Al Presidente e Commissario alla Sanità della
Regione Lazio
On. Nicola
Zingaretti
Al
Sub-Commissario ad Acta
Dr. Giovanni
Bissoni
Al Commissario
Straordinario
Dr. Giuseppe
Legato
Al Direttore Amministrativo
Dr. Paolo
Farfusola
Al Direttore Sanitario
Dr.ssa Maria
Grazia Budroni
Al Direttore del Dipartimento dei Fattori
Produttivi
Dr. Filippo
Coiro
E,p.c. Al Consiglio delle/dei
Delegate e Delegati RSU
Nel corso di questi anni le ripetute manovre, definite “interventi strutturali”, miranti alla
razionalizzazione e alla riduzione della spesa pubblica, si sono tradotte, in
realtà, in “tagli lineari” che hanno, di fatto, rappresentato, secondo noi,
un deciso attacco al Welfare ed ai Servizi Pubblici.
L’applicazione dei provvedimenti legati alla revisione della spesa ha
determinato un peggioramento della qualità delle prestazioni, spesso causando,
anche, pesanti ricadute sui livelli occupazionali e salariali, laddove le
riduzioni dei costi si sono venute a realizzare soprattutto mediante la
riduzione delle ore di lavoro del personale dei servizi esternalizzati (Servizi
di pulizie, Gestione sportello unico integrato – CUP e Servizi di back office –
Manutenzione - Servizi Mense - Vigilanza etc)
con conseguente dequalificazione e diminuzione delle attività stesse.
I ripetuti tagli e la progressiva riduzione delle risorse
economico-finanziare assegnate alle Regioni, e quindi alle singole Aziende
Sanitarie, rendono, tuttavia, impossibile colmare la grave carenza delle
Risorse Umane e Professionali presenti in tutte le attività ed i Servizi
Socio-Sanitari Pubblici.
Tutto questo ha incrementato, anche a causa del blocco delle assunzioni
e del Turn-over, i processi e le politiche di privatizzazione ed
esternalizzazione delle attività e dei servizi, estendendosi anche
a quelle attività e a quei servizi di assistenza diretta e di tutela
della salute (assistenza infermieristica, socio-sanitaria, ausiliaria, tecnica
etc.) con il risultato di un ulteriore deterioramento e peggioramento
qualitativo/quantitativo delle varie attività e servizi e con il conseguente aumento
dei processi di precarizzazione e sfruttamento delle lavoratrici e dei
lavoratori interessati.
Le ultime
disposizioni legislative (D.L. n°78 del 19.06.2015 convertito in Legge n° 125
del 07.08.2015) in materia di contenimento e razionalizzazione della spesa
pubblica, richiamate dalla stessa Regione Lazio con il Decreto Commissariale n.
451/2015, hanno imposto alle Aziende Sanitarie ulteriori rilevanti misure di
riduzione dei costi relativamente ai contratti di forniture di beni e servizi
sanitari e non, tagliando di
2.352 milioni di euro i fondi per il finanziamento del Servizio
Sanitario Nazionale.
Tali disposizioni si vanno, peraltro, ad aggiungere ad altri
provvedimenti del recente passato in materia, sempre, dettati dalla esigenza di
razionalizzazione ed efficientamento della spesa pubblica (Spending Review n° 1 - Legge n° 94/2012 e Spending Review n° 2 Legge
n° 135/2012) ed alle precedenti
disposizioni emanate dalla Regione Lazio per l’attuazione del Piano di Rientro.
Nell’Asl Rm/3, dove le conseguenze di tali manovre appaiono evidenti,
ci sembrano emergere però limiti,
contraddizioni e ambiguità nella gestione e nel governo della Sanità Pubblica;
se da una parte, infatti, vi è l’impossibilità, a causa del blocco del Turn-over
e delle assunzioni, di garantire l’adeguamento degli organici nei reparti e nei
servizi, dall’altra si assiste ad una serie di provvedimenti che non possono
non suscitare una serie di perplessità e
dubbi.
La Direzione Aziendale della Asl Roma D (ora Roma 3) ha affidato, in
data 09.07.2015, con atto deliberativo n° 522, in un solo mese dalla
pubblicazione dell’Avviso di selezione (25.05.2015) approvato con la
Deliberazione n° 411/2015, un incarico, di Collaborazione temporanea,
coordinata e continuativa - ex Art. 7 comma 6 del D.Lgs. n° 165/01 - e s.m.i., -
per un anno, all’Ing. Cremonesi Stefano, per “la realizzazione di un progetto inerente il piano di adeguamento e
sviluppo del Sistema Informativo dell’Azienda Usl Roma D e per la
realizzazione del Sistema Informativo dell’Area delle Cure Odontoiatriche,
finanziato con fondi di natura privata”.
Per la retribuzione di tale incarico professionale verrebbero
utilizzati € 107.213,60 dei fondi di
“natura privata” presenti nel bilancio aziendale.
Le motivazioni dell’affidamento del suddetto incarico ad un professionista
esterno, deriverebbero, secondo quanto riportato nell’atto deliberativo, “da
esigenze aziendali che non si è in grado di assolvere con il personale in
servizio”.
La scrivente
O.S. pur considerando l’importanza e la necessità di un adeguamento ed una
implementazione del Sistema Informativo aziendale nel suo complesso, solleva
alcune osservazioni e rilievi in merito al fatto che, ancora una volta, la
Direzione Aziendale dell’Asl Roma 3 (ex D) per la realizzazione di attività
proprie, sia ricorsa a professionisti esterni e all’utilizzo delle consulenze
esterne.
A tale proposito ci si pone, e si pone, una domanda: è stata verificata
la possibilità di utilizzare il personale presente e al contempo accertare,
attraverso una ricognizione di competenze e risorse disponibili, compresa anche
l’esistenza di programmi specifici nella gestione dei Sistemi Informatici di
altre Aziende del SSR ovvero della Regione Lazio?
Alcuni dubbi e perplessità si hanno, peraltro, sulla stessa
organizzazione degli Uffici che nella Azienda hanno competenze in materia di
Gestione dei Sistemi Informatici, dove nell’ambito della “riallocazione delle
attività amministrative inerenti l’acquisizione di beni e Servizi ed al
Patrimonio Mobiliare” (Atto n° 799 del 16.12.14) è stata disposta la rotazione
degli incarichi tra il Dirigente della UOC Acquisizione Forniture di Beni e
Servizi ed il dirigente della UOC Acquisizione e Gestione Sistemi Informatici –
Gestione Patrimonio Mobilare e dove,
successivamente, sono stati affidati incarichi a professionisti esterni: l’Ing.
Stefano Cremonesi, a seguito della selezione sopramenzionata, ed il Dr. Claudio
Caccia del quale, non si conosce esattamente e formalmente la natura dei
rapporti con l’Azienda.
La Direzione Aziendale ha poi, con atto Deliberativo n° 621 del
13.08.15, approvato il conferimento di un ulteriore incarico temporaneo
ad un professionista esterno, il Dr. Gerardo Bruno Antonio Corea, ex Art. 15
octies del D.Lgs. n° 502/92 e s.m.i., per l’attuazione del Progetto Regionale
denominato “La valutazione della qualità
della cartella clinica come strumento di Risk Management”.
Anche in questo
caso l’affidamento ad un professionista esterno sarebbe stato necessario, per
l’assenza all’interno della Azienda, di figure professionali in possesso della
qualificazione e delle competenze specifiche richieste. I costi di tale incarico, conferito per mesi sei, sono stati quantificati in € 56.944,63 e sono a carico di specifici fondi destinati
dalla Regione Lazio a Progetti -
Obiettivi delle AA.SS..
Al Dr. Gerardo Bruno Antonio
Corea – la Asl Roma D (ora Roma 3) aveva conferito già un incarico, in data 24.06.2014, ex Art.
15 octies del D.Lgs. n° 502/92 e s.m.i. della durata di un anno, eventualmente prorogabile, per l'attuazione
del progetto di “implementazione del Codice Etico aziendale, con particolare
riferimento all'attivazione delle procedure di controllo e di valutazione dei
percorsi di assistenza domiciliare ed
inserimento in hospice e all'incremento delle valutazioni di rischio clinico in
tali ambiti”, con un costo complessivo di 105.128,61€ a carico di un fondo
vincolato per la Regione Lazio dal Ministero della Salute.
Con atto n° 835 del 18.11.2015 viene attribuito l’incarico di responsabile della "UOS Oncologia" afferente la
UOC Medicina Ospedale Grassi, alla Dr.ssa Monica Moreschi, a seguito della di
selezione interna, con avviso pubblicato
il 16.10.2015.
Peraltro, risulterebbe che la Dr.ssa Monica Moreschi – Dirigente Medico –
Disciplina Oncologia – dipendente dell’A.O. S. Giovanni Addolorata sarebbe in
posizione di Comando, presso questa Azienda per la durata di un anno,
rinnovabile, a decorrere dal 01.10.2015, ai sensi dell’Art. 21 CCNL per l’Area
della Dirigenza Medica e Veterinaria.
Ci si chiede, e si chiede, pertanto, era
proprio necessario affidare tale incarico ad una figura professionale in
posizione non direttamente dipendente presso questa Azienda? Non erano individuabili, all’interno
dell’azienda stessa altre figure professionali aventi i requisiti richiesti?
Certamente non
può non essere rilevato, da quanto sopra esposto, come, da parte della
Direzione Aziendale, si sia continuato a perseguire ed adottare scelte,
provvedimenti e comportamenti, relativamente agli incarichi e alle consulenze,
che sembrerebbero contrastare proprio con quei principi e quei criteri di
razionalizzazione ed efficientamento sopra richiamati e non si sia provveduto,
poi, ad assicurare un’adeguata programmazione ed organizzazione delle risorse
umane e professionali presenti nell’Azienda tenendo anche in considerazione le
professionalità e le competenze di tutte/i le/gli operatrici/operatori che
svolgono, ed hanno svolto, attività all’interno dell’azienda, in alcuni casi da
molti anni.
L’esigenza
di una programmazione che, peraltro, dovrebbe caratterizzare l’attività
gestionale delle aziende della Pubblica Amministrazione è tanto più
indispensabile in una fase dove, non solo viene previsto con la Legge di
Stabilità il Piano di Rientro Aziendale, che non potrà non comportare nuove e
pesanti ricadute sull’insieme delle attività e dei Servizi Socio Sanitari
dell’Azienda, ma, soprattutto, in una fase in cui è stato avviato il Progetto
dell’accorpamento, dal 1 gennaio 2016, delle Asl Romane, già previsto dai Nuovi
Programmi Operativi, dove per la Asl Roma 3 al momento è stato definito solo un
cambio di denominazione senza, peraltro, escludere l’eventualità che,
prossimamente possa essere definito un nuovo, ulteriore e diverso assetto
organizzativo istituzionale compresa la definizione di nuovi ambiti territoriali.
Scrivente O.S., in merito a quanto sopra esposto e rappresentato
ritiene che le scelte e le decisioni adottate dalla Direzione Aziendale
dell’Asl Rm/3 (ex Roma D) non siano state, nel corso degli anni, né
corrispondenti a quei principi e criteri di razionalizzazione
ed efficientamento della spesa pubblica, né a quelle necessità ineludibili di
programmazione e organizzazione in relazione alle priorità, alle esigenze e ai
bisogni realmente esistenti. Considera, pertanto, prioritaria una rivisitazione
e una rivalutazione del scelte adottate con particolare riferimento agli
incarichi professionali sopra richiamati.
Distinti saluti
p.
il Cobas Asl Rm/D
le/i
Delegati R.S.U.
Prot. Asl Rm/3
n° 12548 del 18/02/2016