domenica 21 febbraio 2016

Incarichi e consulenze – Osservazioni e problematiche

Al Presidente e Commissario alla Sanità della Regione Lazio
On. Nicola Zingaretti
Al Sub-Commissario ad Acta
Dr. Giovanni Bissoni
Al Commissario Straordinario
Dr. Giuseppe Legato
Al  Direttore Amministrativo
Dr. Paolo Farfusola
Al  Direttore Sanitario
Dr.ssa Maria Grazia Budroni
Al  Direttore del Dipartimento dei Fattori Produttivi
Dr. Filippo Coiro
E,p.c.   Al Consiglio delle/dei Delegate e Delegati RSU


Nel corso di questi anni le ripetute manovre, definite “interventi strutturali”, miranti alla razionalizzazione e alla riduzione della spesa pubblica, si sono tradotte, in realtà,  in “tagli lineari” che hanno, di fatto, rappresentato, secondo noi, un deciso attacco al Welfare ed ai Servizi Pubblici.

L’applicazione dei provvedimenti legati alla revisione della spesa ha determinato un peggioramento della qualità delle prestazioni, spesso causando, anche, pesanti ricadute sui livelli occupazionali e salariali, laddove le riduzioni dei costi si sono venute a realizzare soprattutto mediante la riduzione delle ore di lavoro del personale dei servizi esternalizzati (Servizi di pulizie, Gestione sportello unico integrato – CUP e Servizi di back office – Manutenzione - Servizi Mense - Vigilanza etc)  con conseguente dequalificazione e diminuzione delle attività stesse.

I ripetuti tagli e la progressiva riduzione delle risorse economico-finanziare assegnate alle Regioni, e quindi alle singole Aziende Sanitarie, rendono, tuttavia, impossibile colmare la grave carenza delle Risorse Umane e Professionali presenti in tutte le attività ed i Servizi Socio-Sanitari Pubblici.

Tutto questo ha incrementato, anche a causa del blocco delle assunzioni e del Turn-over, i processi e le politiche di privatizzazione ed esternalizzazione delle attività e dei servizi, estendendosi  anche  a quelle attività e a quei servizi di assistenza diretta e di tutela della salute (assistenza infermieristica, socio-sanitaria, ausiliaria, tecnica etc.) con il risultato di un ulteriore deterioramento e peggioramento qualitativo/quantitativo delle varie attività e servizi e con il conseguente aumento dei processi di precarizzazione e sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori interessati.

                                Le ultime disposizioni legislative (D.L. n°78 del 19.06.2015 convertito in Legge n° 125 del 07.08.2015) in materia di contenimento e razionalizzazione della spesa pubblica, richiamate dalla stessa Regione Lazio con il Decreto Commissariale n. 451/2015, hanno imposto alle Aziende Sanitarie ulteriori rilevanti misure di riduzione dei costi relativamente ai contratti di forniture di beni e servizi sanitari e non, tagliando  di  2.352 milioni di euro i fondi per il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale.

Tali disposizioni si vanno, peraltro, ad aggiungere ad altri provvedimenti del recente passato in materia, sempre, dettati dalla esigenza di razionalizzazione ed efficientamento della spesa pubblica (Spending Review n° 1 - Legge n° 94/2012 e Spending Review n° 2 Legge n° 135/2012) ed  alle precedenti disposizioni emanate dalla Regione Lazio per l’attuazione del Piano di Rientro.

Nell’Asl Rm/3, dove le conseguenze di tali manovre appaiono evidenti, ci sembrano emergere però limiti, contraddizioni e ambiguità nella gestione e nel governo della Sanità Pubblica; se da una parte, infatti, vi è l’impossibilità, a causa del blocco del Turn-over e delle assunzioni, di garantire l’adeguamento degli organici nei reparti e nei servizi, dall’altra si assiste ad una serie di provvedimenti che non possono non suscitare una serie di  perplessità e dubbi.

La Direzione Aziendale della Asl Roma D (ora Roma 3) ha affidato, in data 09.07.2015, con atto deliberativo n° 522, in un solo mese dalla pubblicazione dell’Avviso di selezione (25.05.2015) approvato con la Deliberazione n° 411/2015, un incarico, di Collaborazione temporanea, coordinata e continuativa - ex Art. 7 comma 6 del D.Lgs. n° 165/01 - e s.m.i., - per un anno, all’Ing. Cremonesi Stefano, per “la realizzazione di un progetto inerente il piano di adeguamento e sviluppo  del Sistema Informativo  dell’Azienda Usl Roma D e per la realizzazione del Sistema Informativo dell’Area delle Cure Odontoiatriche, finanziato con fondi di natura privata”.
Per la retribuzione di tale incarico professionale verrebbero utilizzati € 107.213,60 dei fondi di “natura privata” presenti nel bilancio aziendale.
Le motivazioni dell’affidamento del suddetto incarico ad un professionista esterno, deriverebbero, secondo quanto riportato nell’atto deliberativo, “da esigenze aziendali che non si è in grado di assolvere con il personale in servizio”.
La scrivente O.S. pur considerando l’importanza e la necessità di un adeguamento ed una implementazione del Sistema Informativo aziendale nel suo complesso, solleva alcune osservazioni e rilievi in merito al fatto che, ancora una volta, la Direzione Aziendale dell’Asl Roma 3 (ex D) per la realizzazione di attività proprie, sia ricorsa a professionisti esterni e all’utilizzo delle consulenze esterne.
A tale proposito ci si pone, e si pone, una domanda: è stata verificata la possibilità di utilizzare il personale presente e al contempo accertare, attraverso una ricognizione di competenze e risorse disponibili, compresa anche l’esistenza di programmi specifici nella gestione dei Sistemi Informatici di altre Aziende del SSR ovvero della Regione Lazio?
Alcuni dubbi e perplessità si hanno, peraltro, sulla stessa organizzazione degli Uffici che nella Azienda hanno competenze in materia di Gestione dei Sistemi Informatici, dove nell’ambito della “riallocazione delle attività amministrative inerenti l’acquisizione di beni e Servizi ed al Patrimonio Mobiliare” (Atto n° 799 del 16.12.14) è stata disposta la rotazione degli incarichi tra il Dirigente della UOC Acquisizione Forniture di Beni e Servizi ed il dirigente della UOC Acquisizione e Gestione Sistemi Informatici – Gestione Patrimonio Mobilare  e dove, successivamente, sono stati affidati incarichi a professionisti esterni: l’Ing. Stefano Cremonesi, a seguito della selezione sopramenzionata, ed il Dr. Claudio Caccia del quale, non si conosce esattamente e formalmente la natura dei rapporti con l’Azienda.
La Direzione Aziendale ha poi, con atto Deliberativo n° 621 del 13.08.15, approvato il  conferimento di un ulteriore incarico temporaneo ad un professionista esterno, il Dr. Gerardo Bruno Antonio Corea, ex Art. 15 octies del D.Lgs. n° 502/92 e s.m.i., per l’attuazione del Progetto Regionale denominato “La valutazione della qualità della cartella clinica come strumento di Risk Management”.
  Anche in questo caso l’affidamento ad un professionista esterno sarebbe stato necessario, per l’assenza all’interno della Azienda, di figure professionali in possesso della qualificazione e delle competenze specifiche richieste. I costi di tale incarico, conferito per mesi sei,  sono stati quantificati in € 56.944,63 e  sono a carico di specifici fondi destinati dalla Regione Lazio a Progetti  - Obiettivi delle AA.SS..
Al  Dr. Gerardo Bruno Antonio Corea – la Asl Roma D (ora Roma 3) aveva conferito  già un incarico, in data 24.06.2014, ex Art. 15 octies del D.Lgs. n° 502/92 e s.m.i. della durata di un anno,  eventualmente prorogabile, per l'attuazione del progetto di “implementazione del Codice Etico aziendale, con particolare riferimento all'attivazione delle procedure di controllo e di valutazione dei percorsi di assistenza domiciliare  ed inserimento in hospice e all'incremento delle valutazioni di rischio clinico in tali ambiti”, con un costo complessivo di 105.128,61€ a carico di un fondo vincolato per la Regione Lazio dal Ministero della Salute.
Con atto n° 835 del 18.11.2015 viene attribuito l’incarico di responsabile della "UOS Oncologia" afferente la UOC Medicina Ospedale Grassi, alla Dr.ssa Monica Moreschi, a seguito della di selezione interna, con avviso  pubblicato il 16.10.2015.

Peraltro, risulterebbe che la Dr.ssa Monica Moreschi – Dirigente Medico – Disciplina Oncologia – dipendente dell’A.O. S. Giovanni Addolorata sarebbe in posizione di Comando, presso questa Azienda per la durata di un anno, rinnovabile, a decorrere dal 01.10.2015, ai sensi dell’Art. 21 CCNL per l’Area della Dirigenza Medica e Veterinaria.
Ci si chiede, e si chiede, pertanto, era proprio necessario affidare tale incarico ad una figura professionale in posizione non direttamente dipendente presso questa Azienda? Non erano individuabili, all’interno dell’azienda stessa altre figure professionali aventi i requisiti richiesti?
              Certamente non può non essere rilevato, da quanto sopra esposto, come, da parte della Direzione Aziendale, si sia continuato a perseguire ed adottare scelte, provvedimenti e comportamenti, relativamente agli incarichi e alle consulenze, che sembrerebbero contrastare proprio con quei principi e quei criteri di razionalizzazione ed efficientamento sopra richiamati e non si sia provveduto, poi, ad assicurare un’adeguata programmazione ed organizzazione delle risorse umane e professionali presenti nell’Azienda tenendo anche in considerazione le professionalità e le competenze di tutte/i le/gli operatrici/operatori che svolgono, ed hanno svolto, attività all’interno dell’azienda, in alcuni casi da molti anni.
                    
                                 L’esigenza di una programmazione che, peraltro, dovrebbe caratterizzare l’attività gestionale delle aziende della Pubblica Amministrazione è tanto più indispensabile in una fase dove, non solo viene previsto con la Legge di Stabilità il Piano di Rientro Aziendale, che non potrà non comportare nuove e pesanti ricadute sull’insieme delle attività e dei Servizi Socio Sanitari dell’Azienda, ma, soprattutto, in una fase in cui è stato avviato il Progetto dell’accorpamento, dal 1 gennaio 2016, delle Asl Romane, già previsto dai Nuovi Programmi Operativi, dove per la Asl Roma 3 al momento è stato definito solo un cambio di denominazione senza, peraltro, escludere l’eventualità che, prossimamente possa essere definito un nuovo, ulteriore e diverso assetto organizzativo istituzionale compresa la definizione di nuovi  ambiti territoriali.

       Scrivente O.S., in merito a quanto sopra esposto e rappresentato ritiene che le scelte e le decisioni adottate dalla Direzione Aziendale dell’Asl Rm/3 (ex Roma D) non siano state, nel corso degli anni, né corrispondenti a quei principi e criteri di razionalizzazione ed efficientamento della spesa pubblica, né a quelle necessità ineludibili di programmazione e organizzazione in relazione alle priorità, alle esigenze e ai bisogni realmente esistenti. Considera, pertanto, prioritaria una rivisitazione e una rivalutazione del scelte adottate con particolare riferimento agli incarichi professionali sopra richiamati.
     
Distinti saluti




p. il Cobas Asl Rm/D
le/i Delegati R.S.U.
Cesare Morra - Paolo Paolacci - Claudia Piermaria





Prot. Asl Rm/3

n° 12548 del 18/02/2016

domenica 14 febbraio 2016

Riscontro note applicazione Legge 161/2014 – Orario di Lavoro – problematiche e criticità e Delibera n° 30 del 13/01/2016 “Rotazione di alcuni Coordinamenti Sanitari e di alcune Posizioni Organizzative”.

Al Commissario Straordinario della Asl Roma 3
Dr. Giuseppe Legato
Al  Direttore Sanitario della Asl Roma 3
Dr. Vittorio Chinni
Al  Direttore Amministrativo della Asl Roma 3
Dr. Paolo Farfusola
Al  Direttore Dipartimento dei Fattori Produttivi
Dr. Filippo Coiro

                                La scrivente O.S., ha avuto già occasione di segnalare, a codesta Direzione Aziendale, attraverso alcune note, questioni e problematiche di particolare delicatezza ed importanza.
                               Tra queste la nota del 28.01.2016, Prot. n° 6192, con la quale si trasmetteva la nota dell’11.12.2015, Prot. Az. n° 95386, riguardante l’applicazione delle Legge 161/2014 sull’Orario di lavoro in relazione alle problematiche e alle criticità che si sarebbero venute a creare, in particolar modo, vista la grave carenza di personale Medico, Infermieristico e Tecnico, all’interno dei Presidi Ospedalieri G.B. Grassi e C.P.O..
 La scrivente O.S. esprime profonda preoccupazione per il clima di disagio e d’incertezza che si sta determinando, per il fatto che, a tutt’oggi, non sono state adottate chiare e specifiche diposizioni aziendali in merito all’applicazione della stessa. Il perpetuarsi di tale situazione, riteniamo, possa comportare e determinare, anche in considerazione della programmazione dei periodi di ferie, gravi e pesanti ricadute, non solo sulle condizioni di vita e di lavoro delle/dei operatrici e operatori, ma sulla stessa qualità dei livelli di assistenza e a tutela dei cittadini/utenti.
A tale proposito, la scrivente O.S., ritiene, inoltre, che le criticità che l’applicazione della L. 161/2014, oggettivamente fanno emergere, conseguenza, soprattutto, della carenza di quelle Risorse Umane e Professionali necessarie al corretto e adeguato funzionamento dei Servizi, delle Strutture e dei Presidi Socio Sanitari,  vadano lette anche in relazione allo stravolgimento continuo che da anni si sta vivendo, a causa dei continui cambiamenti nell’assetto organizzativo/gestionale, della stessa Direzione Aziendale dell’Asl Rm3 (ex RmD) che sembrerebbe più funzionale ad un sistematico, coerente  processo di depotenziamento, se non di un vero e proprio smantellamento del Sistema Socio Sanitario Pubblico, piuttosto che alla sua difesa, al suo potenziamento, al suo sviluppo a difesa di quel Diritto alla Salute sancito dalla stessa Costituzione.
  Per tali ragioni, la scrivente O.S., sollecita un intervento  in tal senso al fine di programmare e organizzare, nel rispetto della normativa suddetta, l’insieme delle attività e dei servizi all’interno dei P.O. suddetti, onde evitare, altresì, che singole Unità Operative rimodulino, in maniera autonoma, gli orari di servizio, finendo per generare, in questo modo, ulteriore difficoltà operativa/gestionale degli stessi Presidi Ospedalieri.





A tale proposito si coglie, altresì,  l’occasione per segnalare il vuoto che da anni è venuto a crearsi nella Direzione delle Professioni Sanitarie e Sociali (SAI Aziendale) che potrebbe, se affrontato, rappresentare, in un momento così delicato, un elemento fondamentale per affrontare le gravi emergenze presenti nelle Strutture e nei Servizi Socio Sanitari.

Altra questione che la scrivente O.S., ha rappresentato a codesta Direzione Aziendale, (v. nota Prot. n°4293 del 21.01.2016 ) riguarda la “Rotazione di alcuni Coordinamenti  Sanitari e di alcune Posizioni Organizzative” (Delibera n° 30 del 13.01.2016 - Rotazione di alcuni Coordinamenti  Sanitari e di alcune  Posizioni Organizzative).

          La scrivente O.S., ribadisce che la disposizione assunta con la suddetta Deliberazione evidenzia elementi di irregolarità ed inopportunità dovuti, in particolar modo, al fatto che gli incarichi di funzione delle Posizioni Organizzative e dei Coordinamenti, peraltro con diverso peso economico, non possono essere “trasferiti” e, quindi, mantenuti nel caso di spostamento del titolare verso altre Unità Operative, come di fatto è avvenuto con la Deliberazione n°30 /2016. Scrivente O.S. rinnova, pertanto, la richiesta di revoca del suddetto provvedimento al fine, non solo di tutelare gli stessi operatori che si trovano, per effetto della succitata Deliberazione, nella condizione di oggettiva illegittimità, ma anche e soprattutto per ripristinare la certezza e  la trasparenza del diritto e dare piena attuazione a quei principi e criteri di organizzazione e di programmazione che sono, e dovrebbero essere sempre,  alla base del buon funzionamento della Pubblica Amministrazione.       

La Scrivente O.S., non può non ricordare che  la revisione delle Posizioni Organizzative e dei Coordinamenti (v. anche riduzione), malgrado fosse già prevista e compresa nel mandato delle Direzioni Aziendali (DCA n°34/2010 e DCA n°49/2010) anche se più volte annunciata dalla precedente Direzione Aziendale, non è stata mai realizzata.

          Scrivente O.S., coglie infine l’occasione, in considerazione dell’avvicendamento avvenuto presso la Direzione Aziendale, per rappresentare che in tutti questi anni, come Cobas dell’Asl Rm/3 ( ex Rm/D) siamo stati impegnanti su tutta una serie di questioni e problematiche in merito alle quali abbiamo agito, nel tempo, attraverso note, documentazioni formali, iniziative e prese di posizione pubbliche al fine di favorire processi di sensibilizzazione e percorsi partecipativi, in difesa del Servizio Socio Sanitario Pubblico.
La documentazione e il materiale da noi prodotto sono pubblici e agli atti della stessa Amministrazione e se ne auspica, chiaramente, un’adeguata considerazione.

       A tal fine scrivente O.S. chiede un incontro per poter meglio e compiutamente rappresentare l’insieme delle problematiche  presenti all’interno dell’Azienda, augurandosi, in ogni caso, che la scrivente O.S. venga convocata, in sede di confronto congiuntamente alle altre OO.SS..

Cordiali saluti

p. il Cobas Asl Rm/3
le/i Delegati R.S.U.
Cesare Morra - Paolo Paolacci - Claudia Piermaria
Prot. Asl Rm/3

n° 9785 del 10/02/2016