto realizzata senza alcun confronto e in un momento, peraltro, in cui è ancora in via di definizione, e quindi di approvazione da parte della Regione Lazio, l’Atto Aziendale.

       Pertanto verrebbe, di fatto, annullato un Progetto, quello della “Casa della Salute della Donna e del Bambino”,  approvato e finanziato dalla Regione Lazio, e avviato un nuovo “Progetto di Casa della Salute” del quale non si conoscono ancora programmi, servizi, attività e risorse umane e professionali con i quali questo dovrebbe essere realizzato. 

       Il Cobas Asl Roma D denuncia ancora una volta un metodo di gestione che risponde più a una logica padronale della Cosa Pubblica che a un’idea di governo delle problematiche, criticità, necessità e bisogni del Territorio e che veda coinvolti e partecipi le Realtà Sociali, le Organizzazioni Sindacali, le Associazioni degli utenti, ecc..

       Il Cobas Asl Roma D denuncia altresì come, ancora una volta, si assumano decisioni ledendo, mortificando e umiliando la dignità umana e professionale delle operatrici e operatori che, senza alcun preavviso, coinvolgimento né condivisione, si vedono costretti, in brevissimo tempo, a “dover sloggiare” con il rischio di pesanti ricadute sulle attività e sui livelli quantitativi e qualitativi offerti ai cittadini utenti.

       Il Cobas Asl Roma D, infine, si riserva di segnalare e denunciare eventuali disagi e disservizi che verranno a determinarsi in seguito a tale decisione.


                  Cobas Asl Rm/D
              

venerdì 17 ottobre 2014

La libertà non è star sopra ad un albero, non è neanche avere un’opinione, la libertà non è uno spazio libero…la libertà è partecipazione!!! G. Gaber



         Ciao a tutt*, siamo alla vigilia d’importanti appuntamenti: iniziative e scioperi del Sindacalismo di Base contro le politiche economico/sociali del Governo Renzi e per il rinnovo dei contratti di lavoro; la crisi  economica e sociale che attanaglia il paese; l’imminente scadenza e l’eventuale rinnovo delle RSU.
         Impegni che richiederebbero un approfondimento ed un confronto non solo tra noi, ma, riteniamo indispensabile che tali questioni attraversino l’insieme delle lavoratrici e dei lavoratori per favorire un processo e un percorso di partecipazione sempre più necessario e indispensabile per cercare di contrastare la deriva sociale, culturale e politica in cui ci troviamo a vivere.

        Tutte e tutti noi misuriamo ogni istante sulla nostra pelle, sulle nostre vite una condizione di vita e di lavoro che diviene ogni giorno sempre più difficile a causa delle difficoltà economiche dovute a salari sempre più inadeguati e non in grado di garantire neanche quegli elementari e fondamentali diritti e bisogni primari per la vita delle persone.
        Sempre più forte e cruento sta divenendo, poi l'attacco ai diritti e alle condizioni di vita delle lavoratrici, dei lavoratori, per la  crescente condizione di disagio e precarietà che investe strati sempre più vasti della popolazione, per l’assalto portato violentemente a quelle tutele e a quei “Beni Comuni” come la Salute, l’istruzione, la casa, che sono stati conquistati con anni di  sacrificio e lotte.
        Tutto questo mentre sempre più in maniera evidente appare il grave stato in cui versano le Strutture e Servizi Socio Sanitari Pubblici conseguenza di un progressivo depotenziamento e smantellamento tendente, di fatto, a colpire il  Servizio Pubblico a tutto vantaggio di esclusivi interessi privatistici.

        E’ la precarizzazione di ogni aspetto della nostra vita che si sta volutamente creando con l’intento di renderci tutte e tutti più subalterni, sudditi, ricattabili e schiavi, incapaci e impossibilitati a pensare,  scegliere e lottare per le nostre vite.

       Come Cobas Asl Rm/D sentiamo la necessità e il dovere  di favorire, approfondire una riflessione, una discussione e un confronto continuo su tali questioni e sulle condizioni che investono ed interessano ogni aspetto della nostra vita per vedere anche SE e COME, eventualmente, davanti a questa complessa realtà, senza smarrire il senso e il valore della nostra esperienza, della nostra storia, delle nostre sensibilità e potenzialità, che sono ampiamente presenti, proseguire, anche con le nostre differenze, il cammino intrapreso, cercando, al contempo, di affrontare e superare limiti ed inadeguatezze pur presenti e  per dare e rilanciare il senso della nostra presenza e della nostra azione.
       Certamente non sarà possibile affrontare compiutamente e approfonditamente tutti questi temi, in un solo incontro, e forse non ci riusciremo completamente.
Pensiamo, però valga la pena, in ogni caso,  tentare con l’umiltà e, allo stesso tempo , con la consapevolezza di lavorare e d’impegnarci, così, come abbiamo provato a fare in tutti questi anni, cercando di dar voce, rappresentanza e rappresentatività alle condizioni, ai diritti, alle istanze di coloro che hanno ritenuto e tutt’ora ritengono questa,  che Noi tutte e tutti stiamo vivendo, non sia la sola e unica realtà possibile.

Per iniziare una discussione e un confronto su tutto questo incontriamoci:
Mercoledì 22 ottobre 2014, alle ore 15,30
presso la sede Aziendale di Casal Bernocchi

Deliberazione n° 468 del 17/09/2014 - Adesione a Federsanità – ANCI anno 2013 – Osservazioni e rilievi.



Al Direttore Generale
Dr. Vincenzo Panella
Al Direttore Amministrativo f.f.
Dr.Filippo Coiro
Al Direttore Sanitario
D.ssa Flavia Simonetta Pirola
Al Dirigente  U.O.C. AA.GG.  Studi e Documentazione
Dr. Marco Lapalorcia

e, p.c.     Al Presidente e Commissario alla Sanità
della Regione Lazio
On. Nicola Zingaretti
Al Sub-Commissario ad Acta
Dr. Renato Botti
Al Consiglio dei Delegati della R.S.U.


  Scrivente O.S. è venuta a conoscenza del provvedimento con il quale l’Azienda Asl Roma D ha approvato la adesione a Federsanità - Anci per l’anno 2014, Deliberazione n° 468 del 17 settembre 2014. Con tale atto viene deliberata l’adesione dell’Azienda Asl RomaD, mediante il versamento di un contributo associativo di € 9.000,00 alla Federsanità – Anci - Federazione Lazio , affinchè  l’Azienda  possa avvalersi delle diverse iniziative e dei servizi di supporto che Federsanità offre ai propri associati (AA.SS.LL., AA.OO e Comuni).
Scrivente O.S. aveva già segnalato agli Organi di Direzione della Asl, con la nota Prot. n° 58323 del del 24.06.13, osservazioni, dubbi e perplessità in merito alla adesione, alla stessa  Associazione, per l’anno 2013, (Deliberazione n° 1 del 11.06.2013), con la quale veniva inoltre prevista, in virtù di tale adesione annuale, la facoltà, per l’Azienda, di “acquisire un servizio di supporto per le Unità Operative Complesse dell’Area Tecnica e del Patrimonio”, poichè,  per le attività istituzionali di questi uffici, l’Azienda USL Roma D non aveva, secondo quanto sostenuto,   … ”al proprio interno, un adeguato numero di risorse per le attività di controllo, monitoraggio e redazione della documentazione di gara”…. per le numerose gare di appalto per nuovi servizi da esternalizzare o per il rinnovo di contratti in scadenza.
Ci si chiede, e si chiede, quindi, quali sarebbero state, in modo formale e sostanziale,  le attività di supporto rese da Federsanità, in questo anno, sia nell’ambito delle attività generali dell’Azienda, sia, soprattutto, quelle relative allo ”studio, l’analisi, la redazione dei documenti di gara ed al supporto durante le fasi di gara” che doveva essere fornito alle Unità Operative con “risorse inadeguate” e per le quali attività dovevano essere concordati dei compensi di volta in volta.
Considerato poi che, se tale quota venisse versata da ogni Azienda Sanitaria Locale, Azienda Ospedaliera, oltrechè dai Comuni, risulterebbero non irrisori gli oneri, le risorse economico-finanziarie a carico del Sistema Sanitario pubblico.
Appare singolare e contraddittorio poi il fatto che l’Asl Roma D, mentre versa una quota associativa alla Federsanità, che tra i compiti istituzionali  ha quello di “promuovere il collegamento diretto - tra gli enti associati – nell’ottica dell’integrazione dei servizi  sanitari e socio-sanitari con quelli socio-assistenziali”, allo stesso tempo non utilizza i finanziamenti, assegnati dal Comune di Roma con Determina Dirigenziale n° 2017 del 23.05.14,  per i soggiorni per gli utenti del Servizio di Salute Mentale (Nota Cobas Asl Roma D, Prot. n° 81265 de 01.10.2014).
Scrivente O.S. richiede, pertanto, considerato l’onere già sostenuto con il versamento della quota annuale, approvato con il richiamato Atto Deliberativo, che vengano esplicitate, in modo dettagliato, alle Strutture e alle Unità Organizzative Aziendali, le attività e le funzioni di supporto e di sostegno tecnico-giuridico effettivamente rese da Federsanità Anci - Lazio.

Distinti saluti               

Prot. Asl Rm/D
n° 85855 del 15/10/2014


                                                           
                  p. il Cobas Asl  Rm/D
                      le/i Delegate/
 Corrado Minioto - Cesare Morra -  Claudia Piermaria

mercoledì 1 ottobre 2014

Soggiorni per Utenti Salute Mentale.



Al Direttore Generale
Dr. Vincenzo Panella
Al Direttore Sanitario
D.ssa Flavia Simonetta Pirola
Al Direttore Amministrativo f.f.
Dr.  Filippo Coiro
Al Direttore Dipartimento Salute Mentale
Dr. Andrea Balbi
Al Responsabile U.O.P. C.S.M.
Dr. Massimo Di Colantonio

e, p.c.  All’Assessore Sostegno Sociale
 e Sussidiarietà del Comune di Roma
On. Rita Cutini
Al Dipartimento delle Politiche Sociali
Sussidiarietà e Salute del Comune di Roma
V.le Alessandro Manzoni, n° 16
00185 – Roma
Al Consiglio dei Delegati della R.S.U.

                Nell’ambito dei Programmi di Promozione della Salute, ogni anno, il Comune di Roma stanzia fondi, trasferendoli alle Aziende UU.SS.LL., per realizzare  interventi Socio-Sanitari tra i quali i soggiorni estivi per utenti del Servizio di Salute Mentale. Anche per quest’anno sarebbero stati assegnati finanziamenti, a tutte le Asl dal Dipartimento delle Politiche Sociali Sussidiarietà e Salute del Comune di Roma con Determina Dirigenziale n° 2017 del il 23/5/2014.      
            
                 I soggiorni vacanza rivestono, per gli utenti psichiatrici, ai fini di un loro reinserimento sociale, nonchè per le loro famiglie,  un momento particolarmente importante, nell’ambito di un programma terapeutico, nel quale si realizza e si rafforza un momento di aggregazione, intenso e costruttivo, tra operatori e utenti e tra gli stessi utenti. Peraltro nel periodo del soggiorno viene riconosciuto e valorizzato il lavoro e il percorso realizzato durante il corso dell’anno e viene, altresì, verificata e monitorata l’autonomia raggiunta da ogni singola/o utente; esso rappresenta, inoltre, per molti utenti, la prima ed unica occasione di allontanamento dalla realtà che quotidianamente e abitualmente vivono.
                   
               La scrivente O.S. è venuta a conoscenza che i soggiorni per gli utenti della Salute Mentale quest’anno, non sarebbero stati effettuati.



               Pur non conoscendo le motivazioni che hanno indotto la Direzione Aziendale, in tutte le sue articolazioni, a non effettuare i soggiorni di cui all’oggetto, la scrivente O.S. ritiene tale decisione fortemente lesiva dei diritti e delle aspettative degli utenti e delle loro famiglie, nonché limitante delle necessità e dei bisogni di salute di pazienti.
I programmi e i progetti terapeutici, infatti, prevedono, non solo terapie farmacologiche, consulenze psichiatriche, ecc., ma attività di riabilitazione e socializzazione, prerogative essenziali di un Servizio Territoriale per la Salute Mentale.

                  La scrivente O.S., sottolinea, inoltre, la preoccupazione che, il mancato utilizzo dei finanziamenti assegnati specificatamente dal Comune di Roma, possa in futuro compromettere ulteriori assegnazioni di contributi destinati a tale scopo.

                   Scrivente O.S. chiede, quindi, l’attivazione dei soggiorni di vacanza per i restanti mesi dell’anno; qualora ciò non dovesse essere possibile, chiede che la Direzione Aziendale si attivi verso il Dipartimento delle Politiche Sociali Sussidiarietà e Salute del Comune di Roma per rappresentare le ragioni per le quali i soggiorni suddetti non sono stati ancora effettuati, esprimendo, nel contempo, la propria volontà e il proprio impegno per una prossima realizzazione degli stessi.
                                                      
Distinti Saluti                                   
      
                        p. Il Cobas Asl Rm/D
                        le/i Delegate/i R.S.U.
Corrado Minioto – Cesare Morra – Claudia Piermaria



Prot. Asl
  n° 81265  del 1/10/2014

Il Cobas Asl Rm/D con le Lavoratrici e i Lavoratori della “Canados”



    

          Il Cobas dell'Asl Rm/D sostiene e solidarizza con tutte/i le lavoratrici ed i  lavoratori in lotta del cantiere navale Canados di Ostia.

          In un momento nel quale le famiglie vivono  schiacciate sotto il peso di una crisi economica e sociale, il governo Renzi, in accordo con la Confindustria, impone ulteriori politiche economiche e sociali antipopolari, calpestando e demolendo tutele e diritti (v.  Art. 18) e attuando riforme per una maggiore flessibilita, in nome di un’austerity che produce maggiore povertà e ulteriore precarietà e disoccupazione.

          Le/i lavoratrici/lavoratori dei cantieri navali “Canados” da lunedì 29/09/2014 sono in presidio davanti i cancelli dell'azienda per rivendicare il loro diritto al lavoro. Dopo ore, giorni e mesi di cassaintegrazione richiedono oraun incontro urgente con la Direzione Aziendale.

          L'azienda Canados, leader nel settore della cantieristica navale per le imbarcazioni di lusso, dopo aver usufruito di tutti gli ammortizzatori sociali, ad oggi ancora non si è pronunciata sul futuro degli 80 lavoratori.

          In un territorio come quello di Ostia, già fortemente morso dalla disoccupazione, la chiusura della Canados provocherebbe un ulteriore aggravamento delle condizioni economiche e sociali di molte famiglie.
        
         Chiediamo a tutta la cittadinanza, ai lavoratori precari, agli studenti ed alle realtà sociali e antagoniste, di sostenere la lotta delle lavoratricie dei lavoratori Canados, richiamando le istituzioni ad un intervento immediato e risolutivo, per ripristinare le normali condizioni di lavoro e di reddito, per il rilancio e lo sviluppo della cantieristica navale di Ostia.




Roma, 01 ottobre 2014


Cobas Asl Rm/D                        

Comunità Terapeutica Catacombe di Generosa – Struttura Via Crescenzo del Monte – Disposizioni recupero ore “accumulate” di straordinario.



Al Direttore Generale
Dr. Vincenzo Panella
Al Direttore Sanitario
D.ssa Flavia Simonetta Pirola
Al Direttore Amministrativo f.f.
Dr.  Filippo Coiro
Al Direttore Dipartimento Salute Mentale
Dr. Andrea Balbi
Al Responsabile U.O.P. C.S.M.
Dr. Massimo Di Colantonio
Alla CPSE Comunità di Via Crescenzo del Monte
Dott.ssa Paola Vendramin
e, p.c.   Al Consiglio dei Delegati della R.S.U.
                          


La scrivente O.S. è venuta a conoscenza che, con nota dell’11.09 u.s., il Direttore del Dipartimento Salute Mentale, Dr. Andrea Balbi, ha comunicato, al personale della Comunità Terapeutica Catacombe di Generosa - struttura di Via Crescenzo del Monte, che sarebbe stato effettuato un “eccesso di ore di straordinario  per le quali, per l’anno in corso, sarà “consentito il recupero nella misura del 50% delle ore accumulate”.

Scrivente O.S., ricorda al Direttore del Dipartimento Dr. Andrea Balbi, qualora lo avesse dimenticato, che il ricorso allo strumento dello straordinario è dovuto alla carenza del personale, all’interno di una struttura, quella di Via Crescenzo del Monte, che opera su turni h24.
Risultano, infatti,  essere presenti, dopo che un’unità è stata trasferita in data 2/12/2013, solo sei unità infermieristiche che devono  garantire la funzionalità, l’assistenza e la sicurezza,  in un servizio dove vi sono utenti con particolari disagi e delicate problematiche.

L’utilizzo dello straordinario, si rammenta,  non è un “optional” a disposizione delle operatrici e degli operatori che hanno la libertà se non “l’ardire” di poterlo decidere a seconda delle convenienze e delle opportunità personali, ma viene effettuato, oramai, contrariamente e in violazione delle normative contrattuali e di legge, come strumento ordinario dell’organizzazione del lavoro e dei turni.
Le lavoratrici e i lavoratori sono sottoposti, così, a condizioni e ritmi di lavoro inumani per garantire i minimi livelli assistenziali e, quindi, l’insieme delle attività e delle prestazioni necessarie, che si è richiamati ad assicurare sempre, e in ogni caso, anche quando per motivi improvvisi e imprevisti (es. malattia, infortuni, ecc.) non sopraggiunga la dovuta e opportuna sostituzione alla fine del rispettivo turno di lavoro.

Bisognerebbe tener conto, inoltre, che lavoratrici e lavoratori, soggetti a una normale turnazione di lavoro, hanno già, di per sé, la necessità di conciliare i propri tempi di vita (affetti, famiglia, interessi personali, ecc.), con quelli delle attività e funzionalità proprie del servizio di appartenenza. Ciò diviene ancor più arduo e problematico quando le necessità richieste dal servizio, soprattutto a causa della carenza del personale, obbliga gli stessi a garantire ore e turni di lavoro oltre quelli previsti e consentiti dalle normative contrattuali e di legge.

Diviene pertanto inammissibile e intollerabile che siano scaricate responsabilità organizzative e gestionali, nonché le problematiche della carenza del personale, sulle operatrici e sugli operatori, sino al punto di “ignorare” e negare diritti inalienabili e non negoziabili.

Dirigenti e Responsabili, infatti, non possono non sapere, e non ricordare, che lo strumento dello straordinario, non solo non può essere utilizzato come fattore ordinario di programmazione del lavoro, ma, in ogni caso, questo dovrebbe essere retribuito e può essere compensato con riposi sostitutivi esclusivamente a domanda del dipendente e che dovrebbero essere fruibili nel mese successivo e comunque entro l’anno successivo a quello di maturazione (art. 34 CCNL – 1999 e art. 40 CCNL 98/2001).  

Dovrebbe essere altresì considerato che “l’accumulo” che viene così a crearsi, proprio perché legato alla carenza di organico, viene a determinare una oggettiva difficoltà, per le operatrici e per gli operatori, di poter recuperare le ore in eccesso senza che questo causi ulteriori difficoltà. Infatti, le stesse ore/giorni di recupero causerebbero, di fatto, un’ulteriore carenza che richiederebbe l’utilizzo di ulteriore straordinario per poter garantire una corretta ed adeguata attività e funzionalità del servizio.

 Scrivente O.S., in merito alla nota del Direttore DSM, Dr. Andrea Balbi, nella quale viene “suggerito” che il recupero potrebbe essere effettuato durante il turno di notte, non può che esprimere perplessità e indignazione per il fatto che vengono ignorate fondamentali e basilari norme contrattuali e di legge che stabiliscono la retribuzione dello straordinario, o le modalità e tempi per il recupero delle ore in eccesso, compatibilmente con le esigenze di servizio. Ma poi, se è previsto, come sostiene il Direttore del Dipartimento, che durante il turno di notte può essere presente un solo operatore, come può lo stesso indicare, contemporaneamente, il recupero nel turno medesimo?

Di fatto il Direttore sostiene nella nota ciò che, al contempo, nega?!!!

Indicare, come fa il Direttore DSM Dr. Andrea Balbi, che il recupero potrebbe essere effettuato durante il “turno notturno” in quanto nella struttura, in base ad una norma regionale non meglio specificata, potrà essere presente un solo operatore, non solo risulta lesivo dei diritti, ma offensivo della dignità e la professionalità stessa delle lavoratrici e dei lavoratori che lì hanno operato e operano con particolare  impegno, competenza e dedizione, considerato che a tutt’oggi non risulterebbero essere stati definiti chiari e formali protocolli e procedure eventualmente corrispondenti alla normativa indicata.

Infine sostenere che all’interno della Struttura, vista anche la particolare tipologia degli utenti ospiti, potrà essere presente un solo operatore, significa non considerare gli eventuali rischi che possono sopraggiungere in occasione di eventi e situazioni di difficoltà e criticità (malori, infortuni, alterazioni, tensioni, ecc.) e le conseguenze, in termini di tutela per la salute e la sicurezza,  sia degli operatori sia degli stessi utenti.

Scrivente O.S., in considerazione di quanto sopra esposto, nel richiedere il rispetto dei diritti, delle tutele e della stessa dignità umana e professionale delle/degli operatrici/operatori, sollecita codesta Direzione Aziendale a definire con urgenza, tenendo conto della grave carenza delle Risorse Umane e Professionali e in previsione della riapertura della sede di Catacombe di Generosa, una adeguata riorganizzazione dei Servizi e delle attività inerenti il Dipartimento di Salute Mentale a salvaguardia del Bene e del Servizio Socio Sanitario Pubblico .

Distinti Saluti    

Prot. Asl Rm/D
n° 79851  del 25/09/2014                                       
                        p. Il Cobas Asl Rm/D
                        le/i Delegate/i R.S.U.
Corrado Minioto – Cesare Morra – Claudia Piermaria